Fondo imprese creative

Fondo imprese creative: in arrivo un fondo perduto e un finanziamento agevolato

La legge di bilancio 2021 aveva creato un fondo per le piccole e medie imprese creative finalizzato alla nascita, lo sviluppo e il consolidamento delle imprese operanti nel settore creativo, attraverso la concessione di contributi, l’agevolazione nell’accesso al credito e la promozione di strumenti innovativi di finanziamento. Il 2 febbraio 2022 è stato messo il primo tassello per questo incentivo, gestito da Invitalia, che a breve sarà pienamente operativo. Vediamone i dettagli.

CHI FINANZIA

Il fondo finanzia le micro, piccole e medie imprese, con sede legale e operative ubicata sul territorio nazionale, già costituite o in fase di costituzione, che svolgano un’attività ricompresa in uno dei seguenti codici ATECO:

  • 10.00 Preparazione e filatura di fibre tessili;
  • 20.00 Tessitura;
  • 91.00 Fabbricazione di tessuti a maglia;
  • 92.10 Confezionamento di biancheria da letto, da tavola e per l'arredamento;
  • 92.20 Fabbricazione di articoli in materie tessili nca;
  • 93.00 Fabbricazione di tappeti e moquette;
  • 94.00 Fabbricazione di spago, corde, funi e reti;
  • 95.00 Fabbricazione di tessuti non tessuti e di articoli in tali materie (esclusi gli articoli di abbigliamento);
  • 96.10 Fabbricazione di nastri, etichette e passamanerie di fibre tessili;
  • 99.10 Fabbricazione di ricami;
  • 99.20 Fabbricazione di tulle, pizzi e merletti;
  • 11.00 Confezione di abbigliamento in pelle e similpelle;
  • 13.20 Sartoria e confezione su misura di abbigliamento esterno;
  • 19.10 Confezioni varie e accessori per l'abbigliamento;
  • 12.09 Fabbricazione di altri articoli da viaggio, borse e simili, pelletteria e selleria;
  • 10.00 Taglio e piallatura del legno;
  • 2 Fabbricazione di prodotti in legno, sughero, paglia e materiali da intreccio;
  • 29.19 Fabbricazione di altri prodotti vari in legno (esclusi i mobili);
  • 29.20 Fabbricazione dei prodotti della lavorazione del sughero;
  • 29.30 Fabbricazione di articoli in paglia e materiali da intreccio;
  • 29.40 Laboratori di corniciai;
  • 29 Fabbricazione di altri articoli di carta e cartone;
  • 1 Stampa e servizi connessi alla stampa;
  • 13 Lavorazioni preliminari alla stampa e ai media;
  • 14 Legatoria e servizi connessi;
  • 20 Stampa e riproduzione di supporti registrati;
  • 19.20 Lavorazione di vetro a mano e a soffio artistico;
  • 41.00 Fabbricazione di prodotti in ceramica per usi domestici e ornamentali;
  • 49.00 Fabbricazione di altri prodotti in ceramica;
  • 70.20 Lavorazione artistica del marmo e di altre pietre affini, lavori in mosaico;
  • 99.30 Fabbricazione di oggetti in ferro, in rame ed altri metalli;
  • 52 Fabbricazione orologi;
  • 09.05 Finitura mobili;
  • 1 Fabbricazione d gioielleria, bigiotteria e articoli connessi, lavorazione delle pietre preziose;
  • 2 Fabbricazione di strumenti musicali;
  • 4 Fabbricazione di giochi e giocattoli;
  • 11Edizione di libri;
  • 14 Edizione di riviste e periodici;
  • 19.00 Altre attività editoriali;
  • 21 Edizione di giochi per computer;
  • 59 Attività di produzione cinematografica, di video e di programmi televisivi, di registrazioni musicali e sonore;
  • 10.00 Trasmissioni radiofoniche;
  • 20.0 Programmazione e trasmissioni televisive;
  • 01 Produzione di software non connesso all'edizione;
  • 12 Portali web;
  • 21 Pubbliche relazioni e comunicazione;
  • 1 Attività degli studi di architettura, ingegneria ed altri studi tecnici;
  • 11 Agenzie pubblicitarie;
  • 1 Attività di design specializzate;
  • 20.1 Attività di riprese fotografiche;
  • 20.2 Laboratori fotografici per lo sviluppo e la stampa;
  • 90 Attività creative, artistiche e di intrattenimento, con esclusione del Codice 90.03.01 Attività dei giornalisti indipendenti;
  • 0 Attività di biblioteche, archivi, musei ed altre attività culturali;
  • 24 Riparazione di mobili e di oggetti di arredamento; laboratori di tappezzeria;
  • 25 Riparazione orologi.

Le agevolazioni possono essere concesse anche a imprese non costituenti imprese creative che partecipino a progetti integrati con imprese creative.

PROGETTI AMMISSIBILI

I progetti finanziabili devono avere le seguenti caratteristiche:

  • prevedere spese ammissibili, comprese quelle relative al capitale circolante, non superiori ad Euro 500.000 al netto di Iva;
  • avere una durata non superiore a 24 mesi;
  • riguardare:
    • per le imprese costituite da non più di 5 anni, l’avvio o lo sviluppo dell’impresa creativa
    • per le imprese costituite da più di 5 anni, l’ampliamento o la diversificazione della propria offerta di prodotti e servizi e del proprio mercato di riferimento o l’introduzione di innovazioni ed efficientamento del processo produttivo.

I programmi di investimento possono essere presentati anche nell’ambito di progetti integrati, qualora l’integrazione consenta alle imprese proponenti di realizzare effettivi vantaggi competitivi in relazione all’attività oggetto dell’iniziativa. Il progetto integrato può includere programmi presentati da imprese non costituenti imprese creative a condizione che esso sia realizzato nell’ambito del settore creativo e con un ruolo non preponderante delle imprese diverse dalle imprese creative, tenuto conto del numero dei partecipanti, dei costi di ciascun programma e delle caratteristiche dell’integrazione progettuale.

