ON nuove imprese a tasso zero: rifinanziata la misura

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha rifinanziato la misura “ON – Nuove imprese a tasso zero”, gestita da Invitalia, che era bloccata da tempo a causa dell’esaurimento dei fondi disponibili. Vediamo in cosa consiste la misura.

Beneficiari

La misura è destinata alle micro e piccole imprese composte in prevalenza:

  • da giovani tra I 18 e I 35 anni, oppure
  • da donne di tutte le età

In particolar modo le imprese dovranno avere una compagine sociale composta per almeno il 51% da giovani under 35 e da donne di tutte le età. La maggioranza si riferisce sia al numero di componenti donne e/giovani presenti nella compagine sociale sia alle quote di capitale detenute.

Le imprese possono essere anche già costituite, seppure da non più di 5 anni, oppure da costituirsi.

Spese ammissibili

Le richieste di contributo possono essere destinate a realizzare nuove iniziative o ad ampliare, diversificare o trasformare le attività esistenti.

Le spese ammissibili sono le seguenti:

  • Opere murarie e assimilate (30% investimento ammissibile)
  • Acquisto di immobili solo nel settore turistico e per imprese con più di 36 mesi (40% investimento ammissibile)
  • Macchinari, impianti e attrezzature
  • Programmi informatici e servizi per l’ICT
  • Brevetti, licenze e marchi
  • Consulenze specialistiche (5% investimento ammissibile)
  • Spese connesse alla stipula del contratto di finanziamento
  • Spese per la costituzione della società
  • Capitale circolante (20% investimento ammissibile e per imprese con meno di 36 mesi).

Contributi concessi

Le agevolazioni prevedono un mix di

  • finanziamento a tasso zero;
  • contributo a fondo perduto (20%)

per progetti d’impresa con spese fino a 1,5 milioni di euro (per imprese neocostituite o costituite da non più di 36 mesi) o fino a 3 milioni di euro (per tutte le altre imprese), che può coprire fino al 90% delle spese totali ammissibili.

Il finanziamento è rimborsabile in 10 anni.

Presentazione della domanda

Le domande vanno presentate attraverso il sito di Invitalia fino ad esaurimento delle risorse disponibili.

Il processo di valutazione prevede due fasi:

  • un primo colloquio di approfondimento per verificare le competenze tecniche, organizzative e gestionali del team imprenditoriali e la coerenza interna del progetto
  • un secondo colloquio, in caso di esito positivo del primo, che verte sul piano economico-finanziario del progetto.

Fondazione per il Sud: bando per l’economia circolare per il terzo settore al SUD

Fondazione per il Sud mette a disposizione degli Enti del Terzo Settore con sede legale e/o operativa nelle regioni del Mezzogiorno una dotazione di 4 milioni di euro per progetti relativi all’economia circolare. Vediamo il bando nel dettaglio:

Soggetti beneficiari

Possono partecipare al bando i soggetti con le seguenti caratteristiche:

  • essere costituiti in forma di ETS e iscritto al RUNTS;
  • essere stati costituiti prima del 1° gennaio 2022;
  • avere la sede legale e e/o operativa nella/e regione/i del Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia) oggetto di intervento.

Oltre al Proponente, la partnership prevedere la partecipazione di almeno altri due enti, di cui uno appartenente al terzo settore. Gli altri Soggetti della partnership possono appartenere, oltre che al mondo del terzo settore, a quello della scuola, a quello delle istituzioni artistico-culturali, dei sistemi regionali di istruzione e formazione professionale, dell’università, della ricerca e al mondo delle imprese. La partecipazione di enti for profit è legata all’apporto di competenze e risorse per la crescita e lo sviluppo del territorio e della comunità locale.

Progetti ammissibili

Il bando ha l’obiettivo di promuovere pratiche di economia circolare a impatto sociale in grado di ridurre gli sprechi, estendere la vita utile dei prodotti, ridurre l’utilizzo di risorse vergini e generare valore dagli scarti.

