Terzo settore: finanziamenti in arrivo per iniziative e progetti di rilevanza nazionale

Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha emanato L’avviso pubblico n.?2/2025 che destina 13,5?milioni di euro (suddivisi fra le annualità 2025 e 2027) al finanziamento di iniziative e progetti di interesse generale promossi da enti del Terzo settore. Le risorse copriranno progetti collocati utilmente in graduatoria fino a completo assorbimento del fondo

Soggetti beneficiari

Possono candidarsi:

  • Organizzazioni di volontariato (ODV) iscritte al Registro unico nazionale del Terzo settore (RUNTS);
  • Associazioni di promozione sociale (APS) iscritte al RUNTS;
  • Fondazioni del Terzo settore iscritte al RUNTS o all’anagrafe delle ONLUS;
  • Reti associative di cui all’art.?41 del Codice, sia in forma singola che associata.

I beneficiari devono essere in regola con gli obblighi di legge (fiscali, contributivi e previdenziali), non trovarsi in stato di sospensione o scioglimento e non avere condanne penali per i reati indicati dal decreto legislativo 36/2023

Progetti finanziabili

Le iniziative devono riguardare attività di interesse generale coerenti con gli obiettivi indicati nell’atto di indirizzo ministeriale e che siano svolte in almeno 10 Regioni.

I progetti dovranno:

  • avere durata tra 12 e 18 mesi;
  • prevedere un finanziamento, da parte del Ministero, tra 250?000?€ e 500?000?€.

La quota di finanziamento richiesta all’Amministrazione non può superare:

  • l’80% del costo totale, se presentata e realizzata da APS e ODV;
  • il 50% del costo totale, se presentata e realizzata da fondazioni del Terzo settore.

La restante parte rappresenta la quota di cofinanziamento a carico dei soggetti proponenti.

In caso di partenariato misto si applica il principio di prevalenza, sulla base della numerosità dei soggetti presenti.

Spese ammissibili

Sono ammesse tutte le spese necessarie alla realizzazione delle attività progettuali, con le seguenti limitazioni:

  • i costi per segreteria, coordinamento e monitoraggio non possono superare complessivamente il 10% del costo totale dell’iniziativa o del progetto;
  • i costi di affidamento a terzi di specifiche attività non possono eccedere il 30% del costo totale;
  • i costi di progettazioni non possono superare il 5% del costo totale;
  • le spese generali di funzionamento non direttamente imputabili alle attività progettuali non possono eccedere il 10% del costo complessivo.

Sono invece esplicitamente non ammissibili le seguenti tipologie di spesa:

  • attività promozionali non direttamente connesse al progetto;
  • acquisto di riviste, periodici e pubblicazioni non pertinenti alle attività finanziate;
  • ristrutturazione o acquisto di beni immobili;
  • organizzazione o partecipazione ad appuntamenti istituzionali (congressi, raduni, convegni, ecc.) non strettamente collegati al progetto;
  • seminari e convegni non inclusi nei formulari approvati dal Ministero;
  • qualsiasi altra spesa non strettamente finalizzata alla realizzazione dell’iniziativa o progetto.

Presentazione della domanda

Le istanze vanno presentate esclusivamente in formato digitale attraverso la piattaforma telematica del Ministero del lavoro e delle politiche sociali. L’accesso al portale sarà aperto dalle ore 10:00 del 25 settembre 2025 con scadenza perentoria alle ore 15:00 del 24 ottobre 2025.

Open Innovation Sicilia: contributi a fondo perduto per start-up e PMI innovative

La Regione Siciliana ha pubblicato il nuovo bando “Open Innovation Sicilia”, nell’ambito del Programma Regionale FESR 2021-2027 (azione 1.1.3), con l’obiettivo di sostenere la nascita e lo sviluppo di iniziative imprenditoriali innovative. L’iniziativa finanzia programmi di incubazione e accelerazione rivolti a imprese già costituite o aspiranti imprenditori, attraverso il coinvolgimento dei Poli di Innovazione presenti sul territorio regionale.

Destinatari e beneficiari

Il bando si rivolge a due categorie principali:

Soggetti proponenti

Possono presentare domanda i Poli di Innovazione già operativi in Sicilia, ovvero soggetti pubblici o privati che gestiscono spazi fisici dedicati all’innovazione e che offrono servizi strutturati di supporto alla nascita e sviluppo di start-up. I Poli devono:

  • essere imprese singole o in aggregazione, aventi personalità giuridica, operanti nel campo dell’innovazione e della valorizzazione della conoscenza, ricadenti nelle categorie MPMI, MidCaP, o Grandi Imprese;
  • svolgere attività sistemiche e strutturate di supporto all’innovazione, anche mediante servizi di incubazione, accelerazione, trasferimento tecnologico, mentoring, supporto allo scale-up;
  • aver realizzato nei cinque anni precedenti la presentazione della domanda di accesso alle agevolazioni di cui al presente Avviso almeno 2 programmi di accelerazione e/o di incubazione d’impresa documentabili;
  • presentare un programma di accelerazione/incubazione coerente con gli ambiti della Strategia Regionale dell’Innovazione per la Specializzazione Intelligente (S3) Sicilia 2021–2027;
  • garantire:
    • che l’accesso ai locali, alle infrastrutture, alle attrezzature e ai servizi del Polo sia assicurato in modo trasparente, aperto e non discriminatorio, nel rispetto dei principi di pari opportunità e libera concorrenza, mediante esibizione del proprio regolamento interno (o altro documento equivalente) che disciplina le modalità di accesso ai servizi offerti dallo stesso Polo e le relative modalità di remunerazione;
    • che le imprese che abbiano contribuito finanziariamente alla realizzazione/attivazione del Polo in misura almeno pari al 10% dei costi di investimento possano beneficiare di condizioni di accesso preferenziali, proporzionate al contributo versato;
    • che i corrispettivi richiesti per l’utilizzo delle strutture del Polo o per la partecipazione alle attività promosse dallo stesso siano determinati in coerenza con i prezzi di mercato o, in assenza di questi, riflettano i costi sostenuti dal Polo, comprensivi di un margine ragionevole;
    • che ciascun soggetto giuridico che gestisce o aderisce al Polo adotti un sistema di contabilità separata, idoneo a distinguere chiaramente costi, ricavi e flussi finanziari connessi alla proprietà, gestione e fruizione delle infrastrutture del Polo, in conformità ai principi contabili applicabili.

Soggetti aderenti

Rientrano in questa categoria:

  • Micro, Piccole e Medie Imprese (MPMI) che partecipano ai programmi di accelerazione proposti dai soggetti proponenti;
  • aspiranti imprenditori (singoli o in team), residenti in Sicilia, che prendono parte ai programmi di incubazione. Dovranno costituire un’impresa al termine del percorso, operante in uno degli ambiti della Strategia di Specializzazione Intelligente (S3).

Interventi finanziabili

Il bando finanzia due tipologie di programmi:

  • programmi di incubazione, rivolti a soggetti non ancora costituiti in impresa. L’obiettivo è sviluppare idee imprenditoriali innovative e supportarne la trasformazione in start-up operative.
  • programmi di accelerazione, destinati a imprese già esistenti, finalizzati al consolidamento e alla crescita sul mercato.

In entrambi i casi, i progetti devono essere coerenti con le priorità della S3 Sicilia 2021-2027 e rientrare all’interno di almeno uno degli ambiti tematici individuati dalla stessa:

  • agroalimentare
  • economia del mare
  • energia
  • scienze della vita
  • smart cities & communities
  • turismo, cultura e beni culturali
  • ambiente, risorse naturali e sviluppo sostenibile.

Spese ammissibili

Per i soggetti proponenti le agevolazioni coprono:

  • per la realizzazione e l’ammodernamento del Polo:
    • spese per l’acquisto di macchinari, impianti ed attrezzature e/o servizi informatici, entro il 30% del costo totale ammissibile del programma di investimenti
  • per l’animazione del Polo, l’attività di marketing del Polo, la gestione delle infrastrutture del Polo e l’organizzazione di formazione, seminari e conferenze:
    • spese di personale
    • spese amministrative
  • spese generali, entro il limite del 7% del totale ammissibile delle spese del personale.

Per i soggetti aderenti le agevolazioni coprono:

  • acquisizione di servizi di consulenza e di sostegno all’innovazione connessi con l’attuazione dei programmi di accelerazione, agevolati il cui costo complessivo ammissibile non superi nel triennio antecedente l’importo massimo di 220.000 EUR per ciascuna impresa partecipante;
  • acquisto di ulteriori beni e/o servizi connessi con l’implementazione del know-how acquisito dalla stessa start-up/impresa innovativa all’esito del programma di accelerazione e fatta salva la positiva valutazione da parte del Polo di innovazione del progetto di implementazione elaborato dall’impresa aderente. L’aiuto non potrà superare il massimale di 50.000 EUR per ciascuna start-up/impresa e sarà concesso dall’Amministrazione regionale in regime di de-minimis;
  • ristoro dei costi sostenuti dalle imprese coinvolte in un programma di incubazione. L’aiuto non potrà superare il massimale di 30.000 EUR per ciascuna impresa incubata e sarà concesso dall’Amministrazione regionale in regime di de-minimis

Forma ed intensità del contributo

I contributi saranno concessi sotto forma di contributo a fondo perduto entro le seguenti percentuali:

  • Programmi di accelerazione e di incubazione – 50% della spesa – Soggetto beneficiario: Proponente;
  • Partecipazione del soggetto aderente al programma di accelerazione – 100% della spesa – Soggetto beneficiario: Aderente.