SPESE AMMISSIBILI

Le spese ammissibili per ogni progetto sono le seguenti:

  • immobilizzazioni materiali, con particolare riferimento a impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, purché coerenti e funzionali all’attività d’impresa, a servizio esclusivo dell’iniziativa agevolata, dimensionati alla effettiva produzione ed identificabili singolarmente;
  • immobilizzazioni immateriali, necessarie all’attività oggetto dell’iniziativa agevolata, incluso l’acquisto di brevetti o acquisizione di relative licenze d’uso;
  • opere murarie nel limite del 10% (dieci per cento) del programma complessivamente considerato ammissibile;
  • esigenze di capitale circolante, nel limite del 50% (cinquanta percento) delle spese e dei costi precedenti, appartenenti alle seguenti categorie:
    • materie prime, sussidiarie, materiali di consumo e merci;
    • servizi di carattere ordinario, diversi da quelli compresi nelle spese di cui al comma 4, lettera c), strettamente necessari allo svolgimento delle attività dell’impresa;
    • godimento di beni di terzi, inclusi spese di noleggio, canoni di leasing, housing/hosting
    • utenze;
    • perizie tecniche, spese assicurative connesse al progetto, fidejussioni bancarie connesse al progetto;
    • costo del lavoro dipendente assunto a tempo indeterminato che non benefici di alcun’altra agevolazione, anche indiretta, o a percezione successiva, impiegato nel programma di investimento.

AGEVOLAZIONI CONCESSE

Le agevolazioni previste dal fondo coprono un massimo dell’80% delle spese ammissibili, così suddivisi:

  • una quota massima pari al 40 per cento delle spese ammissibili nella forma del contributo a fondo perduto;
  • una quota massima pari al 40 per cento delle spese ammissibili nella forma del finanziamento agevolato, a un tasso pari a zero e della durata massima di dieci anni.

MODALITA’ DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE

Le domande potranno essere presentate attraverso il sito Invitalia con procedura valutativa a sportello. Si è però in attesa dei successivi provvedimenti attuativi che renderanno lo sportello pienamente operativo.

Fondo impresa donna

Fondo impresa donna: domande dal 5 maggio

Diventa finalmente operativo il “Fondo a sostegno dell’impresa femminile” di cui all’art. 1, commi 97 e ss., legge n. 178/2020, che nasce con l’obiettivo di promuovere e sostenere l’avvio e il rafforzamento dell’imprenditoria femminile, la diffusione dei valori dell’imprenditorialità e del lavoro tra la popolazione femminile, nonché di massimizzare il contributo quantitativo e qualitativo delle donne allo sviluppo economico e sociale del Paese.

Vediamo i contorni dell’agevolazione e i termini di presentazione delle relative domande.

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DEFINIZIONE DI IMPRESA FEMMINILE

Per impresa femminile si intende l’impresa che presenti le seguenti caratteristiche:

  • imprese individuali la cui titolare è donna;
  • cooperative e società di persone con almeno il 60% di donne socie;
  • società di capitale con quote e componenti del CdA per almeno due terzi al femminile;
  • lavoratrici autonome.

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INCENTIVI PER LA NASCITA DELLE IMPRESE FEMMINILI

Possono beneficiare dell’incentivo le imprese femminili con sede legale e/o operativa ubicata su tutto il territorio nazionale, costituite da meno di dodici mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione.

Sono ammissibili programmi di investimento per la costituzione e l’avvio di una nuova impresa femminile nei seguenti settori:

  • produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli
  • fornitura di servizi, in qualsiasi settore
  • commercio e turismo

I progetti non potranno superare euro 250.000,00 al netto di Iva e dovranno essere realizzate entro 24 mesi dal provvedimento di concessione.

Le spese ammissibili sono quelle relative a:

  • immobilizzazioni materiali, con particolare riferimento a impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, purche' coerenti e funzionali all'attivita' d'impresa, a servizio esclusivo dell'iniziativa agevolata. Rientrano in tale categoria di spesa anche le seguenti voci:
    • spese connesse all’installazione di macchinari, impianti e attrezzature
    • macchinari, impianti e attrezzature necessari per l’erogazione di servizi con la formula della sharing economy, purché i predetti beni siano identificabili singolarmente e localizzabili in modalità digitale
    • opere edili, esclusivamente nel limite del 30% del programma di spesa agevolabile, strutture mobili e prefabbricati a servizio esclusivo dell’iniziativa agevolata, purché amovibili e strettamente funzionali al raggiungimento degli obiettivi del programma agevolato
  • immobilizzazioni immateriali, necessarie all'attività oggetto dell'iniziativa agevolata. Rientrano in tale categoria di spesa anche le seguenti voci:
    • spese per acquisizione di brevetti
    • spese per acquisizione di programmi informatici e soluzioni tecnologiche, commisurate alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa femminile
  • servizi in cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale;
  • personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato funzionalmente nella realizzazione dell'iniziativa agevolata;
  • esigenze di capitale circolante nel limite del 20% (venti per cento) delle spese complessivamente ritenute ammissibili.

Gli incentivi consistono in contributi a fondo perduto che coprono l’80% delle spese su una spesa massima ammissibile di 100.000 euro. Nel caso di donne disoccupate la copertura sale al 90%, mentre scende al 50% per le spese che superano i 100.000 euro e fino a 250.000 euro.

Per questa linea di finanziamento, le domande potranno essere compilate a partire dal 5 maggio 2022 e potranno essere presentate a partite dal 19 maggio 2022.

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INCENTIVI PER LO SVILUPPO E IL CONSOLIDAMENTO DELLE IMPRESE FEMMINILI

Possono beneficiare dell’incentivo le imprese femminili con sede legale e/o operativa ubicata su tutto il territorio nazionale, costituite da almeno dodici mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione.

Sono ammissibili programmi di investimento volti al consolidamento di imprese femminili nei seguenti settori:

  • produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli
  • fornitura di servizi, in qualsiasi settore
  • commercio e turismo

I progetti non potranno superare euro 400.000,00 al netto di Iva e dovranno essere realizzate entro 24 mesi dal provvedimento di concessione.