Saranno quindi finanziati progetti sperimentali in grado di sviluppare strategie di economia circolare che considerino una o più fasi del ciclo di vita del prodotto: prima dell’uso (rifiuta, ripensa, riduci), durante l’uso (conserva, riusa, condividi, ripara, rigenera) e successivamente all’uso (ricicla e restituisci agli ecosistemi).

Saranno valorizzati i progetti in grado di promuovere strategie integrate, assicurando la salvaguardia della biodiversità, l’equilibrio degli ecosistemi e l’adattamento al cambiamento climatico.

I progetti dovranno, inoltre, impegnarsi nella diffusione della cultura della circolarità, al fine di responsabilizzare i cittadini riguardo all’impatto delle loro scelte di consumo.

Saranno particolarmente apprezzate proposte che intervengano nelle aree interne del Sud, dove l’economia circolare potrebbe rappresentare un’occasione di sviluppo, rivitalizzazione e coesione sociale.

La durata complessiva dei progetti deve essere compresa tra i 36 e i 48 mesi.

Contributo concedibile

La Fondazione fornirà un contributo di importo non superiore a euro 400.000. Il contributo potrà coprire l’80% dell’importo del progetto, in quanto occorre apportare una quota di cofinanziamento monetario pari ad almeno il 20% del costo totale del progetto.

Presentazione della domanda

La domanda di partecipazione, inclusiva della proposta, dovrà essere presentata – previa registrazione – attraverso il portale dedicato (https://www.chairos.it/) entro le ore 13:00 del 29 novembre 2024.

Irfis: contributo a fondo perduto per interessi su mutui

È stato pubblicato l’atteso bando di Irfis che permette di ottenere un contributo per abbattere gli interessi dei mutui in essere all’1 gennaio 2024 erogati a micro, piccole e medie imprese in possesso di un’unità operativa in Sicilia.

Soggetti beneficiari

Possono richiedere il contributo le imprese che, alla data di presentazione della domanda, presentano le seguenti caratteristiche:

  • essere micro, piccole o medie imprese;
  • essere iscritte come attive in Camera di Commercio;
  • essere in possesso di almeno un’unità operativa nel territorio della Regione Siciliana;
  • svolgere esclusivamente o prevalentemente un’attività afferente ai settori non esclusi dall’articolo 1 del Reg. (UE) 2023/2831;
  • essere intestatarie al 1° gennaio 2024 di un finanziamento avente le caratteristiche specificate dal bando;
  • trovarsi nel pieno e libero esercizio dei propri diritti;
  • essere in regola con gli obblighi contributivi previdenziali e assicurativi;
  • non incorrere in una delle cause di esclusione previste dal codice dei contratti pubblici;
  • non essere destinatarie, nei 3 anni precedenti alla data di pubblicazione del bando, di procedimenti amministrativi connessi ad atti di revoca di agevolazioni previste dal bando stesso;
  • non aver omesso di denunciare alle competenti autorità richieste estorsive ovvero richieste di tassi usurai su prestiti, da parte di organizzazioni criminali o soggetti criminali, verificatesi nell’ultimo triennio precedente la data di presentazione dell’istanza;
  • non essere destinatarie di un ordine di recupero pendente;
  • osservare gli obblighi dei contratti collettivi di lavoro e rispettare la normativa in materia di di sicurezza sul lavoro, inserimento dei disabili, pari opportunità, contrasto al lavoro irregolare, riposo giornaliero e settimanale e tutela dell’ambiente.

Agevolazione concedibile

Per le imprese ammesse, l’Irfis prevede un contributo a fondo perduto finalizzato all’abbattimento degli interessi relativi alle rate scadute nel corso del 2023 per finanziamenti in essere all’1 gennaio 2024.

Il contributo è pari al 30% degli interessi con un limite massimo di 10.000 euro.

Il contributo non è concesso per interessi di mora e commissioni pagate a qualsiasi titolo.

