Fondo nuove competenze: un’opportunità per la formazione dei dipendenti

Si è aperta la finestra utile per presentare domande a valere sul Fondo Nuove Competenze, gestito dal Ministero del Lavoro, con lo scopo di fornire contributi ai lavoratori privati che abbiano sottoscritto accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro finalizzati a percorsi formativi di accrescimento delle competenze del proprio personale in ambito delle tecnologie digitali e della transizione ecologica.

In particolare, possono accedere al bando:

  • Sistemi formativi: gruppi di imprese guidati da una grande azienda (Big Player) che funge da capofila.
  • Filiere formative: insiemi di piccole e medie imprese, preferibilmente operanti in distretti territoriali o filiere produttive specifiche.
  • Singoli datori di lavoro: imprese che presentano autonomamente progetti formativi per i propri dipendenti.

Il Fondo copre:

  • Il 100% dei contributi assistenziali e previdenziali dei dipendenti (al netto degli eventuali sgravi contributivi);
  • il 60% della retribuzione oraria delle ore destinate alla formazione, che sale all’80% in caso di domande presentate da Sistemi formativi e Filiere formative e al 100%:
    • in caso di disoccupati da almeno 12 mesi, assunti con contratto di apprendistato o a tempo indeterminato;
    • In caso di lavoratori assunti con contratto di apprendistato di alta formazione e ricerca.

Gli ambiti di formazione coperti dal bando sono i seguenti:

  • Sistemi tecnologici e digitali
  • Introduzione e sviluppo dell’intelligenza artificiale
  • Sostenibilità e impatto ambientale
  • Economia circolare
  • Transizione ecologica
  • Efficientamento energetico
  • Welfare aziendale e benessere organizzativo

Le domande di accesso potranno essere presentate dal 10.02.2025 al 10.04.2025 e verranno valutate in ordine cronologico

Conto Termico 3.0: le novità per il 2025

È in corso di discussione in Conferenza Stato-Regioni il decreto che disciplina il conto termico 3.0, l’agevolazione che incentiva gli interventi di piccole dimensioni per l’incremento dell’efficienza energetica e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili.

Soggetti beneficiari

Il Conto Termico 3.0 è destinato a una vasta platea di beneficiari, tra cui:

  • Pubbliche amministrazioni, che possono migliorare l’efficienza energetica del proprio patrimonio edilizio;
  • Imprese e soggetti privati, inclusi condomini, che intendono ridurre i consumi energetici;
  • Comunità energetiche rinnovabili, che possono investire in impianti condivisi per l’autoconsumo di energia pulita;
  • ESCO (Energy Service Company), che possono accedere all’incentivo per conto dei propri clienti, facilitando la realizzazione degli interventi.

Spese ammissibili

Tra le principali spese ammissibili rientrano:

  • Interventi di isolamento termico come la coibentazione di pareti, tetti e pavimenti per ridurre la dispersione di calore;
  • Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale: installazione di caldaie a condensazione, pompe di calore e sistemi ibridi ad alta efficienza;
  • Installazione di impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria e/o integrazione al riscaldamento;
  • Sistemi di building automation: implementazione di dispositivi per il controllo automatico degli impianti termici ed elettrici;
  • Installazione di impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica da fonte solare.

Agevolazione concedibile

L’ammontare dell’incentivo varia in base alla tipologia di intervento e alle caratteristiche dell’edificio. In generale, la copertura arriva fino al 65% delle spese sostenute. Tuttavia, in casi specifici, il contributo può raggiungere il 100%.

Ad esempio:

  • Fino al 100% per interventi su immobili scolastici pubblici o strutture sanitarie pubbliche, incluse quelle residenziali e assistenziali,
  • Fino al 100% per interventi realizzati in comuni con meno di 15.000 abitanti, un incentivo pensato per sostenere i territori più piccoli e svantaggiati.

Presentazione della domanda

Una volta completato l’iter di approvazione del decreto, dovrà essere seguita una procedura specifica:

  1. Presentazione della domanda: tramite il portale dedicato del Gestore dei Servizi Energetici (GSE), fornendo tutta la documentazione richiesta.
  2. Valutazione della richiesta: il GSE esamina la domanda e verifica la conformità degli interventi alle disposizioni del decreto.
  3. Erogazione dell'incentivo: una volta approvata la richiesta, l'incentivo viene erogato direttamente al beneficiario, generalmente in un'unica soluzione per importi fino a 5.000 euro.