Le spese ammissibili sono quelle relative a:

  • immobilizzazioni materiali, con particolare riferimento a impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, purchè coerenti e funzionali all'attività d'impresa, a servizio esclusivo dell'iniziativa agevolata. Rientrano in tale categoria di spesa anche le seguenti voci:
    • spese connesse all’installazione di macchinari, impianti e attrezzature
    • macchinari, impianti e attrezzature necessari per l’erogazione di servizi con la formula della sharing economy, purché i predetti beni siano identificabili singolarmente e localizzabili in modalità digitale
    • opere edili, esclusivamente nel limite del 30% del programma di spesa agevolabile, strutture mobili e prefabbricati a servizio esclusivo dell’iniziativa agevolata, purché amovibili e strettamente funzionali al raggiungimento degli obiettivi del programma agevolato
  • immobilizzazioni immateriali, necessarie all'attività oggetto dell'iniziativa agevolata. Rientrano in tale categoria di spesa anche le seguenti voci:
    • spese per acquisizione di brevetti
    • spese per acquisizione di programmi informatici e soluzioni tecnologiche, commisurate alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa femminile
  • servizi in cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale;
  • personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato funzionalmente nella realizzazione dell'iniziativa agevolata;
  • esigenze di capitale circolante:
    • nel limite del 20% (venti per cento) delle spese complessivamente ritenute ammissibili, per le imprese costituite da non più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda
    • nel limite del 25% (venticinque per cento) e, comunque, nella misura massima dell’80% della media del circolante degli ultimi tre esercizi, per le imprese costituite da più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda

Gli incentivi vengono differenziati in base all’età dell’azienda e, precisamente:

  • per aziende avviate da almeno un anno e da meno di tre anni gli incentivi consisteranno per il 50% in contributi a fondo perduto e per un altro 50% in un finanziamento agevolato di 8 anni a tasso zero, fino all’80% delle spese ammissibili il cui tetto massimo è di 400.000 euro;
  • per aziende che hanno più di tre anni, le spese di investimento saranno incentivate sia con fondo perduto che con finanziamento agevolato, mentre le spese di capitale circolante saranno incentivate solo con il contributo a fondo perduto. Anche qui il tetto massimo di spesa è di 400.000 euro.

Per questa linea di finanziamento, le domande potranno essere compilate a partire dal 24 maggio 2022 e potranno essere presentate a partire dal 7 giugno 2022.

Finanziamenti

Finanziamenti agevolati e a fondo perduto per PMI e professionisti

È stato pubblicato l’Avviso Pubblico relativo all’azione 3.6.2. del PO FESR Sicilia 2014-2020 per la concessione di finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto a favore di operatori economici e liberi professionisti iscritti agli ordini professionali.

Soggetti beneficiari

La misura è destinata:

  • alle PMI (Piccole e Medie Imprese) che:
    • sono regolarmente costituite e iscritte come attive presso la CCIAA
    • hanno avviato l’attività prima del 31/12/2018
    • hanno sede legale o operativa nel territorio della Regione Siciliana
    • hanno realizzato nel 2019 un fatturato non superiore a 500.000 euro
    • hanno subito danni a causa dell’emergenza epidemiologica Covid-19
    • hanno realizzato nel 2020 un fatturato inferiore almeno del 30% rispetto a quello realizzato nel 2019
  • ai liberi professionisti che:
    • hanno domicilio fiscale in Sicilia
    • sono iscritti ad un ordine professionale, se obbligatorio, e sono titolari di partita Iva
    • hanno iniziato l’attività prima del 31/12/2018
    • hanno realizzato nel 2019 un fatturato non superiore a 80.000 euro
    • hanno subito danni a causa dell’emergenza epidemiologica Covid-19
    • hanno realizzato nel 2020 un fatturato inferiore almeno del 30% rispetto a quello realizzato nel 2019

Sono comunque escluse le PMI che operano nei seguenti settori ATECO:

  • A - Agricoltura, silvicoltura e pesca;
  • O - Amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale obbligatoria;
  • T - Attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico; produzione di beni
  • e servizi indifferenziati per uso proprio da parte di famiglie e convivenze;
  • U - Organizzazioni ed organismi extraterritoriali.

Importo del finanziamento e del contributo a fondo perduto

I beneficiari possono richiedere un finanziamento con le seguenti caratteristiche:

  • importo minimo: Euro 10.000
  • importo massimo: Euro 25.000 (qualora non sia richiesto il contributo a fondo perduto)
  • durata: 48 mesi successivi ad un preammortamento non superiore a 24 mesi
  • rimborso: 48 rate mensili costanti
  • tasso di interesse: 0%
  • nessuna garanzia richiesta.

Ad ogni finanziamento è associabile anche un contributo a fondo perduto a copertura del 100% delle spese di sanificazione e adeguamento dei luoghi di lavoro e di produzione ubicati in Sicilia riferite a:

  • sanificazione degli ambienti nei quali è esercitata l'attività lavorativa e degli strumenti utilizzati nell'ambito di tali attività;
  • acquisto di dispositivi di protezione individuale, quali mascherine, guanti, visiere e occhiali protettivi, tute di protezione e calzari, che siano conformi ai requisiti essenziali di sicurezza previsti dalla normativa europea;
  • acquisto di prodotti detergenti e disinfettanti;
  • acquisto di dispositivi di sicurezza diversi da quelli di cui alla lettera b), quali termometri, termoscanner, tappeti e vaschette decontaminanti e igienizzanti, che siano conformi ai requisiti essenziali di sicurezza previsti dalla normativa europea, ivi incluse le eventuali spese di installazione;
  • acquisto di dispositivi atti a garantire la distanza di sicurezza interpersonale, quali barriere e pannelli protettivi, ivi incluse le eventuali spese di installazione.

L’importo del contributo a fondo perduto può essere al massimo di Euro 5.000.

Termini per la richiesta

Le richieste potranno essere presentate dalle ore 10:00 del 31 gennaio 2022 alle ore 17:00 del 3 marzo 2022 attraverso un apposito portale raggiungibile all’indirizzo https://sportelloincentivi.irfis.it

Le domande finiranno in una apposita graduatoria in ordine di calo di fatturato e i finanziamenti verranno erogati sino ad esaurimento dei fondi stanziati.