Modalità di presentazione della domanda

Le domande potranno essere presentate dal 12 novembre 2024 al 12 dicembre 2024 e verranno valutate attribuendo un punteggio così determinato:

  • per il 45% dal rapporto tra il tasso di interesse nominale annuo applicato all’ultima rata scaduta nel 2023 e il massimo tasso di interesse nominale annuo dei finanziamenti oggetto di istanza;
  • per il 25% dal rapporto tra gli interessi di conto oggetto di richiesta di contributo e il massimo ammontare degli interessi di conto oggetto di istanza;
  • per il 30% dalla presenza in Sicilia anche della sede legale.

Generazione Terra: riparte l’incentivo ISMEA per i giovani agricoltori

Riparte il 30 ottobre l’agevolazione ISMEA per i giovani imprenditori agricoli e i giovani startupper di età non superiore a 41 che finanzia al 100% l’acquisto di terreni.

Soggetti beneficiari

Possono accedere alla misura:

  • i giovani imprenditori agricoli, che risultino iscritti con la qualifica di IAP alla gestione previdenziale agricola da almeno due anni rispetto alla data della presentazione della domanda, cittadini dell’Unione Europea e residenti in Italia da almeno due anni e che vogliano:
    • ampliare la superficie della propria azienda mediante l’acquisto di un terreno, confinante o funzionalmente utile con la superficie già facente parte dell’azienda agricola condotta in proprietà, affitto o comodato, da almeno due anni alla data di presentazione della domanda;
    • consolidare la superficie della propria azienda mediante l’acquisto di un terreno già condotto dal richiedente, con una forma contrattuale quale il comodato o l’affitto, da almeno due anni alla data di presentazione della domanda;
  • giovani startupper con esperienza (GSE), di età non superiore a 41 anni, che intendano avviare una propria iniziativa imprenditoriale nell’ambito dell’agricoltura. Sono considerati Giovani startupper con esperienza i giovani, cittadini dell’Unione Europea e residenti in Italia da almeno due anni, iscritti per almeno due anni nel quinquennio precedente con un numero complessivo di giorni non inferiore a 102, alla data di presentazione della domanda a:
    • INPS in qualità di coadiuvante agricolo,
    • gestione separata INPS in qualità di collaboratore,
    • gestione dei lavoratori dipendenti INPS come dirigente, quadro, impiegato agricolo o operaio agricolo,
    • gestione separata ENPAIA per i periti agrari o per gli agrotecnici,
    • EPAP per i dottori agronomi e forestali;

In questo caso, la finalità ammessa consiste nell’acquisto di un terreno destinato ad essere utilizzato per una nuova iniziativa imprenditoriale agricola condotta dal giovane startupper.

  • giovani startupper con titolo (GST), di età non superiore a 35 anni, che, ancorché privi di esperienza in campo agrario, intendano avviare una propria iniziativa imprenditoriale nell’ambito dell’agricoltura. Sono considerati Giovani startupper con titolo i giovani, cittadini dell’Unione Europea e residenti in Italia da almeno due anni, non ancora imprenditori agricoli che abbiano conseguito almeno uno dei seguenti titoli di studio:
    • diploma rilasciato da istituto tecnico agrario e professionale per l’agricoltura,
    • diploma di laurea triennale o magistrale.

In questo caso, la finalità ammessa consiste nell’acquisto di un terreno destinato ad essere utilizzato per una nuova iniziativa imprenditoriale agricola condotta dal giovane startupper.

Agevolazioni concesse

L’operazione consiste, in alternativa:

  • nell’acquisto di un terreno da parte di ISMEA, e nella successiva assegnazione con Patto di Riservato Dominio (PRD) del medesimo terreno al richiedente. In questa fase, il richiedente assumerà l’impegno di rimborsare la somma dovuta a ISMEA (con conseguente cancellazione del PRD) entro un termine tra i quindici ed i trenta anni;
  • nella concessione di un mutuo ipotecario finalizzato all’acquisto di un terreno da parte del richiedente.

Il valore massimo del finanziamento è proposto in:

  • 500.000 euro, in caso di giovani imprenditori agricoli e giovani startupper con esperienza;
  • 000 euro, in caso di giovani startupper con titolo.