Bando “Più Artigianato”: pubblicato il nuovo avviso

A seguito dell’annunciato aumento della quota di fondo perduto concessa, viene finalmente pubblicata la nuova versione del Bando “Più Artigianato”, gestito da CRIAS.

La richiesta di accesso al bando può essere presentata da imprese artigiane attive, con sede operativa in Sicilia, che abbiano stipulato contratti di finanziamento con le Banche o contratti di leasing finanziario con società di leasing o finanziamenti concessi da intermediari finanziari iscritti nell’albo ex art. 106 TUB o finanziamenti concessi dagli Operatori del Microcredito iscritti nel registro della Banca d’Italia.

Gli aiuti concessi si sostanziano in:

  • contributi conto interessi
  • contributi in conto canoni sulle operazioni di locazione finanziaria
  • contributi in conto capitale

Gli aiuti vengono concessi su finanziamenti destinati a coprire beni inseriti nel ciclo produttivo dell’attività artigianale, i cui contratti di finanziamento/leasing finanziario abbiano un importo non inferiore a € 5.000,00.

Le spese ammissibili devono riguardare una di queste tipologie:

  • acquisto del terreno destinato alla costruzione e/o ampliamento di fabbricati (investimento agevolabile nella misura del 10% della spesa ammissibile, per l’operazione considerata);
  • acquisto, costruzione, ristrutturazione, ampliamento e ammodernamento di fabbricati ivi incluse le spese per lavori e impianti finalizzati alla tutela dell’ambiente e alla sicurezza dei luoghi di lavoro e le spese tecniche di progettazione;
  • acquisto di macchine, attrezzature ed impianti, incluse le spese per gli impianti e le attrezzature connesse al sistema informatico e comunicazionale;
  • acquisto di autoveicoli destinati esclusivamente all’attività artigianale dell’impresa;
  • acquisto di software, diritti di brevetto e licenze e realizzazione di siti web a sostegno dell’immagine e per la promozione dell’impresa artigiana, attività di studio e progettazione necessarie all’introduzione di innovazioni nel processo produttivo;
  • acquisto di scorte di materie prime e di prodotti finiti, per un importo non superiore a 200.000,00 euro.

Sono considerate ammissibili le spese sostenute non oltre dodici mesi precedenti alla data della presentazione della domanda.

Per le spese ammissibili, la CRIAS interviene nell’ambito del contratto di finanziamento/leasing finanziario con i seguenti contributi:

Contributo conto interessi

Per la quota di finanziamento ammessa al contributo in conto interessi, il contributo è determinato della misura percentuale pari al 60% del tasso di riferimento – indicato e aggiornato da apposito decreto del MIMIT – con incremento all’80% nel caso in cui il finanziamento sia garantito da Confidi.

Il contributo viene erogato per una durata massima, comprensiva di preammortamento:

  • di 12 anni (15 in caso di imprese di nuova costituzione) per i finanziamenti aventi destinazioni di acquisto, costruzione, ristrutturazione, ampliamento ed ammodernamento di locali;
  • di 6 anni (8 in caso di imprese di nuova costituzione) per i finanziamenti relativi alle altre destinazioni ad eccezione dell’acquisizione di scorte di materie prime e prodotti finiti;
  • di 5 anni (7 in caso di imprese di nuova costituzione) per i finanziamenti relativi all’acquisizione di scorte di materie prime e prodotti finiti.

Contributo in conto canoni sulle operazioni di leasing

Il contributo in conto canoni sulle operazioni di leasing finanziario è determinato sul valore del bene – al netto d’imposte, tasse, oneri accessori e spese – decurtato dell’eventuale anticipo versato e del prezzo convenuto per il trasferimento della proprietà al termine del contratto di leasing finanziario, mediante l’abbattimento di quota di interessi, nella misura percentuale del 60% del tasso di riferimento vigente alla data di stipula del contratto di leasing finanziario; la misura percentuale è pari all’80% del tasso di riferimento se l’operazione è garantita dai Confidi.

Il contributo viene erogato per una durata massima:

  • di 10 anni, se riguarda beni immobili;
  • di 5 anni, se riguarda beni mobili.

Contributo in contro capitale

La spesa sostenuta per la realizzazione dell’investimento, al netto d’imposte, e finanziata da una banca

e/o intermediario finanziario per almeno l’80% del relativo costo ammissibile, beneficia di un contributo in conto capitale che, a seguito della delibera della Giunta, viene attribuito nella misura del 35% del costo documentato in luogo del precedente 20%; nel caso in cui sia stata finanziata una percentuale inferiore all’80%, il 35% sarà calcolato sulla quota dell’investimento coperta dal finanziamento concesso a condizioni di mercato.

Tutte le domande andranno presentate dal 30 giugno 2025 fino ad esaurimento delle risorse e per il tramite di banche, associazioni artigiane di categoria e/o Confidi.

