Decreto Agricoltura: moratoria mutui e finanziamenti

La legge di conversione del D.L. 15.05.2024, n. 63, cosiddetto “decreto Agricoltura”, introduce una moratoria su mutui e finanziamenti per le imprese agricole, della pesca e dell'acquacoltura.

Possono accedere alla moratoria le imprese che hanno subito:

  • un calo del volume d'affari di almeno il 20%;
  • una riduzione della produzione, pari almeno al 30%;
  • una riduzione almeno pari al 20% delle quantità conferite o della produzione primaria nel 2023, nel caso delle cooperative agricole.

I soggetti che dispongono dei requisiti per la moratoria beneficiano:

  • della sospensione per 12 mesi del pagamento della quota capitale delle rate dei mutui e dei finanziamenti in scadenza nel 2024;
  • della proroga per 12 mesi dei termini di rimborso senza oneri per le parti;
  • del differimento automatico della scadenza delle garanzie rilasciate dal Fondo di garanzia e dall'ISMEA.

Viene inoltre introdotta, per il tramite del Fondo per la sovranità alimentare, la finanziabilità della copertura, totale o parziale, degli interessi passivi dei finanziamenti bancari di credito agrario e peschereccio per le imprese attive al 31.12.2021.

Tra le novità apportate al Decreto in sede di conversione, si segnalano anche gli stanziamenti per contribuire alla ristrutturazione delle imprese agricole, in particolare del settore olivicolo-oleario, agrumicolo e lattiero-caseario e la concessione di contributi in favore degli imprenditori agricoli che svolgono attività di allevamento di specie e razze autoctone a rischio di estinzione o a limitata diffusione, nonché la possibilità di destinare risorse a produttori di grano duro e dell'intera filiera produttiva cerealicola, nonché a imprese e consorzi della pesca e dell'acquacoltura per interventi di conto capitale destinati al sostegno e allo sviluppo della filiera ittica e di contrasto alla crisi economica generata dalla proliferazione del granchio blu.

Specializzazione intelligente: contributi per le imprese del Sud

È ormai finalmente operativo il bando destinato alle imprese del Sud Italia e che sostiene progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nell’ambito della Strategia nazionale di specializzazione intelligente (SNSI). Vediamone le caratteristiche principali.

Soggetti beneficiari

Possono accedere al contributo:

  • tutte le imprese, di qualsiasi dimensione, purché abbiano almeno due bilanci approvati al momento della presentazione della domanda di agevolazioni ed esercitino attività industriali, agroindustriali, artigiane e di servizi all’industria;
  • le imprese agricole che operino come soggetti co-proponenti;
  • i Centri di ricerca.

I progetti possono essere presentati sia singolarmente che in forma congiunta. In quest’ultimo caso possono essere presenti un numero massimo di 5 imprese e l’importo progettuale a carico di ciascuna impresa deve essere di valore non inferiore a 3.000.000 euro.

I progetti, come detto, dovranno essere realizzati nelle Regioni meno sviluppate (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) e dovranno prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a euro 3.000.000 e non superiori a euro 20.000.000.

Progetti e spese ammissibili

I progetti ammissibili alle agevolazioni devono prevedere la realizzazione di attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale, finalizzate alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti, tramite lo sviluppo delle tecnologie abilitanti fondamentali, nell’ambito delle aree tematiche e delle traiettorie di sviluppo definite dalla Strategia nazionale di specializzazione intelligente ovvero nell’ambito di altre aree tematiche e traiettorie di sviluppo non rientranti nella predetta Strategia, al fine di contribuire ad alimentare il processo di scoperta imprenditoriale e il conseguente adattamento evolutivo della stessa.

Le spese ammesse sono le seguenti:

  • il personale dell’impresa proponente, limitatamente a tecnici, ricercatori e altro personale ausiliario, nella misura in cui sono impiegati nelle attività di ricerca e di sviluppo oggetto del progetto. Sono esclusi i costi del personale con mansioni amministrative, contabili e commerciali;
  • gli strumenti e le attrezzature, nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati per il progetto di ricerca e sviluppo. Nel caso in cui il periodo di utilizzo per il progetto degli strumenti e delle attrezzature sia inferiore all’intera vita utile del bene, sono ammissibili unicamente le quote di ammortamento fiscali ordinarie relative al periodo di svolgimento del progetto;
  • i servizi di consulenza, di ricerca contrattuale e gli altri servizi utilizzati per l’attività del progetto di ricerca e sviluppo, inclusa l’acquisizione o l’ottenimento in licenza dei risultati di ricerca, dei brevetti e del know-how, tramite una transazione effettuata alle normali condizioni di mercato;
  • le spese generali relative al progetto;
  • i materiali utilizzati per lo svolgimento del progetto.