Fondo perduto

Contributo a fondo perduto per il commercio al dettaglio

Con il Decreto Sostegni-ter il Governo interviene per ristorare alcune delle attività particolarmente colpite dall’emergenza epidemiologica, rientranti nel settore del commercio al dettaglio, attraverso la concessione di un contributo a fondo perduto.

In particolare i soggetti beneficiari dovranno svolgere attività prevalente in settori identificati da uno dei seguenti codici ATECO:

  • 19 – Commercio al dettaglio in altri esercizi non specializzati
  • 30 – Commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati
  • 43 – Commercio al dettaglio di apparecchiature audio e video in esercizi specializzati
  • 5 – Commercio al dettaglio di altri prodotti per uso domestico in esercizi specializzati
  • 6 – Commercio al dettaglio di articoli culturali e ricreativi in esercizi specializzati
  • 71 – Commercio al dettaglio di articoli di abbigliamento in esercizi specializzati
  • 72 – Commercio al dettaglio di calzature e articoli in pelle in esercizi specializzati
  • 75 – Commercio al dettaglio di cosmetici, di articoli di profumeria e di erboristeria in esercizi specializzati
  • 76 – Commercio al dettaglio di fiori, piante, semi, fertilizzanti, animali domestici e alimenti per animali domestici in esercizi specializzati
  • 77 – Commercio al dettaglio di orologi e articoli di gioielleria e argenteria in esercizi specializzati
  • 78 – Commercio al dettaglio di altri prodotti (esclusi quelli di seconda mano) in esercizi specializzati
  • 79 – Commercio al dettaglio di articoli di seconda mano in negozi
  • 82 – Commercio al dettaglio ambulante di prodotti tessili, abbigliamento e calzature
  • 89 – Commercio al dettaglio ambulante di altri prodotti
  • 99 – Altro commercio al dettaglio al di fuori di negozi, banchi o mercati

Al fine di accedere al contributo, le imprese interessate dovranno dimostrare:

  • un volume di ricavi riferito al 2019 non superiore a 2 milioni di euro
  • un calo di fatturato nel 2021 non inferiore al 30% rispetto al 2019

Le imprese dovranno altresì:

  • avere sede legale od operativa nel territorio dello Stato e risultare regolarmente costituite, iscritte e «attive» nel Registro delle Imprese per una delle attività citate;
  • non essere in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatorie;
  • non essere già in difficoltà al 31.12.2019;
  • non essere destinatarie di sanzioni interdittive del D.Lgs. 231/2001

L’importo del contributo sarà calcolato sulla differenza tra l’ammontare medio mensile dei ricavi relativi al periodo d’imposta 2021 e l’ammontare medio mensile dei medesimi ricavi riferiti al periodo d’imposta 2019 e secondo le seguenti percentuali:

  • 60%, per i soggetti con ricavi relativi al periodo d'imposta 2019 non superiori a 400.000 euro;
  • 50%, per i soggetti con ricavi relativi al periodo d'imposta 2019 superiori a 400.000 euro e fino a 1 milione di euro;
  • 40%, per i soggetti con ricavi relativi al periodo d'imposta 2019 superiori a 1 milione di euro e fino a 2 milioni di euro.

Le suddette percentuali potranno però essere ridotte in funzione del numero di istanze ammissibili pervenute.

Fondo impresa al femminile

Fondo a sostegno dell’impresa femminile: pronto il decreto attuativo

È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 14 dicembre 2021 il decreto interministeriale attuativo del Fondo a sostegno dell’impresa femminile articolato su tre linee di azione:

  • incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili
  • incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili
  • azioni per la diffusione della cultura e la formazione imprenditoriale femminile.

Pur non essendo ancora operativa la piattaforma per la richiesta delle agevolazioni, è opportuno che i soggetti potenzialmente beneficiari preparino già i progetti di massima in modo da poter essere pronti all’apertura del portale Invitalia.

Vediamo i contenuti del decreto in merito agli incentivi per la nascita, lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili.

Definizione di impresa femminile

Per impresa femminile si intende l’impresa che presenti le seguenti caratteristiche:

  • imprese individuali la cui titolare è donna;
  • cooperative e società di persone con almeno il 60% di donne socie;
  • società di capitale con quote e componenti del CdA per almeno due terzi al femminile;
  • lavoratrici autonome.

Incentivi per la nascita delle imprese femminili

Possono beneficiare dell’incentivo le imprese femminili con sede legale e/o operativa ubicata su tutto il territorio nazionale, costituite da meno di dodici mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione.

Sono ammissibili programmi di investimento per la costituzione e l’avvio di una nuova impresa femminile nei seguenti settori:

  • produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli
  • fornitura di servizi, in qualsiasi settore
  • commercio e turismo

I progetti non potranno superare euro 250.000,00 al netto di Iva e dovranno essere realizzate entro 24 mesi dal provvedimento di concessione.

Le spese ammissibili sono quelle relative a:

  • immobilizzazioni materiali, con particolare riferimento a impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, purchè coerenti e funzionali all'attività d'impresa, a servizio esclusivo dell'iniziativa agevolata;
  • immobilizzazioni immateriali, necessarie all'attività oggetto dell'iniziativa agevolata;
  • servizi in cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale;
  • personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato funzionalmente nella realizzazione dell'iniziativa agevolata;
  • esigenze di capitale circolante nel limite del 20% (venti per cento) delle spese complessivamente ritenute ammissibili.

Gli incentivi consistono in contributi a fondo perduto che coprono l’80% delle spese su una spesa massima ammissibile di 100.000 euro. Nel caso di donne disoccupate la copertura sale al 90%, mentre scende al 50% per le spese che superano i 100.000 euro e fino a 250.000 euro.

Incentivi per lo sviluppo e il consolidamento nascita delle imprese femminili

Possono beneficiare dell’incentivo le imprese femminili con sede legale e/o operativa ubicata su tutto il territorio nazionale, costituite da meno di dodici mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione.

Sono ammissibili programmi di investimento volti al consolidamento di imprese femminili nei seguenti settori:

  • produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli
  • fornitura di servizi, in qualsiasi settore
  • commercio e turismo

I progetti non potranno superare euro 400.000,00 al netto di Iva e dovranno essere realizzate entro 24 mesi dal provvedimento di concessione.