Finanziamenti dei soci alla società: come evitare che siano considerati utili occulti

I finanziamenti effettuati dai soci a favore della società, in particolare quelli infruttiferi, devono essere gestiti con particolare attenzione per evitare che l'Amministrazione Finanziaria possa considerarli una reimmissione in azienda di utili occulti sottratti alla tassazione.

La Corte di Cassazione ha più volte ribadito che, affinché un finanziamento soci possa essere legittimamente opponibile al Fisco, è necessaria la regolarità formale sia delle delibere assembleari sia delle relative scritture contabili. In assenza di questi requisiti, il finanziamento potrebbe essere riclassificato come utile occulto con conseguenti sanzioni fiscali.

Presunzioni e accertamento fiscale
L'Agenzia delle Entrate può effettuare un accertamento induttivo quando riscontra sistematici versamenti da parte dei soci, specialmente se questi non hanno le disponibilità finanziarie coerenti con l'entità dei versamenti stessi. Questi finanziamenti, se non supportati da delibere assembleari formali, possono essere considerati utili non dichiarati reinvestiti in azienda.

Come rendere il finanziamento opponibile al Fisco

Per tutelarsi dalle contestazioni fiscali, è fondamentale che i finanziamenti soci rispettino alcuni criteri essenziali:

  • delibera assembleare formale: l'assemblea dei soci deve formalizzare con una delibera specifica l'erogazione del finanziamento, indicandone chiaramente l'importo, le modalità, e la natura infruttifera o fruttifera del prestito;
  • registrazione contabile: l'operazione deve essere regolarmente iscritta nelle scritture contabili e chiaramente documentata nel bilancio di esercizio, in particolare nella nota integrativa.
  • coerenza temporale: le delibere e le registrazioni contabili devono essere effettuate tempestivamente e coerentemente con la situazione finanziaria e i risultati economici della società.

Onere della prova

In caso di contestazione fiscale, la società deve essere pronta a dimostrare che i finanziamenti effettuati dai soci provengono da risorse personali o da prestiti familiari e non da utili aziendali sottratti a tassazione. Questo significa che è consigliabile conservare traccia documentale delle disponibilità economiche personali dei soci.

Rischio di postergazione

Oltre ai rischi fiscali, i finanziamenti soci possono essere soggetti alla postergazione secondo l’art. 2467 del Codice Civile, se concessi in un momento di squilibrio finanziario della società. In tali casi, il rimborso ai soci è subordinato alla soddisfazione degli altri creditori, soprattutto in situazioni di crisi aziendale o fallimento.

Conclusione e raccomandazioni pratiche

Per evitare la riqualificazione dei finanziamenti soci come utili occulti e garantire la trasparenza contabile e fiscale dell'operazione, è fondamentale:

  • Predisporre sempre una delibera assembleare formale e dettagliata.
  • Tenere scritture contabili precise e tempestive.
  • Documentare adeguatamente le disponibilità finanziarie personali dei soci.

Questi accorgimenti, se correttamente applicati, permettono di tutelarsi efficacemente da contestazioni fiscali ed evitare pesanti sanzioni.

Sospensione del pagamento delle rate dei finanziamenti bancari: cosa c'è da sapere

Le imprese che attraversano una temporanea difficoltà finanziaria possono avvalersi di misure specifiche per agevolare il rimborso dei propri debiti, tra cui la possibilità di richiedere la sospensione del pagamento delle rate dei finanziamenti bancari.

Nell'ambito del Tavolo di coordinamento con le Associazioni d’impresa (Tavolo CIRI), insieme a Fondo di garanzia per le PMI, ISMEA e SACE, sono state elaborate Linee Guida specifiche che chiariscono i requisiti, le procedure e il quadro normativo per accedere a questa facilitazione.

La sospensione può riguardare l'intera rata o soltanto la quota capitale e ha una durata limitata, finalizzata al superamento della fase critica dell'impresa. È importante precisare che l'accoglimento della richiesta non è automatico, ma subordinato a una valutazione creditizia effettuata dalla banca secondo le regole europee di vigilanza prudenziale.

In particolare, la banca è tenuta a valutare:

  • il carattere temporaneo della difficoltà finanziaria dell'impresa;
  • la durata della sospensione rispetto alla durata prevista della difficoltà;
  • le conseguenze sulla classificazione di rischio dell’impresa beneficiaria;
  • la possibilità di allungare le eventuali garanzie (pubbliche o private) che assistono il finanziamento;
  • l’eventuale presenza di misure agevolative che impediscano di procedere con l’operazione.

La sospensione del pagamento delle rate comporterà l’attribuzione all’impresa della qualifica di "forborne", che segnala l’applicazione di una misura facilitativa nel rimborso, che rimane interna alla banca e non viene comunicata in Centrale Rischi. Tuttavia, se la sospensione implica una riduzione superiore all'1% del valore attuale netto dei flussi di cassa previsti dal finanziamento, questo dovrà essere classificato automaticamente in default, con possibili implicazioni sulla segnalazione in Centrale Rischi, se l’esposizione viene classificata in sofferenza.