Agevolazioni concedibili

I soggetti proponenti possono beneficiare di due diverse forme di agevolazione:

  • finanziamento agevolato, per una percentuale del 50% delle spese ammissibili, concesso con tasso pari al 20% del tasso di riferimento e con durata da 4 a 15 anni;
  • contributo alla spesa per una percentuale delle spese ammissibili pari a:
    • 30% per le piccole imprese;
    • 25% per le medie imprese;
    • 15% per le grandi imprese;
    • 10% di maggiorazione (in questo caso il finanziamento scende dal 50% al 40%) spettante in caso di progetto:
      • realizzato interamente nelle Regioni meno sviluppate;
      • realizzato nell’ambito di un progetto congiunto:
        • realizzato congiuntamente tra più imprese proponenti che siano tra loro indipendenti;
        • in cui ciascuna impresa non sostenga, da sola, più del 70% dei costi complessivi ammissibili e in cui sia presente almeno una PMI tra le imprese proponenti;
      • che preveda un’ampia diffusione dei risultati attraverso conferenze, pubblicazioni, banche dati di libero accesso o software open source o gratuito;
      • che preveda l’impegno dell’impresa beneficiaria a rendere disponibili alle parti interessate nello Spazio economico europeo, con frequenza costante, i risultati dell’attività di ricerca e sviluppo finanziata che siano protetti da diritti di proprietà intellettuale, attraverso licenze per l’utilizzo degli stessi, a prezzo di mercato e condizioni non esclusive e non discriminatorie

Termini di presentazione

Le domande potranno essere presentate a partire dal 10 settembre 2024.

Interventi per le start up nel settore delle uve da vitigni antichi

Irfis Finsicilia è gestore dell’intervento denominato “Interventi a favore delle start up produttive nel settore delle uve da vitigni antichi – ‘reliquia’” con una dotazione complessiva di 1 milione di euro. Scopo della misura è quella di rafforzare l’accesso alle agevolazioni al credito delle imprese agricole operanti in Sicilia che siano in fase di start up produttiva di uve da vitigni antichi, detti “reliquia”, sostenerne l’avviamento, l’implementazione della rete commerciale e l’approvvigionamento delle materie prime occorrenti per detta produzione, nonché di favorirne lo sviluppo e la crescita. Vediamo in cosa consiste la misura.

Imprese beneficiarie

Imprese agricole operanti in Sicilia che siano in fase di start up produttiva di uve da vitigni antichi, detti reliquia, con avvio dell’attività in data non antecedente a 12 mesi dall’emanazione del decreto assessoriale n. 41 del 23 aprile 2024.

Importo finanziato

Vengono finanziati interventi dell’importo complessivo di 250.000 euro, ivi compreso un eventuale contributo a fondo perduto pari al 20% di tale importo.

Durata e condizioni del finanziamento

Il finanziamento può avere una durata massima di 5 anni, con rate trimestrali o semestrali, con un tasso non superiore al “tasso BCE” maggiorato di uno spread dello 0,25%.

L’operazione sconterà una commissione dell’1,25% dell’importo erogato a carico dell’impresa beneficiaria. Al momento della presentazione della domanda andrà altresì versata una quota non rimborsabile pari allo 0,2% dell’importo del finanziamento.

Merito creditizio

Le agevolazioni possono anche essere concesse senza valutazione del merito creditizio ma, in tal caso, l’istanza dovrà essere corredata da attestazione da parte di un professionista abilitato che l’impresa si trova in transitoria difficoltà, ma che presenta concrete prospettive per il risanamento e superamento della stessa.

Garanzie

A garanzia del finanziamento potranno essere prodotte garanzie reali e/o extraziendali, garanzie consortili, fideiussioni e garanzie rilasciate da enti pubblici.

Procedura di valutazione

L’istruttoria delle domande avverrà “a sportello” fino ad esaurimento delle risorse disponibili.

Fondo di garanzia PMI: cosa cambia dal 2024

Il decreto collegato alla Legge di Bilancio 2024 prevede delle importanti modifiche all’operatività del Fondo di garanzia PMI, uno strumento di garanzia pubblica molto utilizzato dalle aziende per agevolare la concessione del credito bancario.