Le spese ammissibili sono quelle relative a:

  • immobilizzazioni materiali, con particolare riferimento a impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, purche' coerenti e funzionali all'attivita' d'impresa, a servizio esclusivo dell'iniziativa agevolata;
  • immobilizzazioni immateriali, necessarie all'attività oggetto dell'iniziativa agevolata;
  • servizi in cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale;
  • personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato funzionalmente nella realizzazione dell'iniziativa agevolata;
  • esigenze di capitale circolante nel limite del 20% (venti per cento) delle spese complessivamente ritenute ammissibili.

Gli incentivi vengono differenziati in base all’età dell’azienda e, precisamente:

  • per aziende avviate da almeno un anno e da meno di tre anni gli incentivi consisteranno per il 50% in contributi a fondo perduto e per un altro 50% in un finanziamento agevolato di 8 anni a tasso zero, fino all’80% delle spese ammissibili il cui tetto massimo è di 400.000 euro;
  • per aziende che hanno più di tre anni, le spese di investimento saranno incentivate sia con fondo perduto che con finanziamento agevolato, mentre le spese di capitale circolante saranno incentivate solo con il contributo a fondo perduto. Anche qui il tetto massimo di spesa è di 400.000 euro.
Finanziamenti a fondo perduto

Contributi a fondo perduto per le imprese siciliane

Con un avviso pubblico di recente emanazione la Regione Siciliana ha disposto l’erogazione di contributi a fondo perduto alle imprese siciliane a fronte di finanziamenti erogati da banche e intermediari finanziari. Vediamo chi sono i beneficiari e il meccanismo di funzionamento dell’agevolazione.

Imprese beneficiarie

Sono destinatarie della misura le PMI aventi sede legale o operativa in Sicilia, a cui è stato erogato un finanziamento da banche o intermediari finanziari e che hanno subito danni economici dall’emergenza COVID-19 consistenti nella riduzione del fatturato, tra il 2020 e il 2019, non inferiore al 30%.

Sono esclusi dall’agevolazione i soggetti che svolgono esclusivamente o prevalentemente attività rientrante in una delle seguenti sezioni ATECO 2007:

  • A - Agricoltura, silvicoltura e pesca;
  • O - Amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale obbligatoria;
  • T - Attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico; produzione di beni e servizi indifferenziati per uso proprio da parte di famiglie e convivenze;
  • U - Organizzazioni ed organismi extraterritoriali.

Le PMI beneficiarie devono possedere i seguenti requisiti alla data di richiesta del contributo:

  • essere costituite e regolarmente iscritte come attive nella pertinente sezione del Registro delle Imprese istituito presso la CCIAA territorialmente competente e avere sede legale o operativa in Sicilia;
  • trovarsi nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essendo sottoposte a procedure concorsuali e non essendo in stato di scioglimento o liquidazione volontaria;
  • aver ottenuto un finanziamento da un intermediario creditizio;
  • aver subito danni economici dall’emergenza epidemiologica Covid-19 consistenti nella riduzione del fatturato 2020 su 2019 non inferiore al 30%;
  • essere in regola con il pagamento degli oneri contributivi ed assistenziali, come risultante dal DURC rilasciato da INPS/INAIL;
  • non essere imprese in difficoltà ai sensi della normativa europea;
  • non essere state destinatarie, nei 3 anni precedenti alla data di pubblicazione dell’avviso per la concessione delle agevolazioni, di procedimenti amministrativi connessi ad atti di revoca per violazione del divieto di distrazione dei beni o dell’obbligo di mantenimento dell’unità produttiva localizzata in Sicilia, per accertata grave negligenza nella realizzazione dell’investimento e/o nel mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati dall’iniziativa, per carenza dei requisiti essenziali, per irregolarità della documentazione prodotta comunque imputabile al soggetto beneficiario, e non sanabile, oltre che per indebita percezione, accertata con provvedimento giudiziale, e, in caso di aiuti rimborsabili, per mancato rispetto del piano di rientro;
  • essere in regola con la normativa antimafia e che a carico delle stesse non sussistono le cause di esclusione previste dai commi 1 e 2 dell’art. 80 del D.Lgs. n. 50/2016;
  • non aver subito condanne in via definitiva ascrivibili a reati di mafia e non aver omesso di denunciare alle competenti Autorità richieste estorsive, ovvero richieste di tassi usurai su prestiti, da parte di organizzazioni criminali o soggetti criminali, verificatesi nell'ultimo triennio precedente la data di presentazione dell’istanza.

Agevolazione concessa

L’agevolazione è concessa sotto forma di contributo a fondo perduto pari al 10% del finanziamento erogato, con un importo massimo di euro 30.000.

L’agevolazione è concedibile solo se il finanziamento bancario correlato risulta già concesso e viene erogata solo dopo l’erogazione del suddetto finanziamento.

Il finanziamento sul quale si calcolerà il contributo dovrà essere stato concesso a condizioni di mercato ed avere le seguenti caratteristiche:

  • importo non superiore ad euro 300.000 euro (se l’importo è maggiore, i calcoli verranno fatti sull’importo di 300.000 euro)
  • atto di concessione del finanziamento con data uguale o successiva al 12/3/2020
  • durata del preammortamento non inferiore a 18 mesi
  • durata massima del finanziamento 10 anni oltre il preammortamento.

Presentazione delle domande

Le domande potranno essere presentate dal 15/12/2021 al 28/02/2022 fino ad esaurimento delle risorse disponibili.

Incentivi imprese turistiche

Incentivi per le imprese turistiche ai nastri di partenza

Nell’ambito dell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sono stati previsti degli importanti incentivi per le imprese turistiche al fine di migliorare la qualità dell’offerta ricettiva.