La sospensione comporta solitamente l'allungamento delle garanzie associate al finanziamento, sia pubbliche (Fondo PMI, ISMEA, SACE) sia private, con procedure che variano in base al tipo di garanzia e alle condizioni originarie della stessa.

In particolare, per le garanzie del Fondo PMI, ISMEA e SACE sono previste specifiche modalità di prolungamento, spesso accompagnate da ulteriori verifiche o commissioni integrative.

Durante il periodo di sospensione è consigliabile mantenere un dialogo continuo con la banca, informandola periodicamente circa la situazione economico-finanziaria dell'impresa e la sua capacità di riprendere i pagamenti regolari al termine della sospensione.

Infine, è buona pratica individuare tempestivamente, anche con l'aiuto di consulenti specializzati, le misure di sostegno più idonee alla situazione dell'impresa, per gestire al meglio la relazione con la banca e affrontare efficacemente il momento di difficoltà finanziaria.

Bando “Più Artigianato”: aumenta la quota a fondo perduto

Con un intervento della Giunta Regionale Siciliana, viene aumentata la quota di fondo perduto prevista dal Bando “Più Artigianato”, gestito da CRIAS.

La richiesta di accesso al bando può essere presentata da imprese artigiane attive, con sede operativa in Sicilia, che abbiano stipulato contratti di finanziamento con le Banche o contratti di leasing finanziario con società di leasing o finanziamenti concessi da intermediari finanziari iscritti nell’albo ex art. 106 TUB o finanziamenti concessi dagli Operatori del Microcredito iscritti nel registro della Banca d’Italia.

Gli aiuti concessi si sostanziano in:

  • contributi conto interessi
  • contributi in conto canoni sulle operazioni di locazione finanziaria
  • contributi in conto capitale

Gli aiuti vengono concessi su finanziamenti destinati a coprire beni inseriti nel ciclo produttivo dell’attività artigianale, i cui contratti di finanziamento/leasing finanziario abbiano un importo non inferiore a € 5.000,00.

Le spese ammissibili devono riguardare una di queste tipologie:

  • acquisto del terreno destinato alla costruzione e/o ampliamento di fabbricati (investimento agevolabile nella misura del 10% della spesa ammissibile, per l’operazione considerata);
  • acquisto, costruzione, ristrutturazione, ampliamento e ammodernamento di fabbricati ivi incluse le spese per lavori e impianti finalizzati alla tutela dell’ambiente e alla sicurezza dei luoghi di lavoro e le spese tecniche di progettazione;
  • acquisto di macchine, attrezzature ed impianti, incluse le spese per gli impianti e le attrezzature connesse al sistema informatico e comunicazionale;
  • acquisto di autoveicoli destinati esclusivamente all’attività artigianale dell’impresa;
  • acquisto di software, diritti di brevetto e licenze e realizzazione di siti web a sostegno dell’immagine e per la promozione dell’impresa artigiana, attività di studio e progettazione necessarie all’introduzione di innovazioni nel processo produttivo;
  • acquisto di scorte di materie prime e di prodotti finiti, per un importo non superiore a 200.000,00 euro.

Sono considerate ammissibili le spese sostenute non oltre dodici mesi precedenti alla data della presentazione della domanda.

Per le spese ammissibili, la CRIAS interviene nell’ambito del contratto di finanziamento/leasing finanziario con i seguenti contributi:

Contributo conto interessi

Per la quota di finanziamento ammessa al contributo in conto interessi, il contributo è determinato della misura percentuale pari al 60% del tasso di riferimento – indicato e aggiornato da apposito decreto del MIMIT – con incremento all’80% nel caso in cui il finanziamento sia garantito da Confidi.

Il contributo viene erogato per una durata massima, comprensiva di preammortamento:

  • di 12 anni (15 in caso di imprese di nuova costituzione) per i finanziamenti aventi destinazioni di acquisto, costruzione, ristrutturazione, ampliamento ed ammodernamento di locali;
  • di 6 anni (8 in caso di imprese di nuova costituzione) per i finanziamenti relativi alle altre destinazioni ad eccezione dell’acquisizione di scorte di materie prime e prodotti finiti;
  • di 5 anni (7 in caso di imprese di nuova costituzione) per i finanziamenti relativi all’acquisizione di scorte di materie prime e prodotti finiti.

Contributo in conto canoni sulle operazioni di leasing

Il contributo in conto canoni sulle operazioni di leasing finanziario è determinato sul valore del bene – al netto d’imposte, tasse, oneri accessori e spese – decurtato dell’eventuale anticipo versato e del prezzo convenuto per il trasferimento della proprietà al termine del contratto di leasing finanziario, mediante l’abbattimento di quota di interessi, nella misura percentuale del 60% del tasso di riferimento vigente alla data di stipula del contratto di leasing finanziario; la misura percentuale è pari all’80% del tasso di riferimento se l’operazione è garantita dai Confidi.