Alcune delle disposizioni previste in periodo COVID vengono confermate, quali:

  • l’importo massimo garantito per singola impresa pari a 5 milioni di euro
  • l’ammissibilità al fondo anche delle imprese small mid-cap con numero di addetti tra 250 e 499 unità
  • l’ammissibilità degli enti del terzo settore e degli enti religiosi
  • la gratuità della garanzia per le microimprese

Invece non sono più ammesse alla garanzia le imprese che, nel modello di rating, rientrano in fascia 5.

Cambiano invece le percentuali di garanzia, salvo quella per le operazioni di investimento che rimane all’80%. Per il 2024 queste le percentuali di garanzia applicabili:

  • 80% per operazioni di investimento
  • 80% per operazioni di importo ridotto fino a 40.000 euro, ovvero fino a 80.000 euro nel caso di richiesta di garanzia presentata in modalità di riassicurazione da soggetti garanti autorizzati
  • 80% per operazioni di microcredito, per operazioni di importo massimo fino a 50.000 euro
  • 80% per operazioni nuova Sabatini
  • 80% per start-up, start-up innovative e incubatori certificati
  • 80% per enti del terzo settore, iscritti al RUNTS e per operazioni non superiori a 60.000 euro
  • 60% per operazioni di liquidità (imprese in fascia 3 e 4 del modello di valutazione)
  • 55% per operazioni di liquidità (imprese in fascia 1 e 2 del modello di valutazione)
  • 50% per operazioni di capitale di rischio
  • 40% per small mid-cap a fronte di operazioni per investimento e per small mid-cap start-up innovative.
  • 30% per small mid-cap a fronte di operazioni di liquidità

L’importo della commissione per l’accesso alla garanzia del fondo è pari:

  • a 0%, quindi gratuita, per le microimprese
  • dello 0,5% per le piccole imprese
  • dell’1% per le medie imprese
  • dell’1,25% per le small mid-cap (con numero di addetti tra 250 e 499)

Bando per insediamento giovani agricoltori

La Regione Siciliana ha pubblicato il bando SRE01 – Insediamento giovani agricoltori, nell’ambito del Piano Strategico della PAC Italia 2023-2027. Il bando è finalizzato alla concessione di un sostegno a giovani imprenditori agricoli di età fra 18 anni e 41 anni non compiuti che si insediano per la prima volta in un’azienda agricola in qualità di capo dell’azienda, dietro presentazione di un piano aziendale per lo sviluppo dell’attività agricola.

Soggetti beneficiari

Il bando è rivolto ai giovani agricoltori aventi i seguenti requisiti:

  • età compresa tra 18 e 41 anni non compiuti al momento della presentazione della domanda;
  • adeguata formazione o competenza professionale al momento della presentazione della domanda o entro la conclusione del piano aziendale e comunque entro 36 mesi dalla data di notifica del decreto di concessione;
  • presenza di un Piano Aziendale per lo sviluppo dell’attività;
  • necessità di insediarsi per la prima volta in un’azienda agricola in qualità di capo azienda. Il beneficiario può essere già capo azienda di un’impresa agricola e deve essersi insediato da meno di 12 mesi decorrenti dalla data di presentazione della domanda di sostegno;
  • necessità di insediarsi in un’azienda che non deriva da un frazionamento di un’azienda familiare di proprietà di parenti o affini entro il 2° grado o da una suddivisione di una società in cui siano presenti, in qualità di soci e/o amministratori, parenti o affini entro il 1° grado;
  • non aver già beneficiato del premio di primo insediamento nell’ambito della politica di sviluppo rurale comunitaria;
  • avere un insediamento in aziende con produzione standard:
    • uguale o maggiore di euro 8.000,00 per le aziende localizzate nelle Isole minori e per le aziende localizzate in Zone svantaggiate e montane;
    • uguale o maggiore di euro 10.000,00 per le aziende localizzate in altre zone diverse da quelle sopracitate;
    • minore di euro 250.000 in tutti i casi.

Beneficio concesso

Il sostegno è pari ad Euro 50.000, concesso forfettariamente a seguito di piena e regolare attuazione del Piano Aziendale.

L’importo viene erogato in due rate:

  • il 40% a titolo di acconto, a seguito della decisione con cui è concesso il sostegno;
  • il 60% a saldo dopo la verifica della piena attuazione del Piano Aziendale.

Il Piano Aziendale dovrà descrivere lo sviluppo dell’attività agricola, evidenziando anche eventuali fabbisogni formativi e di consulenza, e dovrà essere sottoscritto da tecnici abilitati e debitamente asseverato.

Presentazione della domanda

Le domande dovranno essere rilasciate attraverso il portale SIAN a partire dal 15 ottobre 2023 e per novanta giorni.