Fondi per la digitalizzazione di liberi professionisti

La Regione Siciliana ha approvato il decreto che introduce agevolazioni per la digitalizzazione di liberi professionisti che abbiano la dimensione di microimpresa. L’intervento si inserisce tra gli obiettivi strategici volti a creare un’Europa più competitiva e intelligente attraverso la promozione di una trasformazione economica innovativa e intelligente e della connettività regionale alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC). La misura, che verrà gestita da Irfis a valere sul Fondo Sicilia si cui alla legge regionale n. 1/2019, verrà trasferita in un imminente avviso che aprirà i canali per la presentazione delle domande.

Soggetti beneficiari

Potranno beneficiare dei fondi i liberi professionisti aventi le seguenti caratteristiche:

  • avere la dimensione di microimpresa;
  • se uomini, avere un’età compresa tra 18 e 36 anni. Non è previsto alcun limite di età in caso di donne;

Spese ammissibili

La misura è volta a finanziare progetti finalizzati alla digitalizzazione che includano in particolare spese per acquisto di beni e servizi, ivi comprese spese di consulenze e/o di formazione.

Agevolazioni concedibili

L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto a copertura di una percentuale delle spese sostenute tra il 65% e il 70% in funzione della dimensione dell’impresa richiedente.

L’agevolazione può raggiungere un massimo di € 20.000.

Presentazione della domanda

Come detto, si è in attesa di un apposito avviso che verrà pubblicato sul sito di Irfis.

FSC Turismo: un’opportunità per gli investimenti nel settore turistico in Sicilia

Il Dipartimento Regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo della Regione Siciliana ha pubblicato un avviso pubblico che intende incentivare gli investimenti produttivi nel settore turistico tesi a migliorare il livello qualitativo dell’offerta ricettiva, stimolando il comparto alberghiero ed extra-alberghiero verso un miglioramento complessivo degli standard ricettivi, tenendo conto anche della compatibilità ambientale, della sostenibilità e della digitalizzazione.

Imprese ammissibili

Possono beneficiare delle agevolazioni le imprese che svolgono o intendono svolgere, in via prevalente, attività d’impresa che rientra in uno dei seguenti codici ATECO:

  • 10.00 – Alberghi
  • 20.10 – Villaggi turistici
  • 20.20 – Ostelli della gioventù
  • 20.30 – Rifugi di montagna
  • 20.51 – Affittacamere per brevi soggiorni, case ed appartamenti per vacanze, bed and breakfast, residence

I soggetti proponenti dovranno essere regolarmente costituiti e iscritti nel Registro delle Imprese, anche se inattivi o di nuova costituzione e possedere i requisiti di classificazione, o dimostrare di poter acquisire i requisiti di classificazione previsti dalla vigente normativa in materia di strutture ricettive.

Interventi ammissibili

Le proposte progettuali presentate, dovranno riguardare almeno una delle seguenti tipologie di intervento:

  • ampliamento, ammodernamento e ristrutturazione di strutture esistenti, nonché la riattivazione delle stesse, anche mediante lavori di manutenzione straordinaria e/o consolidamento, demolizione e ricostruzione secondo quanto previsto dagli strumenti di pianificazione urbanistica comunale;
  • realizzazione di nuove strutture o attività da realizzarsi anche attraverso iniziative che trasformano, con cambio di destinazione d’uso, immobili esistenti in strutture turistico alberghiere o extralberghiere;
  • recupero fisico e/o funzionale di immobili o strutture turistico alberghiere o extralberghiere legittimamente iniziate e non ultimate

Le iniziative agevolabili devono essere riferite a unità produttive ubicate nel territorio della Regione Siciliana

Spese ammissibili

L’avviso finanzia le seguenti tipologie di spesa:

  • spese per consulenze specialistiche, studi di fattibilità economico-finanziaria, nonché per l’ottenimento di certificazioni di qualità ambientali o attestati di prestazione energetica secondo standard e metodologie internazionalmente riconosciute, nella misura massima complessiva del 2% rispetto all’investimento ammissibile;
  • spese per oneri di progettazione, direzione lavori, collaudi e verifiche, nella misura massima complessiva del 4% rispetto all’investimento ammissibile;
  • spese per acquisto di suolo aziendale, fabbricati, immobili o di strutture già precedentemente adibite ad attività turistico alberghiere o extralberghiere (nel rispetto delle previsioni del successivo comma 4), demolizioni e ricostruzioni, ampliamenti, ammodernamenti e ristrutturazione di strutture esistenti, opere di manutenzione straordinaria e/o consolidamento, demolizione e ricostruzione, anche su beni di terzi purché con comprovato titolo di disponibilità della durata non inferiore ad almeno un quinquennio, nella misura massima complessiva del 70% rispetto all’investimento ammissibile. (In ogni caso l'importo ammissibile per l'acquisto di suolo aziendale, fabbricati, immobili o strutture già precedentemente adibite ad attività turistico alberghiere o extralberghiere - nel rispetto di quanto previsto dal comma 4 -, non potrà superare il 30% dell'investimento ammissibile;
  • spese per programmi informatici nel limite del 20% rispetto all’investimento ammissibile;
  • spese per acquisto di macchinari, impianti, arredi, attrezzature varie, nuovi di fabbrica.

Nel caso in cui l’oggetto dell’intervento riguardi una struttura già precedentemente adibita ad attività turistico alberghiera ed extralberghiera, la stessa dovrà risultare dismessa da almeno cinque anni alla data di presentazione e tale periodo sarà computato a partire dalla data di trasmissione della SCIA di cessazione dell’attività al Comune competente per territorio.

Agevolazioni concedibili

Per progetti il cui contributo richiesto sia compreso tra € 50.000,00 e € 300.000,00 il regime di aiuto applicabile sarà quello previsto dal Regolamento (UE) n. 2831/2023 (“de minimis”), con una intensità massima pari al 80% della spesa ammissibile. Il limite minimo di contributo per le agevolazioni concesse con il tale regime di aiuto è quindi di € 50.000,00, mentre il limite massimo è di € 300.000,00.

Per progetti il cui contributo richiesto sia compreso tra € 300.000,01 e € 3.500.000,00 e, in relazione agli interventi di cui all’articolo 8, rispettino i pertinenti requisiti stabiliti dal Regolamento (UE) n. 651/2014 il regime di aiuto applicabile sarà quello previsto dal sopracitato Regolamento. Al riguardo, l’intensità massima è pari:

  • fino al 60% delle spese ammissibili per le micro imprese e piccole imprese (PMI);
  • fino al 50% delle spese ammissibili per le medie imprese;
  • fino al 40% delle spese ammissibili per le grandi imprese.

Il limite minimo di contributo concedibile per domanda di finanziamento è di 300.000,01 €, mentre il limite massimo è di 3.500.000,00 €.

Presentazione delle domande

Entro 60 giorni dalla pubblicazione dell’avviso verrà emanato un provvedimento che determinerà il soggetto gestore delle somme e definirà gli adempimenti necessari per la presentazione delle domande.

ON nuove imprese a tasso zero: rifinanziata la misura

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha rifinanziato la misura “ON – Nuove imprese a tasso zero”, gestita da Invitalia, che era bloccata da tempo a causa dell’esaurimento dei fondi disponibili. Vediamo in cosa consiste la misura.

Beneficiari

La misura è destinata alle micro e piccole imprese composte in prevalenza:

  • da giovani tra I 18 e I 35 anni, oppure
  • da donne di tutte le età

In particolar modo le imprese dovranno avere una compagine sociale composta per almeno il 51% da giovani under 35 e da donne di tutte le età. La maggioranza si riferisce sia al numero di componenti donne e/giovani presenti nella compagine sociale sia alle quote di capitale detenute.

Le imprese possono essere anche già costituite, seppure da non più di 5 anni, oppure da costituirsi.

Spese ammissibili

Le richieste di contributo possono essere destinate a realizzare nuove iniziative o ad ampliare, diversificare o trasformare le attività esistenti.

Le spese ammissibili sono le seguenti:

  • Opere murarie e assimilate (30% investimento ammissibile)
  • Acquisto di immobili solo nel settore turistico e per imprese con più di 36 mesi (40% investimento ammissibile)
  • Macchinari, impianti e attrezzature
  • Programmi informatici e servizi per l’ICT
  • Brevetti, licenze e marchi
  • Consulenze specialistiche (5% investimento ammissibile)
  • Spese connesse alla stipula del contratto di finanziamento
  • Spese per la costituzione della società
  • Capitale circolante (20% investimento ammissibile e per imprese con meno di 36 mesi).