Il contributo viene erogato per una durata massima:

  • di 10 anni, se riguarda beni immobili;
  • di 5 anni, se riguarda beni mobili.

Contributo in contro capitale

La spesa sostenuta per la realizzazione dell’investimento, al netto d’imposte, e finanziata da una banca

e/o intermediario finanziario per almeno l’80% del relativo costo ammissibile, beneficia di un contributo in conto capitale che, a seguito della delibera della Giunta, viene attribuito nella misura del 35% del costo documentato in luogo del precedente 20%; nel caso in cui sia stata finanziata una percentuale inferiore all’80%, il 35% sarà calcolato sulla quota dell’investimento coperta dal finanziamento concesso a condizioni di mercato.

Tutte le domande andranno presentate per il tramite di banche, associazioni artigiane di categoria e/o Confidi.

ON nuove imprese a tasso zero: rifinanziata la misura

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha rifinanziato la misura “ON – Nuove imprese a tasso zero”, gestita da Invitalia, che era bloccata da tempo a causa dell’esaurimento dei fondi disponibili. Vediamo in cosa consiste la misura.

Beneficiari

La misura è destinata alle micro e piccole imprese composte in prevalenza:

  • da giovani tra I 18 e I 35 anni, oppure
  • da donne di tutte le età

In particolar modo le imprese dovranno avere una compagine sociale composta per almeno il 51% da giovani under 35 e da donne di tutte le età. La maggioranza si riferisce sia al numero di componenti donne e/giovani presenti nella compagine sociale sia alle quote di capitale detenute.

Le imprese possono essere anche già costituite, seppure da non più di 5 anni, oppure da costituirsi.

Spese ammissibili

Le richieste di contributo possono essere destinate a realizzare nuove iniziative o ad ampliare, diversificare o trasformare le attività esistenti.

Le spese ammissibili sono le seguenti:

  • Opere murarie e assimilate (30% investimento ammissibile)
  • Acquisto di immobili solo nel settore turistico e per imprese con più di 36 mesi (40% investimento ammissibile)
  • Macchinari, impianti e attrezzature
  • Programmi informatici e servizi per l’ICT
  • Brevetti, licenze e marchi
  • Consulenze specialistiche (5% investimento ammissibile)
  • Spese connesse alla stipula del contratto di finanziamento
  • Spese per la costituzione della società
  • Capitale circolante (20% investimento ammissibile e per imprese con meno di 36 mesi).

Contributi concessi

Le agevolazioni prevedono un mix di

  • finanziamento a tasso zero;
  • contributo a fondo perduto (20%)

per progetti d’impresa con spese fino a 1,5 milioni di euro (per imprese neocostituite o costituite da non più di 36 mesi) o fino a 3 milioni di euro (per tutte le altre imprese), che può coprire fino al 90% delle spese totali ammissibili.

Il finanziamento è rimborsabile in 10 anni.

Presentazione della domanda

Le domande vanno presentate attraverso il sito di Invitalia fino ad esaurimento delle risorse disponibili.

Il processo di valutazione prevede due fasi:

  • un primo colloquio di approfondimento per verificare le competenze tecniche, organizzative e gestionali del team imprenditoriali e la coerenza interna del progetto
  • un secondo colloquio, in caso di esito positivo del primo, che verte sul piano economico-finanziario del progetto.

Fondazione per il Sud: bando per l’economia circolare per il terzo settore al SUD

Fondazione per il Sud mette a disposizione degli Enti del Terzo Settore con sede legale e/o operativa nelle regioni del Mezzogiorno una dotazione di 4 milioni di euro per progetti relativi all’economia circolare. Vediamo il bando nel dettaglio:

Soggetti beneficiari

Possono partecipare al bando i soggetti con le seguenti caratteristiche:

  • essere costituiti in forma di ETS e iscritto al RUNTS;
  • essere stati costituiti prima del 1° gennaio 2022;
  • avere la sede legale e e/o operativa nella/e regione/i del Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia) oggetto di intervento.

Oltre al Proponente, la partnership prevedere la partecipazione di almeno altri due enti, di cui uno appartenente al terzo settore. Gli altri Soggetti della partnership possono appartenere, oltre che al mondo del terzo settore, a quello della scuola, a quello delle istituzioni artistico-culturali, dei sistemi regionali di istruzione e formazione professionale, dell’università, della ricerca e al mondo delle imprese. La partecipazione di enti for profit è legata all’apporto di competenze e risorse per la crescita e lo sviluppo del territorio e della comunità locale.

Progetti ammissibili

Il bando ha l’obiettivo di promuovere pratiche di economia circolare a impatto sociale in grado di ridurre gli sprechi, estendere la vita utile dei prodotti, ridurre l’utilizzo di risorse vergini e generare valore dagli scarti.