ISMEA: Contributi a fondo perduto per l’innovazione in agricoltura

È stato approvato nel mese di agosto il decreto del MASAAF che disciplina i criteri di attuazione del Fondo per l’innovazione in agricoltura, che prevede contributi a fondo perduto per le imprese agricole e ittiche. Vediamo in dettaglio i criteri di accesso previsti dal decreto:

Soggetti beneficiari

L’ammissione ai benefici è prevista per le piccole e medie imprese, singole o associate, ivi comprese le loro cooperative e associazione, che abbiano i seguenti requisiti:

  • essere iscritte al registro imprese come impresa agricola, impresa ittica o impresa agromeccanica;
  • risultare attive da almeno due anni dalla presentazione della domanda
  • avere sede operativa nel territorio nazionale
  • non essere in difficoltà
  • effettuare investimenti in innovazione tecnologica di importo non inferiore a 70.000 euro (10.000 euro per il settore della pesca) e non superiore a 500.000 euro
  • non rientrare tra le imprese che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea.

Agevolazioni concedibili

Il contributo massimo concedibile per le imprese agricole o ittiche è il seguente:

  • il 75% per importi fino a 100.000 euro
  • il 65% per importi da 100.001 a 200.000 euro
  • il 55% per importi da 200.001 a 300.000 euro
  • il 45% per importi da 300.001 a 500.000 euro

In ogni caso per le imprese agricole il contributo potrà avere un’intensità massima di aiuto pari al 65% dei costi ammissibili, incrementata all’80% per i giovani agricoltori. Ci spieghiamo meglio con qualche esempio:

  • un’impresa agricola che fa un investimento di 90.000 euro calcolerà il primo limite (75%) e poi a questo applicherà la percentuale di intensità massima di aiuto (65%), per un contributo che sarà pari a 43.875 euro;
  • un’impresa agricola qualificabile come “giovane”, che fa un investimento di 250.000 euro calcolerà il primo limite (55%) e poi a questo applicherà l’intensità massima di aiuto (80%), per un contributo che sarà pari a 110.000 euro.

Per le imprese ittiche l’intensità massima di aiuto è pari al 50% dei costi ammissibili.

Per le imprese agromeccaniche (e per le imprese agricole che svolgono un’attività agricola che non rientra nell’ambito di applicazione degli artt. 14 e 17 dell’ABER), il contributo massimo concedibile è il seguente:

  • il 100% per importi fino a 100.000 euro
  • il 90% per importi da 100.001 a 200.000 euro
  • l’80% per importi da 200.001 a 300.000 euro
  • il 70% per importi da 300.001 a 500.000 euro

Per le imprese agromeccaniche non vi è limitazione di intensità massima di aiuto, ma gli aiuti sono concessi in regime de minimis, quindi con un limite complessivo di aiuti dello stesso tipo nel triennio che non può eccedere i 200.000 euro. Quindi un’impresa agromeccanica che non abbia beneficiato di aiuti de minimis nel triennio e faccia un investimento di 300.000 euro, calcolerà il contributo al 90%, pari ad euro 270.000, ma non potrà ricevere più di 200.000 euro.

In aggiunta al contributo a fondo perduto, sulla parte di investimento non coperta dal fondo perduto le imprese agricole possono beneficiare di una garanzia fino all’80% su eventuale finanziamento bancario.

Beni agevolabili

Il contributo a fondo perduto è erogabile per l’acquisto di:

  • macchine, strumenti e attrezzature per l’agricoltura che abbiano uno i seguenti requisiti:
    • presenza o compatibilità con un sistema ISOBUS o equivalente con funzionalità task controller;
    • presenza di un sistema di interconnessione leggera che sia in grado di trasmettere dati in uscita, funzionali, a titolo esemplificativo, a soddisfare i requisiti ulteriori di telemanutenzione e/o telediagnosi e/o controllo in remoto e di monitoraggio continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo;
    • presenza di un sistema di guida automatica o semi automatica;
    • presenza di un sistema di telemanutenzione e/o telediagnosi e/o controllo in remoto;
    • presenza di soluzioni proprietarie per controllo a rateo variabile, controllo sezioni o strategie di guida parallela;
    • presenza di un sistema di gestione intelligente dell’irrigazione attraverso sensing delle condizioni irrigue del terreno o della coltura e utilizzo di algoritmi di supporto alle decisioni che consentano di stabilire le strategie migliori per ottimizzare la resa e minimizzare il consumo di risorse idriche;
  • macchine mobili non stradali per agricoltura e zootecnica che abbiano entrambi i seguenti requisiti:
    • motorizzazione elettrica (cosiddette “macchine a zero emissioni”)
    • destinazione ad attività agricole o zootecniche;
  • macchine per la zootecnica che abbiano almeno uno dei seguenti requisiti:
    • sistema di interconnessione leggera in grado di trasmettere dati in uscita, funzionali, a titolo esemplificativo, a soddisfare i requisiti ulteriori di telemanutenzione e/o telediagnosi e/o controllo in remoto e di monitoraggio continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo;
    • sistema di monitoraggio continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo mediante opportuni set di sensori;
  • trattrici agricole che abbiamo almeno uno dei seguenti requisiti:
    • presenza di un sistema ISOBUS o equivalente, per garantire la necessaria interoperabilità con le attrezzature portate;
    • presenza di un sistema di guida automatica o semiautomatica basata su GPS, per garantire una maggiore precisione nelle lavorazioni e quindi anche una maggiore efficienza in termini di consumi;
    • presenza di un sistema di monitoraggio continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo mediante opportuni set di sensori;
  • investimenti per la pesca e l’acquacoltura collegati ai seguenti interventi:
    • attrezzature di bordo volte alla riduzione dell'emissione di sostanze inquinanti o gas a effetto serra nonché ad aumentare l'efficienza energetica dei pescherecci;
    • attrezzi da pesca innovativi e selettivi;
    • strumenti e attrezzature innovative di bordo che migliorano la qualità dei prodotti della pesca;
    • macchinari, strumenti e attrezzature per l’acquacoltura utili alla riduzione dell'impatto negativo o l'accentuazione degli effetti positivi sull'ambiente, nonché l'uso più efficiente delle risorse utilizzate nel processo;
    • macchinari, strumenti e attrezzature volti all'ottenimento di una considerevole riduzione nell'impatto delle imprese dell'acquacoltura sull'utilizzo e sulla qualità delle acque, in particolare tramite la riduzione del quantitativo utilizzato d'acqua o di sostanze chimiche, antibiotici e altri medicinali o il miglioramento della qualità delle acque in uscita, anche facendo ricorso a sistemi di acquacoltura multitrofica ovvero che aumentino l’efficienza energetica e favoriscano l’utilizzo delle fonti rinnovabili.

I beni devono essere nuovi di fabbrica.

Presentazione delle domande

Le domande verranno gestite da ISMEA su portale dedicato che verrà aperto con successivo avviso che verrà pubblicato a breve. Il criterio di esame delle domande sarà cronologico e, in caso di ammissione, il contributo a fondo perduto viene erogato in un’unica soluzione a seguito di presentazione di documentazione giustificativa dell’investimento effettuato.

ISMEA: in arrivo una garanzia per il finanziamento delle rinnovabili in agricoltura

È stata approvata dalla Commissione Europea una forma di garanzia che potrà essere erogata da ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) e destinata al finanziamento di impianti per la produzione di energia rinnovabile.

La garanzia, fruibile dalle imprese operanti nei settori dell’agricoltura, della silvicoltura, della pesca e dell’acquacoltura, colpite dal grave turbamento dell’economia causato dall’aggressione russa contro l’Ucraina, sarà del tutto gratuita e coprirà finanziamenti della durata massima di 8 anni (di cui almeno 1 di preammortamento) il cui importo non potrà superare 250.000 euro.

La garanzia potrà essere erogata soltanto per progetti avviati successivamente all’entrata in funzione della garanzia e potrà essere richieste dalle PMI regolarmente iscritte al Registro delle Imprese con la qualifica di impresa agricola o di impresa ittica. L’impresa dovrà dichiarare di aver registrato un aumento dei costi per energia nel corso del 2022 rispetto al 2021.

Non possono invece accedere le imprese:

  • con esposizioni classificate come sofferenze ai sensi della disciplina bancaria
  • che presentano, nei confronti delle banche, esposizioni classificate come inadempienze probabili o scadute o sconfinamenti deteriorati
  • che abbiano a carico protesti, procedure esecutive o iscrizioni pregiudizievoli
  • rientranti tra quelle che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione Europea
  • che rientrano nella definizione di impresa in difficoltà
  • soggette a sanzioni adottate dall’Unione Europea

Le domande andranno inoltrate per il tramite delle banche o degli altri soggetti finanziatori ai quali l’impresa si rivolgerà per la richiesta di finanziamento, con apertura del portale nel mese di settembre ed entro il 12 dicembre 2023.

I progetti di investimento dovranno essere completati ed operativi entro 24 mesi dalla data di concessione dell’aiuto ed entro tale data il soggetto finanziatore deve completare l’erogazione del finanziamento.