Contributi concessi

Le agevolazioni prevedono un mix di

  • finanziamento a tasso zero;
  • contributo a fondo perduto (20%)

per progetti d’impresa con spese fino a 1,5 milioni di euro (per imprese neocostituite o costituite da non più di 36 mesi) o fino a 3 milioni di euro (per tutte le altre imprese), che può coprire fino al 90% delle spese totali ammissibili.

Il finanziamento è rimborsabile in 10 anni.

Presentazione della domanda

Le domande vanno presentate attraverso il sito di Invitalia fino ad esaurimento delle risorse disponibili.

Il processo di valutazione prevede due fasi:

  • un primo colloquio di approfondimento per verificare le competenze tecniche, organizzative e gestionali del team imprenditoriali e la coerenza interna del progetto
  • un secondo colloquio, in caso di esito positivo del primo, che verte sul piano economico-finanziario del progetto.

Fondazione per il Sud: bando per l’economia circolare per il terzo settore al SUD

Fondazione per il Sud mette a disposizione degli Enti del Terzo Settore con sede legale e/o operativa nelle regioni del Mezzogiorno una dotazione di 4 milioni di euro per progetti relativi all’economia circolare. Vediamo il bando nel dettaglio:

Soggetti beneficiari

Possono partecipare al bando i soggetti con le seguenti caratteristiche:

  • essere costituiti in forma di ETS e iscritto al RUNTS;
  • essere stati costituiti prima del 1° gennaio 2022;
  • avere la sede legale e e/o operativa nella/e regione/i del Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia) oggetto di intervento.

Oltre al Proponente, la partnership prevedere la partecipazione di almeno altri due enti, di cui uno appartenente al terzo settore. Gli altri Soggetti della partnership possono appartenere, oltre che al mondo del terzo settore, a quello della scuola, a quello delle istituzioni artistico-culturali, dei sistemi regionali di istruzione e formazione professionale, dell’università, della ricerca e al mondo delle imprese. La partecipazione di enti for profit è legata all’apporto di competenze e risorse per la crescita e lo sviluppo del territorio e della comunità locale.

Progetti ammissibili

Il bando ha l’obiettivo di promuovere pratiche di economia circolare a impatto sociale in grado di ridurre gli sprechi, estendere la vita utile dei prodotti, ridurre l’utilizzo di risorse vergini e generare valore dagli scarti.

Saranno quindi finanziati progetti sperimentali in grado di sviluppare strategie di economia circolare che considerino una o più fasi del ciclo di vita del prodotto: prima dell’uso (rifiuta, ripensa, riduci), durante l’uso (conserva, riusa, condividi, ripara, rigenera) e successivamente all’uso (ricicla e restituisci agli ecosistemi).

Saranno valorizzati i progetti in grado di promuovere strategie integrate, assicurando la salvaguardia della biodiversità, l’equilibrio degli ecosistemi e l’adattamento al cambiamento climatico.

I progetti dovranno, inoltre, impegnarsi nella diffusione della cultura della circolarità, al fine di responsabilizzare i cittadini riguardo all’impatto delle loro scelte di consumo.

Saranno particolarmente apprezzate proposte che intervengano nelle aree interne del Sud, dove l’economia circolare potrebbe rappresentare un’occasione di sviluppo, rivitalizzazione e coesione sociale.

La durata complessiva dei progetti deve essere compresa tra i 36 e i 48 mesi.

Contributo concedibile

La Fondazione fornirà un contributo di importo non superiore a euro 400.000. Il contributo potrà coprire l’80% dell’importo del progetto, in quanto occorre apportare una quota di cofinanziamento monetario pari ad almeno il 20% del costo totale del progetto.

Presentazione della domanda

La domanda di partecipazione, inclusiva della proposta, dovrà essere presentata – previa registrazione – attraverso il portale dedicato (https://www.chairos.it/) entro le ore 13:00 del 29 novembre 2024.

Irfis: contributo a fondo perduto per interessi su mutui

È stato pubblicato l’atteso bando di Irfis che permette di ottenere un contributo per abbattere gli interessi dei mutui in essere all’1 gennaio 2024 erogati a micro, piccole e medie imprese in possesso di un’unità operativa in Sicilia.