Saranno quindi finanziati progetti sperimentali in grado di sviluppare strategie di economia circolare che considerino una o più fasi del ciclo di vita del prodotto: prima dell’uso (rifiuta, ripensa, riduci), durante l’uso (conserva, riusa, condividi, ripara, rigenera) e successivamente all’uso (ricicla e restituisci agli ecosistemi).

Saranno valorizzati i progetti in grado di promuovere strategie integrate, assicurando la salvaguardia della biodiversità, l’equilibrio degli ecosistemi e l’adattamento al cambiamento climatico.

I progetti dovranno, inoltre, impegnarsi nella diffusione della cultura della circolarità, al fine di responsabilizzare i cittadini riguardo all’impatto delle loro scelte di consumo.

Saranno particolarmente apprezzate proposte che intervengano nelle aree interne del Sud, dove l’economia circolare potrebbe rappresentare un’occasione di sviluppo, rivitalizzazione e coesione sociale.

La durata complessiva dei progetti deve essere compresa tra i 36 e i 48 mesi.

Contributo concedibile

La Fondazione fornirà un contributo di importo non superiore a euro 400.000. Il contributo potrà coprire l’80% dell’importo del progetto, in quanto occorre apportare una quota di cofinanziamento monetario pari ad almeno il 20% del costo totale del progetto.

Presentazione della domanda

La domanda di partecipazione, inclusiva della proposta, dovrà essere presentata – previa registrazione – attraverso il portale dedicato (https://www.chairos.it/) entro le ore 13:00 del 29 novembre 2024.

Irfis: contributo a fondo perduto per interessi su mutui

È stato pubblicato l’atteso bando di Irfis che permette di ottenere un contributo per abbattere gli interessi dei mutui in essere all’1 gennaio 2024 erogati a micro, piccole e medie imprese in possesso di un’unità operativa in Sicilia.

Soggetti beneficiari

Possono richiedere il contributo le imprese che, alla data di presentazione della domanda, presentano le seguenti caratteristiche:

  • essere micro, piccole o medie imprese;
  • essere iscritte come attive in Camera di Commercio;
  • essere in possesso di almeno un’unità operativa nel territorio della Regione Siciliana;
  • svolgere esclusivamente o prevalentemente un’attività afferente ai settori non esclusi dall’articolo 1 del Reg. (UE) 2023/2831;
  • essere intestatarie al 1° gennaio 2024 di un finanziamento avente le caratteristiche specificate dal bando;
  • trovarsi nel pieno e libero esercizio dei propri diritti;
  • essere in regola con gli obblighi contributivi previdenziali e assicurativi;
  • non incorrere in una delle cause di esclusione previste dal codice dei contratti pubblici;
  • non essere destinatarie, nei 3 anni precedenti alla data di pubblicazione del bando, di procedimenti amministrativi connessi ad atti di revoca di agevolazioni previste dal bando stesso;
  • non aver omesso di denunciare alle competenti autorità richieste estorsive ovvero richieste di tassi usurai su prestiti, da parte di organizzazioni criminali o soggetti criminali, verificatesi nell’ultimo triennio precedente la data di presentazione dell’istanza;
  • non essere destinatarie di un ordine di recupero pendente;
  • osservare gli obblighi dei contratti collettivi di lavoro e rispettare la normativa in materia di di sicurezza sul lavoro, inserimento dei disabili, pari opportunità, contrasto al lavoro irregolare, riposo giornaliero e settimanale e tutela dell’ambiente.

Agevolazione concedibile

Per le imprese ammesse, l’Irfis prevede un contributo a fondo perduto finalizzato all’abbattimento degli interessi relativi alle rate scadute nel corso del 2023 per finanziamenti in essere all’1 gennaio 2024.

Il contributo è pari al 30% degli interessi con un limite massimo di 10.000 euro.

Il contributo non è concesso per interessi di mora e commissioni pagate a qualsiasi titolo.

Modalità di presentazione della domanda

Le domande potranno essere presentate dal 12 novembre 2024 al 12 dicembre 2024 e verranno valutate attribuendo un punteggio così determinato:

  • per il 45% dal rapporto tra il tasso di interesse nominale annuo applicato all’ultima rata scaduta nel 2023 e il massimo tasso di interesse nominale annuo dei finanziamenti oggetto di istanza;
  • per il 25% dal rapporto tra gli interessi di conto oggetto di richiesta di contributo e il massimo ammontare degli interessi di conto oggetto di istanza;
  • per il 30% dalla presenza in Sicilia anche della sede legale.

Generazione Terra: riparte l’incentivo ISMEA per i giovani agricoltori

Riparte il 30 ottobre l’agevolazione ISMEA per i giovani imprenditori agricoli e i giovani startupper di età non superiore a 41 che finanzia al 100% l’acquisto di terreni.