Nuove opportunità di finanziamento per le Srl grazie al crowdfunding

Con una recente delibera CONSOB, che adegua l’Italia al Regolamento UE 2020/1503, è stata dato il via libera definitivo alle Srl "ordinarie" per finanziarsi attraverso il crowdfunding. Questa è una opportunità importante per le piccole e medie imprese, poiché il crowdfunding offre loro un'alternativa di finanziamento più accessibile e snella rispetto ai tradizionali canali bancari.

Grazie a questa nuova possibilità le s.r.l. potranno offrire le proprie quote di partecipazione attraverso le piattaforme di crowdfunding. Le quote possono essere sottoscritte dagli investitori che devono essere messi in condizione di investire nel progetto di finanziamento attraverso una apposita comunicazione, da predisporsi da parte dei fornitori di servizi di crowdfunding (banche e società finanziarie abilitate), che presenti sufficienti informazioni sulle condizioni dell'offerta.

L’acquisto e l’alienazione delle quote non necessiterà della stipula di un contratto scritto quando:

  • la sottoscrizione può essere effettuata per il tramite di intermediari abilitati alla prestazione di uno o più dei servizi di investimento;
  • l'alienazione delle quote da parte di un sottoscrittore o del successivo acquirente avviene mediante semplice annotazione del trasferimento nei registri tenuti dall'intermediario.

I soggetti che intendono aderire all'offerta al pubblico delle partecipazioni nella s.r.l devono conferire mandato agli intermediari incaricati affinché questi:

  • effettuino l'intestazione delle quote in nome proprio e per conto dei sottoscrittori;
  • rilascino su richiesta una certificazione comprovante la titolarità delle quote;
  • consentano ai sottoscrittori che ne facciano richiesta di alienare le quote;
  • accordino ai sottoscrittori e ai successivi acquirenti la facoltà di richiedere l'intestazione diretta a sé stessi delle quote di loro pertinenza.

Sono previste pesanti sanzioni a carico dei fornitori di servizi di crowdfunding che non applichino correttamente le regole, visto che le somme andranno da euro cinquecento fino ad euro cinquecentomila.

La vigilanza sul crowdfunding viene assegnata a due autorità: la CONSOB e la Banca d’Italia.

La prima vigilerà in merito al rispetto degli obblighi:

  • in materia di trasparenza, per ciò che riguarda le informazioni delle prestazioni di servizi di crowdfunding;
  • in materia di correttezza, per ciò che riguarda le procedure intorno al crowdfunding, la gestione di eventuali controversie e conflitti di interesse, conformità alle norme.

La Banca d’Italia, da par suo, dovrà verificare il rispetto degli obblighi del regolamento UE, cioè:

  • verificare l’adeguatezza patrimoniale e il contenimento del rischio;
  • verificare i requisiti della società;
  • verificare l’organizzazione interna della società, contabile sistemi di remunerazione e gestione dei rischi interna;
  • controllare i requisiti dei soggetti che partecipano al capitale del fornitore di servizi di crowdfunding;
  • applicare verifiche verso i titolari dei progetti;
  • verificare i requisiti degli esponenti in azienda del fornitore di servizi di crowdfunding.

Fondo “Più Artigianato”: da Crias un nuovo strumento per i nuovi investimenti

In data 30 giugno 2023 è stato pubblicato l’avviso “Più Artigianato” che intende venir incontro al fabbisogno delle imprese artigiane per investimenti sostenuti da finanziamenti bancari o leasing finanziario, intervenendo abbattendo sia i costi del finanziamento che dando un contributo aggiuntivo sull’investimento.

Soggetti beneficiari

Potranno presentare la richiesta di contributo le imprese artigiane

  • attive ed iscritte all’albo delle imprese artigiane tenuto dalla CCIAA
  • con sede operativa in Sicilia
  • che abbiano stipulato un contratto di finanziamento o di leasing finanziario.

Tipologia di aiuto

Gli aiuti concessi dall’avviso hanno tre forme:

  • contributo in conto interessi
  • contributo in conto canoni sulle operazioni di leasing
  • contributi in conto capitale

Il contributo in conto interessi è pari al 60% del tasso di riferimento vigente alla data della stipula del contratto di finanziamento, che sale all’80% in caso di contemporanea garanzia di un Confidi. Il contributo è riconosciuto per una durata massima:

  • di dodici anni per i finanziamenti aventi destinazioni di acquisto, costruzione, ristrutturazione, ampliamento ed ammodernamento di locali. La durata cresce a quindici anni per le imprese di nuova costituzione;
  • di sei anni per i finanziamenti relativi alle altre destinazioni ad eccezione dell’acquisizione di scorte di materie prime e prodotti finiti. La durata cresce a otto anni per le imprese di nuova costituzione;
  • di cinque anni per i finanziamenti relativi all’acquisizione di scorte di materie prime e prodotti finiti. La durata cresce a sette anni per le imprese di nuova costituzione;