Soggetti beneficiari

Possono richiedere il contributo le imprese che, alla data di presentazione della domanda, presentano le seguenti caratteristiche:

  • essere micro, piccole o medie imprese;
  • essere iscritte come attive in Camera di Commercio;
  • essere in possesso di almeno un’unità operativa nel territorio della Regione Siciliana;
  • svolgere esclusivamente o prevalentemente un’attività afferente ai settori non esclusi dall’articolo 1 del Reg. (UE) 2023/2831;
  • essere intestatarie al 1° gennaio 2024 di un finanziamento avente le caratteristiche specificate dal bando;
  • trovarsi nel pieno e libero esercizio dei propri diritti;
  • essere in regola con gli obblighi contributivi previdenziali e assicurativi;
  • non incorrere in una delle cause di esclusione previste dal codice dei contratti pubblici;
  • non essere destinatarie, nei 3 anni precedenti alla data di pubblicazione del bando, di procedimenti amministrativi connessi ad atti di revoca di agevolazioni previste dal bando stesso;
  • non aver omesso di denunciare alle competenti autorità richieste estorsive ovvero richieste di tassi usurai su prestiti, da parte di organizzazioni criminali o soggetti criminali, verificatesi nell’ultimo triennio precedente la data di presentazione dell’istanza;
  • non essere destinatarie di un ordine di recupero pendente;
  • osservare gli obblighi dei contratti collettivi di lavoro e rispettare la normativa in materia di di sicurezza sul lavoro, inserimento dei disabili, pari opportunità, contrasto al lavoro irregolare, riposo giornaliero e settimanale e tutela dell’ambiente.

Agevolazione concedibile

Per le imprese ammesse, l’Irfis prevede un contributo a fondo perduto finalizzato all’abbattimento degli interessi relativi alle rate scadute nel corso del 2023 per finanziamenti in essere all’1 gennaio 2024.

Il contributo è pari al 30% degli interessi con un limite massimo di 10.000 euro.

Il contributo non è concesso per interessi di mora e commissioni pagate a qualsiasi titolo.

Modalità di presentazione della domanda

Le domande potranno essere presentate dal 12 novembre 2024 al 12 dicembre 2024 e verranno valutate attribuendo un punteggio così determinato:

  • per il 45% dal rapporto tra il tasso di interesse nominale annuo applicato all’ultima rata scaduta nel 2023 e il massimo tasso di interesse nominale annuo dei finanziamenti oggetto di istanza;
  • per il 25% dal rapporto tra gli interessi di conto oggetto di richiesta di contributo e il massimo ammontare degli interessi di conto oggetto di istanza;
  • per il 30% dalla presenza in Sicilia anche della sede legale.

Generazione Terra: riparte l’incentivo ISMEA per i giovani agricoltori

Riparte il 30 ottobre l’agevolazione ISMEA per i giovani imprenditori agricoli e i giovani startupper di età non superiore a 41 che finanzia al 100% l’acquisto di terreni.

Soggetti beneficiari

Possono accedere alla misura:

  • i giovani imprenditori agricoli, che risultino iscritti con la qualifica di IAP alla gestione previdenziale agricola da almeno due anni rispetto alla data della presentazione della domanda, cittadini dell’Unione Europea e residenti in Italia da almeno due anni e che vogliano:
    • ampliare la superficie della propria azienda mediante l’acquisto di un terreno, confinante o funzionalmente utile con la superficie già facente parte dell’azienda agricola condotta in proprietà, affitto o comodato, da almeno due anni alla data di presentazione della domanda;
    • consolidare la superficie della propria azienda mediante l’acquisto di un terreno già condotto dal richiedente, con una forma contrattuale quale il comodato o l’affitto, da almeno due anni alla data di presentazione della domanda;
  • giovani startupper con esperienza (GSE), di età non superiore a 41 anni, che intendano avviare una propria iniziativa imprenditoriale nell’ambito dell’agricoltura. Sono considerati Giovani startupper con esperienza i giovani, cittadini dell’Unione Europea e residenti in Italia da almeno due anni, iscritti per almeno due anni nel quinquennio precedente con un numero complessivo di giorni non inferiore a 102, alla data di presentazione della domanda a:
    • INPS in qualità di coadiuvante agricolo,
    • gestione separata INPS in qualità di collaboratore,
    • gestione dei lavoratori dipendenti INPS come dirigente, quadro, impiegato agricolo o operaio agricolo,
    • gestione separata ENPAIA per i periti agrari o per gli agrotecnici,
    • EPAP per i dottori agronomi e forestali;

In questo caso, la finalità ammessa consiste nell’acquisto di un terreno destinato ad essere utilizzato per una nuova iniziativa imprenditoriale agricola condotta dal giovane startupper.