Soggetti beneficiari

Possono accedere alla misura:

  • i giovani imprenditori agricoli, che risultino iscritti con la qualifica di IAP alla gestione previdenziale agricola da almeno due anni rispetto alla data della presentazione della domanda, cittadini dell’Unione Europea e residenti in Italia da almeno due anni e che vogliano:
    • ampliare la superficie della propria azienda mediante l’acquisto di un terreno, confinante o funzionalmente utile con la superficie già facente parte dell’azienda agricola condotta in proprietà, affitto o comodato, da almeno due anni alla data di presentazione della domanda;
    • consolidare la superficie della propria azienda mediante l’acquisto di un terreno già condotto dal richiedente, con una forma contrattuale quale il comodato o l’affitto, da almeno due anni alla data di presentazione della domanda;
  • giovani startupper con esperienza (GSE), di età non superiore a 41 anni, che intendano avviare una propria iniziativa imprenditoriale nell’ambito dell’agricoltura. Sono considerati Giovani startupper con esperienza i giovani, cittadini dell’Unione Europea e residenti in Italia da almeno due anni, iscritti per almeno due anni nel quinquennio precedente con un numero complessivo di giorni non inferiore a 102, alla data di presentazione della domanda a:
    • INPS in qualità di coadiuvante agricolo,
    • gestione separata INPS in qualità di collaboratore,
    • gestione dei lavoratori dipendenti INPS come dirigente, quadro, impiegato agricolo o operaio agricolo,
    • gestione separata ENPAIA per i periti agrari o per gli agrotecnici,
    • EPAP per i dottori agronomi e forestali;

In questo caso, la finalità ammessa consiste nell’acquisto di un terreno destinato ad essere utilizzato per una nuova iniziativa imprenditoriale agricola condotta dal giovane startupper.

  • giovani startupper con titolo (GST), di età non superiore a 35 anni, che, ancorché privi di esperienza in campo agrario, intendano avviare una propria iniziativa imprenditoriale nell’ambito dell’agricoltura. Sono considerati Giovani startupper con titolo i giovani, cittadini dell’Unione Europea e residenti in Italia da almeno due anni, non ancora imprenditori agricoli che abbiano conseguito almeno uno dei seguenti titoli di studio:
    • diploma rilasciato da istituto tecnico agrario e professionale per l’agricoltura,
    • diploma di laurea triennale o magistrale.

In questo caso, la finalità ammessa consiste nell’acquisto di un terreno destinato ad essere utilizzato per una nuova iniziativa imprenditoriale agricola condotta dal giovane startupper.

Agevolazioni concesse

L’operazione consiste, in alternativa:

  • nell’acquisto di un terreno da parte di ISMEA, e nella successiva assegnazione con Patto di Riservato Dominio (PRD) del medesimo terreno al richiedente. In questa fase, il richiedente assumerà l’impegno di rimborsare la somma dovuta a ISMEA (con conseguente cancellazione del PRD) entro un termine tra i quindici ed i trenta anni;
  • nella concessione di un mutuo ipotecario finalizzato all’acquisto di un terreno da parte del richiedente.

Il valore massimo del finanziamento è proposto in:

  • 500.000 euro, in caso di giovani imprenditori agricoli e giovani startupper con esperienza;
  • 000 euro, in caso di giovani startupper con titolo.

Il finanziamento, con durata massima di 30 anni, viene rimborsato con il pagamento di una rata costante, semestrale e posticipata e può essere richiesto un preammortamento, nel limite massimo di ventiquattro mesi, a discrezione dell’Istituto.

Il tasso applicato partirà dal tasso base UE al quale verrà aggiunto uno spread, dallo 0,60% al 2,2%, a seconda del rating dell’azienda.

Per i giovani startupper (GSE e GST), che si insediano, o si sono insediati da non più di sei mesi, per la prima volta in un’azienda agricola in qualità di capo azienda, è possibile accedere, in aggiunta al finanziamento, al premio di primo insediamento.

In sede di domanda, il giovane startupper (GSE e GST) dovrà chiedere espressamente il riconoscimento della predetta agevolazione, avendo cura di compilare, in aggiunta alla documentazione prevista per l’attivazione dello strumento in via ordinaria, un piano aziendale utilizzando a supporto per la dimostrazione della sostenibilità economico-finanziaria dell’iniziativa il modello di business plan reso disponibile sul portale dedicato.

L’agevolazione, che consiste in complessivi 100 mila euro, può essere erogata:

  • per un massimo del 60% (fino a 60 mila euro) all’atto della concessione dell’aiuto;
  • per il restante 40% (fino a 40 mila euro), dopo l’accertamento, da parte di ISMEA dell’avvenuta realizzazione del piano aziendale.

Presentazione delle domande

Le domande potranno essere presentate, attraverso il portale ISMEA, dalle ore 12.00 del giorno mercoledì 30 ottobre 2024, data di apertura dello sportello telematico, fino alle ore 12.00 del giorno venerdì 29 novembre 2024.

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