Interventi agevolati

I benefici previsti riguarderanno le seguenti tipologie di investimento:

  • interventi di incremento dell’efficienza energetica delle strutture e di riqualificazione antisismica;
  • interventi di eliminazione delle barriere architettoniche;
  • interventi edilizi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, funzionali alla realizzazione degli interventi stessi;
  • realizzazione di piscine termali e acquisizione di attrezzature e apparecchiature per lo svolgimento delle attività termali;
  • spese per la digitalizzazione;
  • impianti wi-fi;
  • siti web ottimizzati per il sistema mobile;
  • programmi per la vendita diretta di servizi e pernottamenti e la distribuzione sui canali digitali, purché in grado di garantire gli standard di interoperabilità necessari all'integrazione con siti e portali di promozione pubblici e privati e di favorire l'integrazione fra servizi ricettivi ed extra-ricettivi;
  • spazi e pubblicità per la promozione e commercializzazione di servizi e pernottamenti turistici sui siti e piattaforme informatiche specializzate, anche gestite da tour operator e agenzie di viaggio;
  • servizi di consulenza per la comunicazione e il marketing digitale;
  • strumenti per la promozione digitale di proposte e offerte innovative in tema di inclusione e di ospitalità per persone con disabilità;
  • servizi relativi alla formazione del titolare o del personale dipendente sui temi di cui sopra.

Soggetti ammessi

I soggetti ammessi ai benefici sono i seguenti:

  • imprese alberghiere;
  • strutture che svolgono attività agrituristica;
  • strutture ricettive all’aria aperta;
  • imprese del comparto turistico, ricreativo, fieristico e congressuale, ivi compresi gli stabilimenti balneari, i complessi termali, i porti turistici, i parchi tematici.

Benifici spettanti

I benefici concessi dalla normativa statale sono importanti e vengono qui riepilogati:

  • un credito d’imposta pari all’80% delle spese ammissibili sostenute per gli interventi previsti (che vedremo in seguito) suddiviso in 3 quote annuali e cedibile a terzi;
  • un contributo a fondo perduto per un massimo di 40.000 euro erogato a conclusione dell’intervento (salva la possibilità di richiedere un’anticipazione del 30% presentando idonea garanzia);
  • un ulteriore contributo fino a 30.000 euro se l’intervento prevede spese per la digitalizzazione e l’innovazione delle strutture per almeno il 15% dell’investimento totale;
  • un ulteriore contributo fino a 20.000 euro per:
    • i soggetti che posseggono i requisiti previsti dall’articolo 53 del decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198, per l’imprenditoria femminile
    • le società cooperative e le società di persone, costituite in misura non inferiore al 60 per cento da giovani fino a 35 anni, le società di capitali le cui quote di partecipazione sono possedute in misura non inferiore ai due terzi da giovani e i cui organi di amministrazione sono costituiti per almeno i due terzi da giovani
    • le imprese individuali gestite da giovani, che operano nel settore del turismo
  • un ulteriore contributo fino a 10.000 euro per le imprese la cui sede operativa è ubicata nei territori delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Per le spese ammesse che non venissero coperte dal contributo a fondo perduto o dal credito d’imposta sarà possibile fruire di un finanziamento a tasso agevolato a condizione che almeno il 50% dei costi sia dedicato agli interventi di riqualificazione energetica.

Accesso ai benefici

Le modalità applicative per l’erogazione degli incentivi verranno stabilite con decreto da emanarsi entro il 7 dicembre.

Sarà comunque prevista la presentazione, in via telematica, di apposita domanda con erogazione di risorse in ordine cronologico e fino ad esaurimento delle stesse. È quindi opportuno che i soggetti interessati inizino da subito a preparare quantomeno un progetto e un preventivo delle relative spese, in modo da farsi trovare pronti quando apriranno i canali telematici.

Finanziamento

70% a fondo perduto per le piccole e medie imprese del messinese

La SO.GE.PAT. (Società di gestione del patto territoriale Messina) ha pubblicato un interessante avviso per il finanziamento di progetti imprenditoriali nel territorio del messinese. Vediamo nel dettaglio i contenuti del bando.

Soggetti beneficiari

I beneficiari del bando sono le piccole e medie imprese che, alla data di presentazione della domanda:

  • sono regolarmente costituite e iscritte come attive nel Registro delle imprese;
  • sono nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non sono sottoposte a procedura concorsuale e non si trovano in stato di fallimento, di liquidazione coatta o volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo (a eccezione del concordato preventivo con continuità aziendale) o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente;
  • sono in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa edilizia e urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della salvaguardia dell’ambiente e sono in regola in relazione agli obblighi contributivi;
  • non rientrano tra le imprese che hanno ricevuto e, successivamente, o non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
  • non sono destinatarie di una sanzione interdittiva di cui all’articolo 9, comma 2, lettera d), del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231 e successive modificazioni e integrazioni;
  • i cui legali rappresentanti o amministratori non siano stati condannati, con sentenza definitiva o decreto penale di condanna divenuto irrevocabile o sentenza di applicazione della pena su richiesta ai sensi dell’articolo 444 del codice di procedura penale, per i reati che costituiscono motivo di esclusione di un operatore economico dalla partecipazione a una procedura di appalto o concessione ai sensi della normativa in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture vigente alla data di presentazione della domanda;
  • non sono in condizioni tali da risultare impresa in difficoltà, così come individuata all’articolo 2, punto 18, del Regolamento GBER, all’articolo 2, punto 14 del Regolamento ABER e all’articolo 3, punto 5 del Regolamento FIBER;
  • nel caso di agevolazioni concesse ai sensi dell’art. 14 del Regolamento GBER, non hanno effettuato, nei due anni precedenti la presentazione della domanda di agevolazione, una delocalizzazione verso lo stabilimento oggetto dell’investimento in relazione al quale vengono richieste le agevolazioni e si impegnano o non farlo nei due anni successivi al completamento dell’investimento iniziale oggetto della domanda di agevolazione.