Il finanziamento, con durata massima di 30 anni, viene rimborsato con il pagamento di una rata costante, semestrale e posticipata e può essere richiesto un preammortamento, nel limite massimo di ventiquattro mesi, a discrezione dell’Istituto.

Il tasso applicato partirà dal tasso base UE al quale verrà aggiunto uno spread, dallo 0,60% al 2,2%, a seconda del rating dell’azienda.

Per i giovani startupper (GSE e GST), che si insediano, o si sono insediati da non più di sei mesi, per la prima volta in un’azienda agricola in qualità di capo azienda, è possibile accedere, in aggiunta al finanziamento, al premio di primo insediamento.

In sede di domanda, il giovane startupper (GSE e GST) dovrà chiedere espressamente il riconoscimento della predetta agevolazione, avendo cura di compilare, in aggiunta alla documentazione prevista per l’attivazione dello strumento in via ordinaria, un piano aziendale utilizzando a supporto per la dimostrazione della sostenibilità economico-finanziaria dell’iniziativa il modello di business plan reso disponibile sul portale dedicato.

L’agevolazione, che consiste in complessivi 100 mila euro, può essere erogata:

  • per un massimo del 60% (fino a 60 mila euro) all’atto della concessione dell’aiuto;
  • per il restante 40% (fino a 40 mila euro), dopo l’accertamento, da parte di ISMEA dell’avvenuta realizzazione del piano aziendale.

Presentazione delle domande

Le domande potranno essere presentate, attraverso il portale ISMEA, dalle ore 12.00 del giorno mercoledì 30 ottobre 2024, data di apertura dello sportello telematico, fino alle ore 12.00 del giorno venerdì 29 novembre 2024.

CRIAS: Bando “Più artigianato”

È attivo da marzo 2024 il contributo CRIAS denominato “Più artigianato” con una dotazione finanziaria di 37.959.442,84.

La richiesta di finanziamento può essere presentata da imprese artigiane attive, con sede operativa in Sicilia, che abbiano stipulato contratti di finanziamento con le Banche o contratti di leasing finanziario con società di leasing o finanziamenti concessi da intermediari finanziari iscritti nell’albo ex art. 106 TUB o finanziamenti concessi dagli Operatori del Microcredito iscritti nel registro della Banca d’Italia.

Gli aiuti concessi si sostanziano in:

  • contributi conto interessi
  • contributi in conto canoni sulle operazioni di locazione finanziaria
  • contributi in contro capitale

Gli aiuti vengono concessi su finanziamenti destinati a coprire beni inseriti nel ciclo produttivo dell’attività artigianale, i cui contratti di finanziamento/leasing finanziario abbiano un importo non inferiore a € 5.000,00.

Le spese ammissibili devono riguardare una di queste tipologie:

  • acquisto del terreno destinato alla costruzione e/o ampliamento di fabbricati (investimento agevolabile nella misura del 10% della spesa ammissibile, per l’operazione considerata);
  • acquisto, costruzione, ristrutturazione, ampliamento e ammodernamento di fabbricati ivi incluse le spese per lavori e impianti finalizzati alla tutela dell’ambiente e alla sicurezza dei luoghi di lavoro e le spese tecniche di progettazione;
  • acquisto di macchine, attrezzature ed impianti, incluse le spese per gli impianti e le attrezzature connesse al sistema informatico e comunicazionale;
  • acquisto di autoveicoli destinati esclusivamente all’attività artigianale dell’impresa;
  • acquisto di software, diritti di brevetto e licenze e realizzazione di siti web a sostegno dell’immagine e per la promozione dell’impresa artigiana, attività di studio e progettazione necessarie all’introduzione di innovazioni nel processo produttivo;
  • acquisto di scorte di materie prime e di prodotti finiti, per un importo non superiore a 200.000,00 euro.

Sono considerate ammissibili le spese sostenute non oltre dodici mesi precedenti alla data della presentazione della domanda.