Il contributo in conto canoni sulle operazioni di leasing è determinato sul valore del bene – al netto d’imposte, tasse, oneri accessori e spese – decurtato dell’eventuale anticipo versato e del prezzo convenuto per il trasferimento della proprietà al termine del contratto di leasing finanziario, mediante l’abbattimento di quota di interessi, nella misura percentuale del 60% del tasso di riferimento vigente alla data di stipula del contratto di leasing finanziario, la misura percentuale è pari all’80% del tasso di riferimento se l’operazione è garantita dai Confidi. Anche in questo caso il contributo è riconosciuto per una durata massima:

  • di dieci anni, se il leasing riguarda beni immobili
  • di cinque anni, se il leasing riguarda beni mobili.

Infine il contributo in conto capitale è pari:

  • al 20% del costo dell’investimento, nel caso in cui il finanziamento abbia coperto almeno l’80% dell’intero investimento
  • il 20% del finanziamento, nel caso in cui la copertura sia inferiore all’80%.

Investimenti e spese ammissibili

Le spese ammissibili a contributo sono le seguenti:

  1. acquisto del terreno destinato alla costruzione e/o ampliamento di fabbricati (per un massimo del 15% della spesa ammissibile calcolato al netto delle spese di acquisto del terreno)
  2. acquisto, costruzione, ristrutturazione, ampliamento e ammodernamento di fabbricati ivi incluse le spese per lavori e impianti finalizzati alla tutela dell’ambiente e alla sicurezza dei luoghi di lavoro e le spese tecniche di progettazione;
  3. acquisto di macchine, attrezzature ed impianti, incluse le spese per gli impianti e le attrezzature connesse al sistema informatico e comunicazionale;
  4. acquisto di autoveicoli destinati esclusivamente all’attività artigianale dell’impresa;
  5. acquisto di software, diritti di brevetto e licenze e realizzazione di siti web a sostegno dell’immagine e per la promozione dell’impresa artigiana, attività di studio e progettazione necessarie all’introduzione di innovazioni nel processo produttivo;
  6. acquisto di scorte di materie prime e di prodotti finiti, per un importo non superiore a 200.000,00 euro.

I beni di cui alle lettere c), d) ed e) devono:

  • essere utilizzati esclusivamente nel laboratorio oggetto dell’investimento;
  • essere considerati ammortizzabili e iscritti nel libro cespiti;
  • non essere acquistati con patto di riservato dominio;
  • essere nuovi;
  • rimanere nella disponibilità dell’impresa per la durata di 3 anni dalla data di chiusura dell’investimento.

Non sono invece ammissibili le seguenti tipologie di spesa:

  • forniture con “contratto chiavi in mano”;
  • commesse interne di lavorazione;
  • i costi relativi alla locazione di attivi materiali ed immateriali;
  • i lavori in economia;
  • l'imposta sul valore aggiunto e tutte le imposte;
  • eventuali altri oneri ed interessi passivi;
  • le commissioni per operazioni finanziarie;
  • le perdite di cambio e altri oneri meramente finanziari;
  • le ammende e le penali;
  • le spese di rappresentanza;
  • le spese notarili;
  • gli acquisti o prestazioni affidate a persone fisiche che abbiano rapporti di cointeressenza con l’impresa finanziata, quali ad esempio soci, rappresentante legale, amministratore unico, membri del consiglio di amministrazione;
  • le spese effettuate e/o fatturate tra imprese con rapporti di controllo rispetto ai soggetti beneficiari, come definito ai sensi dell'articolo 2359 del c.c. o che abbiano in comune soci, amministratori o procuratori con poteri di rappresentanza;
  • le spese in cui vi siano elementi di collusione tra le parti contraenti (ad esempio per motivi di affinità e parentela).

Sono considerate ammissibili le spese sostenute non oltre i dodici mesi precedenti alla data della presentazione della domanda.

I finanziamenti relativi agli investimenti non devono essere stati erogati dalla Banca oltre il termine di sei mesi antecedenti alla presentazione della domanda e lo stesso termine di applica alla stipula del contratto di leasing finanziario.

Presentazione della domanda

La domanda potrà essere presentata solo attraverso:

  • Banche
  • Associazioni artigiane di categoria
  • Confidi

presenti in un elenco di imminente pubblicazione.