  • giovani startupper con titolo (GST), di età non superiore a 35 anni, che, ancorché privi di esperienza in campo agrario, intendano avviare una propria iniziativa imprenditoriale nell’ambito dell’agricoltura. Sono considerati Giovani startupper con titolo i giovani, cittadini dell’Unione Europea e residenti in Italia da almeno due anni, non ancora imprenditori agricoli che abbiano conseguito almeno uno dei seguenti titoli di studio:
    • diploma rilasciato da istituto tecnico agrario e professionale per l’agricoltura,
    • diploma di laurea triennale o magistrale.

In questo caso, la finalità ammessa consiste nell’acquisto di un terreno destinato ad essere utilizzato per una nuova iniziativa imprenditoriale agricola condotta dal giovane startupper.

Agevolazioni concesse

L’operazione consiste, in alternativa:

  • nell’acquisto di un terreno da parte di ISMEA, e nella successiva assegnazione con Patto di Riservato Dominio (PRD) del medesimo terreno al richiedente. In questa fase, il richiedente assumerà l’impegno di rimborsare la somma dovuta a ISMEA (con conseguente cancellazione del PRD) entro un termine tra i quindici ed i trenta anni;
  • nella concessione di un mutuo ipotecario finalizzato all’acquisto di un terreno da parte del richiedente.

Il valore massimo del finanziamento è proposto in:

  • 500.000 euro, in caso di giovani imprenditori agricoli e giovani startupper con esperienza;
  • 000 euro, in caso di giovani startupper con titolo.

Il finanziamento, con durata massima di 30 anni, viene rimborsato con il pagamento di una rata costante, semestrale e posticipata e può essere richiesto un preammortamento, nel limite massimo di ventiquattro mesi, a discrezione dell’Istituto.

Il tasso applicato partirà dal tasso base UE al quale verrà aggiunto uno spread, dallo 0,60% al 2,2%, a seconda del rating dell’azienda.

Per i giovani startupper (GSE e GST), che si insediano, o si sono insediati da non più di sei mesi, per la prima volta in un’azienda agricola in qualità di capo azienda, è possibile accedere, in aggiunta al finanziamento, al premio di primo insediamento.

In sede di domanda, il giovane startupper (GSE e GST) dovrà chiedere espressamente il riconoscimento della predetta agevolazione, avendo cura di compilare, in aggiunta alla documentazione prevista per l’attivazione dello strumento in via ordinaria, un piano aziendale utilizzando a supporto per la dimostrazione della sostenibilità economico-finanziaria dell’iniziativa il modello di business plan reso disponibile sul portale dedicato.

L’agevolazione, che consiste in complessivi 100 mila euro, può essere erogata:

  • per un massimo del 60% (fino a 60 mila euro) all’atto della concessione dell’aiuto;
  • per il restante 40% (fino a 40 mila euro), dopo l’accertamento, da parte di ISMEA dell’avvenuta realizzazione del piano aziendale.

Presentazione delle domande

Le domande potranno essere presentate, attraverso il portale ISMEA, dalle ore 12.00 del giorno mercoledì 30 ottobre 2024, data di apertura dello sportello telematico, fino alle ore 12.00 del giorno venerdì 29 novembre 2024.

CRIAS: Bando “Più artigianato”

È attivo da marzo 2024 il contributo CRIAS denominato “Più artigianato” con una dotazione finanziaria di 37.959.442,84.

La richiesta di finanziamento può essere presentata da imprese artigiane attive, con sede operativa in Sicilia, che abbiano stipulato contratti di finanziamento con le Banche o contratti di leasing finanziario con società di leasing o finanziamenti concessi da intermediari finanziari iscritti nell’albo ex art. 106 TUB o finanziamenti concessi dagli Operatori del Microcredito iscritti nel registro della Banca d’Italia.