Per le spese ammissibili, la CRIAS interviene nell’ambito del contratto di finanziamento/leasing finanziario con i seguenti contributi:

Contributo conto interessi

Per la quota di finanziamento ammessa al contributo in conto interessi, il contributo è determinato della misura percentuale pari al 60% del tasso di riferimento – indicato e aggiornato da apposito decreto del MIMIT – con incremento all’80% nel caso in cui il finanziamento sia garantito da Confidi.

Il contributo viene erogato per una durata massima, comprensiva di preammortamento:

  • di 12 anni (15 in caso di imprese di nuova costituzione) per i finanziamenti aventi destinazioni di acquisto, costruzione, ristrutturazione, ampliamento ed ammodernamento di locali;
  • di 6 anni (8 in caso di imprese di nuova costituzione) per i finanziamenti relativi alle altre destinazioni ad eccezione dell’acquisizione di scorte di materie prime e prodotti finiti;
  • di 5 anni (7 in caso di imprese di nuova costituzione) per i finanziamenti relativi all’acquisizione di scorte di materie prime e prodotti finiti.

Contributo in conto canoni sulle operazioni di leasing

Il contributo in conto canoni sulle operazioni di leasing finanziario è determinato sul valore del bene – al netto d’imposte, tasse, oneri accessori e spese – decurtato dell’eventuale anticipo versato e del prezzo convenuto per il trasferimento della proprietà al termine del contratto di leasing finanziario, mediante l’abbattimento di quota di interessi, nella misura percentuale del 60% del tasso di riferimento vigente alla data di stipula del contratto di leasing finanziario; la misura percentuale è pari all’80% del tasso di riferimento se l’operazione è garantita dai Confidi.

Il contributo viene erogato per una durata massima:

  • di 10 anni, se riguarda beni immobili;
  • di 5 anni, se riguarda beni mobili.

Contributo in contro capitale

La spesa sostenuta per la realizzazione dell’investimento, al netto d’imposte, e finanziata da una banca

e/o intermediario finanziario per almeno l’80% del relativo costo ammissibile, beneficia di un contributo in conto capitale nella misura del 20% del costo documentato; nel caso in cui sia stata finanziata una percentuale inferiore all’80%, il 20% sarà calcolato sulla quota dell’investimento coperta dal finanziamento concesso a condizioni di mercato.

Tutte le domande andranno presentate per il tramite di banche, associazioni artigiane di categoria e/o Confidi, a partire dal 13 marzo 2024 e fino ad esaurimento risorse.

Specializzazione intelligente: contributi per le imprese del Sud

È ormai finalmente operativo il bando destinato alle imprese del Sud Italia e che sostiene progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nell’ambito della Strategia nazionale di specializzazione intelligente (SNSI). Vediamone le caratteristiche principali.

Soggetti beneficiari

Possono accedere al contributo:

  • tutte le imprese, di qualsiasi dimensione, purché abbiano almeno due bilanci approvati al momento della presentazione della domanda di agevolazioni ed esercitino attività industriali, agroindustriali, artigiane e di servizi all’industria;
  • le imprese agricole che operino come soggetti co-proponenti;
  • i Centri di ricerca.

I progetti possono essere presentati sia singolarmente che in forma congiunta. In quest’ultimo caso possono essere presenti un numero massimo di 5 imprese e l’importo progettuale a carico di ciascuna impresa deve essere di valore non inferiore a 3.000.000 euro.

I progetti, come detto, dovranno essere realizzati nelle Regioni meno sviluppate (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) e dovranno prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a euro 3.000.000 e non superiori a euro 20.000.000.

Progetti e spese ammissibili

I progetti ammissibili alle agevolazioni devono prevedere la realizzazione di attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale, finalizzate alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti, tramite lo sviluppo delle tecnologie abilitanti fondamentali, nell’ambito delle aree tematiche e delle traiettorie di sviluppo definite dalla Strategia nazionale di specializzazione intelligente ovvero nell’ambito di altre aree tematiche e traiettorie di sviluppo non rientranti nella predetta Strategia, al fine di contribuire ad alimentare il processo di scoperta imprenditoriale e il conseguente adattamento evolutivo della stessa.