Interventi ammissibili

Le tipologie di interventi ammissibili si distingue in:

  • progetti di investimento
  • progetti di avviamento
  • progetti di innovazione

I progetti di investimento:

  • devono riguardare la realizzazione di una nuova unità produttiva o l’ampliamento di una unità produttiva esistente mediante la diversificazione della produzione con nuovi prodotti aggiuntivi o il cambiamento fondamentale del processo produttivo complessivo;
  • devono avere importo non inferiore a 100.000 Euro e vanno ultimati entro 30 mesi dalla data di assegnazione dei contributi;
  • non devono essere inerenti al settore siderurgico, del carbone, della costruzione navale, delle fibre sintetiche, dei trasporti e delle relative infrastrutture, della produzione e della distribuzione di energia, delle infrastrutture energetiche, della pesca e dell’acquacoltura e della produzione agricola primaria;
  • devono prevedere spese relative a beni nuovi rientranti in una delle seguenti categorie:
    • opere murarie e assimilate, comprese quelle riferibili ad opere di ristrutturazione dell’unità produttiva oggetto di intervento, nel limite del 30 (trenta) per cento dell’investimento complessivo ammissibile;
    • macchinari, impianti e attrezzature, strettamente necessari all’attività oggetto dell’iniziativa agevolata, dimensionati alla effettiva produzione e identificabili singolarmente;
    • programmi informatici e licenze commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa;
  • devono prevedere la copertura con risorse proprie o con finanziamento esterno di almeno il 25% dei costi ammissibili;
  • comportano il mantenimento dell’investimento per almeno tre anni dalla conclusione dell’intervento.

I progetti di avviamento:

  • devono riguardare la realizzazione di nuove iniziative imprenditoriali o lo sviluppo di attività esistenti;
  • devono avere importo non inferiore a 100.000 Euro e vanno ultimati entro 30 mesi dalla data di assegnazione dei contributi;
  • non devono essere inerenti al settore della produzione agricola primaria;
  • devono prevedere i costi strettamente connessi alla realizzazione del progetto ammesso alle agevolazioni e nella misura necessaria alle finalità dello stesso.

I progetti di innovazione:

  • devono riguardare l’introduzione di un’innovazione di processo e/o un’innovazione dell’organizzazione
  • devono avere importo non inferiore a 50.000 Euro e vanno ultimati entro 30 mesi dalla data di assegnazione dei contributi;
  • non devono essere inerenti il settore della produzione agricola primaria;
  • devono prevedere le seguenti tipologie di spesa:
    • spese del personale;
    • costi relativi a strumentazione e attrezzature, nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati per il progetto, nel limite delle quote di ammortamento ordinario;
    • costi della ricerca contrattuale, delle competenze e dei brevetti acquisiti o ottenuti in licenza da fonti esterne alle normali condizioni di mercato;
    • spese generali supplementari e altri costi di esercizio, compresi i costi dei materiali, delle forniture e di prodotti analoghi, direttamente imputabili al progetto.

Ogni intervento ammissibile deve presentare un livello di progettazione assimilabile al “progetto di fattibilità tecnica ed economica” e deve essere coerente con una o più vocazioni del contesto territoriale di riferimento e, precisamente:

  1. Valorizzazione delle risorse naturali, culturali e del turismo sostenibile
  2. Riqualificazione delle aree urbane e delle aree interne

Importo del contributo

L’importo del contributo concesso è pari al 70% dei costi ammissibili.

Il contributo massimo concedibile è di Euro 200.000 per singola impresa e per singolo progetto.

Localizzazione dell’investimento

I progetti imprenditoriali dovranno essere realizzati in unità produttive localizzate nel territorio di uno dei seguenti Comuni:

  • Messina
  • Alcara Li Fusi
  • Alì Terme
  • Barcellona Pozzo di Gotto
  • Basicò
  • Brolo
  • Capo d’Orlando
  • Capri Leone
  • Caronia
  • Castroreale
  • Condrò
  • Ficarra
  • Furci Siculo
  • Galati Mamertino
  • Giardini Naxos
  • Gioiosa Marea
  • Itala
  • Limina
  • Lipari
  • Milazzo
  • Mirto
  • Motta Camastra
  • Pace del Mela
  • Patti
  • Piraino
  • Rodì Milici
  • Rometta
  • Agata di Militello
  • Filippo del Mela
  • Piero Patti
  • Sinagra
  • Torrenova
  • Venetico
  • Villafranca Tirrena

Termini di presentazione delle domande

Le domande andranno presentate entro il 22 dicembre 2021.

Fondo Impresa Donna

Imprenditoria femminile, nasce il Fondo Impresa Donna

Con la firma del relativo decreto interministeriale viene reso operativo il Fondo Impresa Donna, un fondo nato con l’ultima Legge di Bilancio con lo scopo di incentivare la partecipazione delle donne al mondo delle imprese.

Soggetti finanziati

Il fondo è destinato a diverse categorie di beneficiarie:

  • imprese individuali la cui titolare è donna;
  • cooperative e società di persone con almeno il 60% di donne socie;
  • società di capitale con quote e componenti del CdA per almeno due terzi al femminile;
  • lavoratrici autonome.

Progetti finanziabili

Il fondo finanzia le seguenti tipologie di progetti:

  • interventi per l’avvio dell’attività, gli investimenti ed il rafforzamento della struttura finanziaria e patrimoniale delle imprese femminili, con specifica attenzione ai settori dell’alta tecnologia (per i quali è stata prospettata l’assegnazione dell’80% delle risorse)
  • programmi ed iniziative per la diffusione della cultura imprenditoriale tra la popolazione femminile;
  • programmi di formazione ed orientamento verso materie e professioni in cui la presenza femminile deve essere adeguata alle indicazioni di livello dell’UE e nazionale.

Spese ammissibili

Le agevolazioni del fondo possono essere utilizzate per il finanziamento di:

  • impianti, macchinari e attrezzature nuove;
  • immobilizzazioni immateriali;
  • servizi cloud per la gestione aziendale;
  • personale dipendente assunto a tempo indeterminato o determinato.