Gli aiuti concessi si sostanziano in:

  • contributi conto interessi
  • contributi in conto canoni sulle operazioni di locazione finanziaria
  • contributi in contro capitale

Gli aiuti vengono concessi su finanziamenti destinati a coprire beni inseriti nel ciclo produttivo dell’attività artigianale, i cui contratti di finanziamento/leasing finanziario abbiano un importo non inferiore a € 5.000,00.

Le spese ammissibili devono riguardare una di queste tipologie:

  • acquisto del terreno destinato alla costruzione e/o ampliamento di fabbricati (investimento agevolabile nella misura del 10% della spesa ammissibile, per l’operazione considerata);
  • acquisto, costruzione, ristrutturazione, ampliamento e ammodernamento di fabbricati ivi incluse le spese per lavori e impianti finalizzati alla tutela dell’ambiente e alla sicurezza dei luoghi di lavoro e le spese tecniche di progettazione;
  • acquisto di macchine, attrezzature ed impianti, incluse le spese per gli impianti e le attrezzature connesse al sistema informatico e comunicazionale;
  • acquisto di autoveicoli destinati esclusivamente all’attività artigianale dell’impresa;
  • acquisto di software, diritti di brevetto e licenze e realizzazione di siti web a sostegno dell’immagine e per la promozione dell’impresa artigiana, attività di studio e progettazione necessarie all’introduzione di innovazioni nel processo produttivo;
  • acquisto di scorte di materie prime e di prodotti finiti, per un importo non superiore a 200.000,00 euro.

Sono considerate ammissibili le spese sostenute non oltre dodici mesi precedenti alla data della presentazione della domanda.

Per le spese ammissibili, la CRIAS interviene nell’ambito del contratto di finanziamento/leasing finanziario con i seguenti contributi:

Contributo conto interessi

Per la quota di finanziamento ammessa al contributo in conto interessi, il contributo è determinato della misura percentuale pari al 60% del tasso di riferimento – indicato e aggiornato da apposito decreto del MIMIT – con incremento all’80% nel caso in cui il finanziamento sia garantito da Confidi.

Il contributo viene erogato per una durata massima, comprensiva di preammortamento:

  • di 12 anni (15 in caso di imprese di nuova costituzione) per i finanziamenti aventi destinazioni di acquisto, costruzione, ristrutturazione, ampliamento ed ammodernamento di locali;
  • di 6 anni (8 in caso di imprese di nuova costituzione) per i finanziamenti relativi alle altre destinazioni ad eccezione dell’acquisizione di scorte di materie prime e prodotti finiti;
  • di 5 anni (7 in caso di imprese di nuova costituzione) per i finanziamenti relativi all’acquisizione di scorte di materie prime e prodotti finiti.

Contributo in conto canoni sulle operazioni di leasing

Il contributo in conto canoni sulle operazioni di leasing finanziario è determinato sul valore del bene – al netto d’imposte, tasse, oneri accessori e spese – decurtato dell’eventuale anticipo versato e del prezzo convenuto per il trasferimento della proprietà al termine del contratto di leasing finanziario, mediante l’abbattimento di quota di interessi, nella misura percentuale del 60% del tasso di riferimento vigente alla data di stipula del contratto di leasing finanziario; la misura percentuale è pari all’80% del tasso di riferimento se l’operazione è garantita dai Confidi.

Il contributo viene erogato per una durata massima:

  • di 10 anni, se riguarda beni immobili;
  • di 5 anni, se riguarda beni mobili.

Contributo in contro capitale

La spesa sostenuta per la realizzazione dell’investimento, al netto d’imposte, e finanziata da una banca

e/o intermediario finanziario per almeno l’80% del relativo costo ammissibile, beneficia di un contributo in conto capitale nella misura del 20% del costo documentato; nel caso in cui sia stata finanziata una percentuale inferiore all’80%, il 20% sarà calcolato sulla quota dell’investimento coperta dal finanziamento concesso a condizioni di mercato.

Tutte le domande andranno presentate per il tramite di banche, associazioni artigiane di categoria e/o Confidi, a partire dal 13 marzo 2024 e fino ad esaurimento risorse.