Le spese ammesse sono le seguenti:

  • il personale dell’impresa proponente, limitatamente a tecnici, ricercatori e altro personale ausiliario, nella misura in cui sono impiegati nelle attività di ricerca e di sviluppo oggetto del progetto. Sono esclusi i costi del personale con mansioni amministrative, contabili e commerciali;
  • gli strumenti e le attrezzature, nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati per il progetto di ricerca e sviluppo. Nel caso in cui il periodo di utilizzo per il progetto degli strumenti e delle attrezzature sia inferiore all’intera vita utile del bene, sono ammissibili unicamente le quote di ammortamento fiscali ordinarie relative al periodo di svolgimento del progetto;
  • i servizi di consulenza, di ricerca contrattuale e gli altri servizi utilizzati per l’attività del progetto di ricerca e sviluppo, inclusa l’acquisizione o l’ottenimento in licenza dei risultati di ricerca, dei brevetti e del know-how, tramite una transazione effettuata alle normali condizioni di mercato;
  • le spese generali relative al progetto;
  • i materiali utilizzati per lo svolgimento del progetto.

Agevolazioni concedibili

I soggetti proponenti possono beneficiare di due diverse forme di agevolazione:

  • finanziamento agevolato, per una percentuale del 50% delle spese ammissibili, concesso con tasso pari al 20% del tasso di riferimento e con durata da 4 a 15 anni;
  • contributo alla spesa per una percentuale delle spese ammissibili pari a:
    • 30% per le piccole imprese;
    • 25% per le medie imprese;
    • 15% per le grandi imprese;
    • 10% di maggiorazione (in questo caso il finanziamento scende dal 50% al 40%) spettante in caso di progetto:
      • realizzato interamente nelle Regioni meno sviluppate;
      • realizzato nell’ambito di un progetto congiunto:
        • realizzato congiuntamente tra più imprese proponenti che siano tra loro indipendenti;
        • in cui ciascuna impresa non sostenga, da sola, più del 70% dei costi complessivi ammissibili e in cui sia presente almeno una PMI tra le imprese proponenti;
      • che preveda un’ampia diffusione dei risultati attraverso conferenze, pubblicazioni, banche dati di libero accesso o software open source o gratuito;
      • che preveda l’impegno dell’impresa beneficiaria a rendere disponibili alle parti interessate nello Spazio economico europeo, con frequenza costante, i risultati dell’attività di ricerca e sviluppo finanziata che siano protetti da diritti di proprietà intellettuale, attraverso licenze per l’utilizzo degli stessi, a prezzo di mercato e condizioni non esclusive e non discriminatorie

Termini di presentazione

Le domande potranno essere presentate a partire dal 10 settembre 2024.

Interventi per le start up nel settore delle uve da vitigni antichi

Irfis Finsicilia è gestore dell’intervento denominato “Interventi a favore delle start up produttive nel settore delle uve da vitigni antichi – ‘reliquia’” con una dotazione complessiva di 1 milione di euro. Scopo della misura è quella di rafforzare l’accesso alle agevolazioni al credito delle imprese agricole operanti in Sicilia che siano in fase di start up produttiva di uve da vitigni antichi, detti “reliquia”, sostenerne l’avviamento, l’implementazione della rete commerciale e l’approvvigionamento delle materie prime occorrenti per detta produzione, nonché di favorirne lo sviluppo e la crescita. Vediamo in cosa consiste la misura.

Imprese beneficiarie

Imprese agricole operanti in Sicilia che siano in fase di start up produttiva di uve da vitigni antichi, detti reliquia, con avvio dell’attività in data non antecedente a 12 mesi dall’emanazione del decreto assessoriale n. 41 del 23 aprile 2024.

Importo finanziato

Vengono finanziati interventi dell’importo complessivo di 250.000 euro, ivi compreso un eventuale contributo a fondo perduto pari al 20% di tale importo.