Contributi concessi

Il fondo potrà intervenire a supporto delle imprese femminile attraverso diverse tipologie di interventi:

  • contributi a fondo perduto per avviare imprese femminili (con particolare attenzione alle imprese individuali e alle attività libero professionali in generale e con specifica attenzione a quelle avviate da donne disoccupate di qualsiasi età);
  • finanziamenti a tasso zero o comunque agevolati – sarà ammessa anche la combinazione di contributi a fondo perduto e finanziamenti – per avviare e sostenere le attività d’imprese femminili.
  • incentivi per rafforzare le imprese femminili, costituite da almeno 36 mesi, sotto la forma di contributo a fondo perduto del fabbisogno di circolante nella misura massima dell’80% della media del circolante degli ultimi 3 esercizi;
  • percorsi di assistenza tecnico-gestionale per attività di marketing e di comunicazione durante tutto il periodo di realizzazione degli investimenti o di compimento del programma di spesa, anche attraverso un sistema di voucher per accedervi;
  • investimenti nel capitale, anche tramite la sottoscrizione di strumenti finanziari partecipativi, a beneficio esclusivo delle imprese a guida femminile tra le start-up innovative e le PMI innovative, nei settori individuati in coerenza con gli indirizzi strategici nazionali.

In particolar modo per l’avvio di una nuova impresa gli incentivi consistono in contributi a fondo perduto che coprono l’80% delle spese su una spesa massima ammissibile di 100.000 euro. Nel caso di donne disoccupate la copertura sale al 90%, mentre scende al 50% per le spese che superano i 100.000 euro e fino a 250.000 euro.

Per le imprese già esistenti, invece, gli incentivi vengono differenziati in base all’età dell’azienda e, precisamente:

  • per aziende avviate da almeno un anno e da meno di tre anni gli incentivi consisteranno per il 50% in contributi a fondo perduto e per un altro 50% in un finanziamento agevolato di 8 anni a tasso zero, fino all’80% delle spese ammissibili il cui tetto massimo è di 400.000 euro;
  • per aziende che hanno più di tre anni, le spese di investimento saranno incentivate sia con fondo perduto che con finanziamento agevolato, mentre le spese di capitale circolante saranno incentivate solo con il contributo a fondo perduto. Anche qui il tetto massimo di spesa è di 400.000 euro.

Infine, è previsto inoltre un voucher da 5.000 euro da spendere in spese di assistenza tecnica e di gestione dell’impresa.

Fondo perduto covid

Fondo per il sostegno delle attività chiuse

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DM 9 settembre 2021 che definisce i requisiti per l’accesso al contributo a fondo perduto per attività chiuse a causa COVID, introdotto dal Decreto Sostegni-bis.

Soggetti beneficiari

Possono accedere al contributo a fondo perduto i soggetti esercenti attività d’impresa, arte e professione che presentino le seguenti caratteristiche:

  • alla data del 23 luglio 2021 svolgevano, quale attività prevalente, un’attività che rientri tra quelle con codice ATECO 29.10 – Discoteche, sale da ballo, night club e simili;
  • oppure, alla data del 25 maggio 2021 svolgevano una attività, rimasta chiusa a causa del COVID per almeno cento giorni e rientrante in uno dei seguenti codici ATECO:
    • 78.31 Commercio al dettaglio di oggetti d'arte (incluse le gallerie d'arte)
    • 39.01 Gestioni di funicolari, ski-lift e seggiovie se non facenti parte dei sistemi di transito urbano o suburbano
    • 21.00 Catering per eventi, banqueting
    • 14.00 Attività di proiezione cinematografica
    • 90.11 Servizi di biglietteria per eventi teatrali, sportivi ed altri eventi ricreativi e d’intrattenimento
    • 30.00 Organizzazione di convegni e fiere
    • 51.00 Corsi sportivi e ricreativi
    • 52.01 Corsi di danza
    • 01.01 Attività nel campo della recitazione
    • 01.09 Altre rappresentazioni artistiche
    • 02.09 Altre attività di supporto alle rappresentazioni artistiche
    • 04.00 Gestione di teatri, sale da concerto e altre strutture artistiche
    • 02.00 Attività di musei
    • 03.00 Gestione di luoghi e monumenti storici e attrazioni simili
    • 00.02 Gestione di apparecchi che consentono vincite in denaro funzionanti a moneta o a gettone
    • 00.09 Altre attività connesse con le lotterie e le scommesse
    • 11.10 Gestione di stadi
    • 11.20 Gestione di piscine
    • 11.30 Gestione di impianti sportivi polivalenti
    • 11.90 Gestione di altri impianti sportivi nca
    • 13 Gestione di palestre
    • 21 Parchi di divertimento e parchi tematici
    • 29.10 Discoteche, sale da ballo night-club e simili
    • 29.30 Sale giochi e biliardi
    • 29.90 Altre attività di intrattenimento e di divertimento nca
    • 04 Servizi dei centri per il benessere fisico
    • 09.05 Organizzazione di feste e cerimonie

Sono altresì necessari i seguenti requisiti:

  • essere titolari di una partita Iva attiva prima della data di entrata in vigore dei rispettivi decreti (D.L. 23 luglio 2021 per le discoteche e 25 maggio 2021 per gli altri soggetti)
  • essere residenti o stabiliti nel territorio dello Stato
  • non essere considerati soggetti in difficoltà sulla base della normativa europea

Importo dell’aiuto

Le risorse saranno prioritariamente assegnate ai soggetti svolgenti attività di cui al codice ATECO 93.29.10 – Discoteche, sale da ballo, night club e simili, con un contributo massimo, per ogni beneficiario, di Euro 25.000.

Le risorse residue verranno distribuite agli altri soggetti con le seguenti modalità:

  • euro 3.000 per i soggetti con ricavi e compensi fino a 400.000 euro
  • euro 7.500 per i soggetti con ricavi e compensi superiori a 400.000 euro e inferiori a 1.000.000 euro
  • euro 12.000 per i soggetti con ricavi e compensi superiori a 1.000.000 euro

Il limite di ricavi e compensi andrà definito tenendo conto delle risultanze dell’anno 2019. Per i soggetti di nuova costituzione il contributo sarà pari a 3.000 euro. Nel caso in cui le risorse non dovessero essere sufficienti il contributo verrà ridotto proporzionalmente in base alle domande presentate, riconoscendo prioritariamente un contributo in egual misura a tutte le istanze ammissibili fino ad un importo di 3.000 euro.

Procedura di accesso al contributo

Con successivo provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate verranno fissati contenuti e termini di presentazione dell’istanza per la corresponsione del contributo.

 

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