Specializzazione intelligente: contributi per le imprese del Sud

È ormai finalmente operativo il bando destinato alle imprese del Sud Italia e che sostiene progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nell’ambito della Strategia nazionale di specializzazione intelligente (SNSI). Vediamone le caratteristiche principali.

Soggetti beneficiari

Possono accedere al contributo:

  • tutte le imprese, di qualsiasi dimensione, purché abbiano almeno due bilanci approvati al momento della presentazione della domanda di agevolazioni ed esercitino attività industriali, agroindustriali, artigiane e di servizi all’industria;
  • le imprese agricole che operino come soggetti co-proponenti;
  • i Centri di ricerca.

I progetti possono essere presentati sia singolarmente che in forma congiunta. In quest’ultimo caso possono essere presenti un numero massimo di 5 imprese e l’importo progettuale a carico di ciascuna impresa deve essere di valore non inferiore a 3.000.000 euro.

I progetti, come detto, dovranno essere realizzati nelle Regioni meno sviluppate (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) e dovranno prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a euro 3.000.000 e non superiori a euro 20.000.000.

Progetti e spese ammissibili

I progetti ammissibili alle agevolazioni devono prevedere la realizzazione di attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale, finalizzate alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti, tramite lo sviluppo delle tecnologie abilitanti fondamentali, nell’ambito delle aree tematiche e delle traiettorie di sviluppo definite dalla Strategia nazionale di specializzazione intelligente ovvero nell’ambito di altre aree tematiche e traiettorie di sviluppo non rientranti nella predetta Strategia, al fine di contribuire ad alimentare il processo di scoperta imprenditoriale e il conseguente adattamento evolutivo della stessa.

Le spese ammesse sono le seguenti:

  • il personale dell’impresa proponente, limitatamente a tecnici, ricercatori e altro personale ausiliario, nella misura in cui sono impiegati nelle attività di ricerca e di sviluppo oggetto del progetto. Sono esclusi i costi del personale con mansioni amministrative, contabili e commerciali;
  • gli strumenti e le attrezzature, nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati per il progetto di ricerca e sviluppo. Nel caso in cui il periodo di utilizzo per il progetto degli strumenti e delle attrezzature sia inferiore all’intera vita utile del bene, sono ammissibili unicamente le quote di ammortamento fiscali ordinarie relative al periodo di svolgimento del progetto;
  • i servizi di consulenza, di ricerca contrattuale e gli altri servizi utilizzati per l’attività del progetto di ricerca e sviluppo, inclusa l’acquisizione o l’ottenimento in licenza dei risultati di ricerca, dei brevetti e del know-how, tramite una transazione effettuata alle normali condizioni di mercato;
  • le spese generali relative al progetto;
  • i materiali utilizzati per lo svolgimento del progetto.

Agevolazioni concedibili

I soggetti proponenti possono beneficiare di due diverse forme di agevolazione:

  • finanziamento agevolato, per una percentuale del 50% delle spese ammissibili, concesso con tasso pari al 20% del tasso di riferimento e con durata da 4 a 15 anni;
  • contributo alla spesa per una percentuale delle spese ammissibili pari a:
    • 30% per le piccole imprese;
    • 25% per le medie imprese;
    • 15% per le grandi imprese;
    • 10% di maggiorazione (in questo caso il finanziamento scende dal 50% al 40%) spettante in caso di progetto:
      • realizzato interamente nelle Regioni meno sviluppate;
      • realizzato nell’ambito di un progetto congiunto:
        • realizzato congiuntamente tra più imprese proponenti che siano tra loro indipendenti;
        • in cui ciascuna impresa non sostenga, da sola, più del 70% dei costi complessivi ammissibili e in cui sia presente almeno una PMI tra le imprese proponenti;
      • che preveda un’ampia diffusione dei risultati attraverso conferenze, pubblicazioni, banche dati di libero accesso o software open source o gratuito;
      • che preveda l’impegno dell’impresa beneficiaria a rendere disponibili alle parti interessate nello Spazio economico europeo, con frequenza costante, i risultati dell’attività di ricerca e sviluppo finanziata che siano protetti da diritti di proprietà intellettuale, attraverso licenze per l’utilizzo degli stessi, a prezzo di mercato e condizioni non esclusive e non discriminatorie

Termini di presentazione

Le domande potranno essere presentate a partire dal 10 settembre 2024.

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