Durata e condizioni del finanziamento

Il finanziamento può avere una durata massima di 5 anni, con rate trimestrali o semestrali, con un tasso non superiore al “tasso BCE” maggiorato di uno spread dello 0,25%.

L’operazione sconterà una commissione dell’1,25% dell’importo erogato a carico dell’impresa beneficiaria. Al momento della presentazione della domanda andrà altresì versata una quota non rimborsabile pari allo 0,2% dell’importo del finanziamento.

Merito creditizio

Le agevolazioni possono anche essere concesse senza valutazione del merito creditizio ma, in tal caso, l’istanza dovrà essere corredata da attestazione da parte di un professionista abilitato che l’impresa si trova in transitoria difficoltà, ma che presenta concrete prospettive per il risanamento e superamento della stessa.

Garanzie

A garanzia del finanziamento potranno essere prodotte garanzie reali e/o extraziendali, garanzie consortili, fideiussioni e garanzie rilasciate da enti pubblici.

Procedura di valutazione

L’istruttoria delle domande avverrà “a sportello” fino ad esaurimento delle risorse disponibili.

Colonnine di ricarica: incentivi per le imprese entro il 20/6

Il D.L. 104/2020 (c.d. Decreto Agosto) aveva introdotto un fondo con lo scopo di erogare contributi per l’installazione di infrastrutture di ricarica di veicoli elettrici, effettuata da persone fisiche nell’esercizio di attività d’impresa, arti e professioni e da soggetti Ires.

Con comunicato del 15/03/2024, stante la disponibilità di fondi non utilizzati, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha riaperto i termini per presentare le domande sino al 20/06/2024.

Il contributo è pari al 40% delle spese ammissibili, nel limite delle risorse disponibili che sono così ripartire:

  • 80% per le imprese per l’acquisto/installazione di colonnine per un valore complessivo inferiore a 375.000 euro;
  • 10% per le imprese per l’acquisto/installazione di colonnine per un valore complessivo maggiore o uguale a 375.000 euro;
  • 10% per i lavoratori autonomi.

Le spese ammissibili, che devono essere state sostenute e documentate dopo il 4/11/2021, sono le seguenti:

  • spese per l’acquisto e installazione di infrastrutture di ricarica comprese le opere edili;
  • costi per la connessione alla rete elettrica (nel limite del 10% del totale);
  • costi per la progettazione, direzione lavori, sicurezza e collaudi (nel limite del 10% del totale).

Resto al Sud 2.0 e Autoimpiego Centro Nord: nuove misure per l’autoimprenditorialità

Il Decreto Coesione, approvato dal Consiglio dei Ministri del 30 aprile 2024, introduce due nuove misure volte a favorire l’autoimprenditorialità al Centro Nord e nei territori del Sud o che hanno subito gli effetti del sisma del 2009 e del 2016.

Seppure l’attuazione delle misure sia demandata a due decreti attuativi del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, è importante capire il funzionamento di queste due nuove misure.

Soggetti beneficiari

Entrambe le misure sono rivolte a:

  • giovani di età inferiore ai 35 anni;
  • disoccupati da almeno 12 mesi;
  • persone in condizioni di marginalità, vulnerabilità sociale e discriminazione, come definiti dal Piano nazionale giovani, donne e lavoro;
  • persone inattive, come definite dal Piano nazionale giovani, donne e lavoro;
  • donne inoccupate, inattive e disoccupate;
  • disoccupati beneficiari di ammortizzatori sociali destinatari del programma GOL.

Se le iniziative finanziate coinvolgono disoccupati iscritti al programma GOL beneficiari di ammortizzatori sociali, inclusa la Naspi di cui al D.Lgs. n. 22/2015, ovvero beneficiari del Supporto formazione lavoro, tali soggetti possono cumulare i trattamenti in godimento ed ottenerne l’erogazione in unica soluzione al fine di utilizzarli come capitale d’avvio da conferire nelle iniziative finanziate.