Le domande potranno essere presentate a partire dal 31 luglio 2023 fino ad esaurimento delle risorse.

Fare impresa in Sicilia: ai nastri di partenza un bando per la creazione di nuove imprese

Dopo il lancio del bando Ripresa Sicilia, più focalizzato su grandi investimenti e su imprese già consolidate, sta per essere pubblicato un altro bando pensato più per le nuove imprese e le imprese costituite da meno di 3 anni.

Vediamo nel dettaglio le principali caratteristiche del bando “Fare impresa in Sicilia”

Beneficiari

Potranno accedere al bando:

  • imprese (PMI) non ancora costituite, formate da formate da donne (senza alcun limite di età) o uomini di età compresa tra i 18 e i 46 anni non compiuti alla data di presentazione della domanda che alla stessa data risultino residenti in Sicilia o vi trasferiscano la residenza entro sessanta giorni (centoventi se residenti all’estero) dalla comunicazione del provvedimento di concessione
  • imprese (PMI) già costituite da meno di 36 mesi, con una compagine sociale composta da almeno il 51% del capitale posseduto da persone fisiche aventi le caratteristiche di cui al punto precedente.

Settori esclusi

Sono escluse le attività ricomprese nei settori identificati dai seguenti codici ATECO:

  • A – Agricoltura, Silvicoltura e Pesca – Intero settore
  • C – Attività manifatturiere – Esclusivamente per i seguenti settori:
    • 12 – Industria del tabacco
    • 19 – Fabbricazione di Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio
    • 6 – Fabbricazione di fibre sintetiche ed artificiali
    • 24 – Metallurgia
    • 1 – Costruzione di navi e imbarcazioni
  • D – Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria – Intero settore
  • H – Trasporto e magazzinaggio – Intero settore tranne 52.1 – Magazzini frigoriferi conto terzi
  • I – Attività dei servizi di alloggio e ristorazione – Esclusivamente per i seguenti settori:
    • 55 – Alloggio
  • O – Amministrazione pubblica e difesa; Assicurazione sociale obbligatoria
  • P – Istruzione
  • T – Attività di famiglie e convivenze
  • U – Organizzazioni ed organismi extraterritoriali.

Interventi finanziabili

Ogni programma di spesa avrà un costo ammissibile non inferiore a 50.000 euro e non superiore a 300.000 euro. Il contributo massimo spettante non potrà superare i 200.000 euro, in quanto l’agevolazione viene erogata nell’ambito del regime de minimis.

I programmi di spesa finanziabili dovranno perseguire le seguenti finalità:

  • la fornitura di nuovi prodotti e/o servizi al mercato, ovvero la combinazione di prodotti e/o servizi in grado di differenziare l’impresa sul mercato rispetto ai concorrenti;
  • apportare cambiamenti su processi produttivi e/o di erogazione di servizi o parti di essi in grado di migliorarne l’efficienza e l’efficacia complessiva;
  • introdurre prodotti, servizi e/o processi che generano come effetto l’ampliamento a nuovi target di consumatori o di utenza;
  • soddisfare i bisogni sociali e sociosanitari, in modo più efficace rispetto alle alternative esistenti;
  • valorizzare attività di ricerca e sviluppo.

Spese ammissibili

All’interno dei programmi di spesa summenzionati, le spese finanziabili saranno ricomprese nelle seguenti categorie:

  • Adeguamento o ristrutturazione spazi fisici (entro il limite del 30% del costo totale ammissibile per il programma di spesa candidato alle agevolazioni);
  • Macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica;
  • Programmi informatici e servizi per le TIC;
  • Formazione specialistica, servizi di consulenza e costi garanzie fideiussorie (entro il limite del 7% del costo totale ammissibile per il programma di spesa candidato alle agevolazioni)

Saranno finanziabili anche gli automezzi, la cui spesa verrà però analizzata al fine di rilevarne l’effettiva inerenza rispetto al ciclo produttivo.

Agevolazioni concesse

L’agevolazione concessa è rappresentata da un contributo a fondo perduto fino al 90%.

Procedura di selezione

La procedura sarà valutata a sportello sulla base dei seguenti criteri:

  • Adeguatezza e coerenza delle competenze del soggetto proponente rispetto alla complessiva gestione del progetto imprenditoriale proposto
  • Presidio del processo tecnico-produttivo
  • Mercato di riferimento, vantaggio competitivo e strategie di marketing
  • Fattibilità e sostenibilità tecnico-economica del progetto imprenditoriale.

Sono stabiliti criteri di premialità per le start-up o imprese innovative e per le imprese a prevalente partecipazione femminile.

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