Attività finanziate

Le misure finanziano l’avvio di attività imprenditoriali o libero-professionali, sia in forma individuale che in forma collettiva. In quest’ultimo caso è consentita la partecipazione di soggetti privi di requisiti, purché il controllo e l’amministrazione sia affidato a soggetti con i requisiti.

Contributo concesso

Le agevolazioni possono essere alternativamente concesse sotto forma di:

  • voucher, per l’acquisto di beni, strumenti e servizi per l’avvio delle attività;
  • contributo a fondo perduto.

Per la misura Resto al Sud 2.0:

  • il voucher ha un importo massimo di 40.000 euro, elevabile a 50.000 euro nel caso di acquisto di beni e servizi innovativi, tecnologici e digitali o di beni diretti ad assicurare la sostenibilità ambientale o il risparmio energetico;
  • il contributo a fondo perduto, calcolato sull’importo dell’investimento per l’avvio delle attività, è pari al 75% per programmi di spesa fino a 120.000 euro e al 70% per programmi di spesa oltre i 120.000 euro e fino ai 200.000 euro.

Per la misura Autoimpiego Centro Nord:

  • il voucher ha un importo massimo di 30.000 euro, elevabile a 40.000 euro nel caso di acquisto di beni e servizi innovativi, tecnologici e digitali o di beni diretti ad assicurare la sostenibilità ambientale o il risparmio energetico;
  • il contributo a fondo perduto, calcolato sull’importo dell’investimento per l’avvio delle attività, è pari al 65% per programmi di spesa fino a 120.000 euro e al 60% per programmi di spesa oltre i 120.000 euro e fino ai 200.000 euro.

Adesso non resta che attendere i decreti attuativi per le disposizioni dettaglio, preparandosi per tempo attraverso l’acquisizione dei preventivi di spesa e la predisposizione di un adeguato business plan della nuova iniziativa imprenditoriale.

Fondo per le eccellenze dell’agroalimentare italiano

Dopo 3 anni dalla sua istituzione, è finalmente possibile richiedere contributi a valere sul fondo per il sostegno delle eccellenze della gastronomia e dell’agroalimentare italiano che prevede, tra l’altro, un contributo a fondo perduto per l’acquisto di macchinari e beni strumentali. Vediamone i dettagli:

Soggetti beneficiari

Possono accedere al beneficio:

  • le imprese operanti nel settore identificato dal codice ATECO 56.10.11 (Ristorazione con somministrazione), 56.10.30 (Gelaterie e pasticcerie) o 10.71.20 (Produzione di pasticceria fresca), che abbiano almeno uno dei seguenti requisiti:
    • essere attive da almeno 10 anni
    • per le attività di Ristorazione con somministrazione, che abbiano acquistato, nei 12 mesi precedenti il 30 agosto 2022, almeno il 25% di prodotto DOP, IGP, SQNPI, SQNZ o biologici sul totale di tutti i prodotti alimentari acquistati
    • per le attività di Gelateria e pasticceria e Produzione di pasticceria fresca, che abbiano acquistato, nei 12 mesi precedenti il 30 agosto 2022, almeno il 5% di prodotto DOP, IGP, SQNPI, SQNZ o biologici sul totale di tutti i prodotti alimentari acquistati

Interventi e spese ammissibili

Attraverso l’accesso al fondo è possibile acquistare macchine professionali e beni strumentali all’attività dell’impresa che abbiamo le seguenti caratteristiche:

  • essere nuovi di fabbrica, organici e funzionali
  • acquistati a normali condizioni di mercato da terzi che non abbiano relazioni con l’impresa beneficiaria
  • mantenuti nello stato patrimoniale dell’impresa per almeno 3 anni

Le spese dovranno essere effettuate entro 8 mesi dalla data di concessione delle agevolazioni.

Agevolazioni concedibili

Ciascuna impresa può ottenere un contributo a fondo perduto pari al 70% delle spese totali ammissibili, con un massimo di 30.000 euro.

Procedura di accesso

La domanda può essere presentata attraverso il portale Invitalia dall’1 marzo 2024 al 30 aprile 2024.

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