Regione Siciliana: divieto di lavoro nelle ore calde in alcuni settori.

Con ordinanza del 17 luglio 2024 la Regione Siciliana ha emanato disposizioni urgenti per le attività lavorative nel settore agricolo, florovivaistico, edile ed affini in condizioni di esposizione prolungata al caldo.

L’ordinanza, tenendo conto dell’eccezionale ondata di caldo che ha investito l’isola e che le elevate temperature rendono rischioso lo svolgimento delle attività lavorative in alcuni settori nei quali il lavoro viene svolto prevalentemente in ambiente esterno, ha disposto con efficacia immediata e fino al 31 agosto:

  • il divieto di lavoro nei settori agricolo, florovivaistico, edile ed affini in condizioni di esposizione prolungata al sole dalle ore 12:30 alle ore 16:00 nei giorni in cui la mappa del rischio pubblicata sul sito worklimate.it/scelta-mappa/sole-attivitafisica-alta/ riferita ai “lavoratori esposti al sole” con “attività fisica intensa” ore 12:00, segnali un livello di rischio “ALTO”;
  • con riferimento alle attività svolte dai concessionari di pubblico servizio o connesse a ragioni di utilità, che i datori di lavori adottino idonee misure organizzative finalizzate a salvaguardare i livelli minimi delle prestazioni dei servizi pubblici essenziali.

In caso di inosservanza delle disposizioni già menzionate, si viene puniti ai sensi dell’art. 650 c.p., se il fatto non costituisce un più grave reato, con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a euro 206.

Decreto Agricoltura: moratoria mutui e finanziamenti

La legge di conversione del D.L. 15.05.2024, n. 63, cosiddetto “decreto Agricoltura”, introduce una moratoria su mutui e finanziamenti per le imprese agricole, della pesca e dell'acquacoltura.

Possono accedere alla moratoria le imprese che hanno subito:

  • un calo del volume d'affari di almeno il 20%;
  • una riduzione della produzione, pari almeno al 30%;
  • una riduzione almeno pari al 20% delle quantità conferite o della produzione primaria nel 2023, nel caso delle cooperative agricole.

I soggetti che dispongono dei requisiti per la moratoria beneficiano:

  • della sospensione per 12 mesi del pagamento della quota capitale delle rate dei mutui e dei finanziamenti in scadenza nel 2024;
  • della proroga per 12 mesi dei termini di rimborso senza oneri per le parti;
  • del differimento automatico della scadenza delle garanzie rilasciate dal Fondo di garanzia e dall'ISMEA.

Viene inoltre introdotta, per il tramite del Fondo per la sovranità alimentare, la finanziabilità della copertura, totale o parziale, degli interessi passivi dei finanziamenti bancari di credito agrario e peschereccio per le imprese attive al 31.12.2021.

Tra le novità apportate al Decreto in sede di conversione, si segnalano anche gli stanziamenti per contribuire alla ristrutturazione delle imprese agricole, in particolare del settore olivicolo-oleario, agrumicolo e lattiero-caseario e la concessione di contributi in favore degli imprenditori agricoli che svolgono attività di allevamento di specie e razze autoctone a rischio di estinzione o a limitata diffusione, nonché la possibilità di destinare risorse a produttori di grano duro e dell'intera filiera produttiva cerealicola, nonché a imprese e consorzi della pesca e dell'acquacoltura per interventi di conto capitale destinati al sostegno e allo sviluppo della filiera ittica e di contrasto alla crisi economica generata dalla proliferazione del granchio blu.

Agricoltura: gli interventi previsti dal D.L. 63/2024

Il recente Decreto Legge n. 63/2024, rubricato “Disposizioni urgenti per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, nonché per le imprese di interesse strategico nazionale”, introduce novità per il comparto agricolo. Vediamo le principali.

Sospensione ratei

Per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura che, nell’anno 2023, hanno subito una riduzione del volume d’affari pari ad almeno il 20% rispetto all’anno precedente, previa presentazione di autocertificazione che attesti detta condizione, possono richiedere la sospensione per dodici mesi del pagamento della parte capitale della rata dei mutui e degli altri finanziamenti a rimborso rateale in scadenza nell’anno 2024.

Sono escluse dal beneficio le imprese le cui esposizioni creditizie siano classificate come deteriorate.

Sgravi contributivi dipendenti

Vengono confermati gli sgravi contributivi per gli agricoltori che si trovano in zone classificate come montane. Tale sgravio per il 2024 sarà pari al 75% degli oneri contributivi a carico delle imprese per i lavoratori dipendenti.

Credito d’imposta per acquisto di beni strumentali

Viene introdotto per l’anno 2024 un credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali, fruibile dalle strutture produttive operanti nella ZES Unica del Mezzogiorno.

Sono agevolabili gli investimenti effettuati sino al 15 novembre 2024 relativi all’acquisto, anche mediante contratti di locazione finanziaria, di nuovi macchinari, impianti e attrezzature varie destinati a strutture produttive già esistenti o che vengono impiantate nel territorio, nonché all'acquisto di terreni e all'acquisizione, alla realizzazione ovvero all'ampliamento di immobili strumentali.

Il valore dei terreni e degli immobili non può superare il 50 per cento del valore complessivo

dell'investimento agevolato. Non sono agevolabili i progetti di investimento di importo inferiore a 50.000 euro.

Per l’operatività del credito si dovrà attendere un apposito decreto attuativo da emanarsi a cura del Ministero dell’agricoltura.

Novità per il fotovoltaico

Il decreto prevede che nelle zone che, nei piani urbanistici, risultano classificate come agricole, è fatto divieto di installare fotovoltaico a terra, mentre continuano ad essere possibili le installazioni su pannelli rialzati in modo da continuare le coltivazioni agricole del terreno.

Tali limitazioni non trovano applicazione nel caso di progetti realizzati con fondi PNRR o per quelli volti alla costituzione di una comunità energetica rinnovabile.

Nuove agevolazioni per l’imprenditoria agricola giovanile

Con l’approvazione della legge 36/2024, vengono introdotti nuovi incentivi per l’imprenditoria giovanile in agricoltura.

Le agevolazioni sono destinate sia agli imprenditori individuali che alle società sotto qualsiasi forma costituite e che esercitano esclusivamente attività agricole. Il requisito dell’età è soddisfatto:

  • in caso di impresa individuale, se l’imprenditore è di età compresa tra 18 e 41 anni;
  • in caso di società di persone e cooperative, se almeno la metà dei soci è costituita da imprenditori agricoli individuali di età compresa tra 18 e 41 anni;
  • in caso di società di capitali se, oltre alla maggioranza del capitale è detenuto da soci di età compresa tra 18 e 41 anni, anche la maggioranza dell’organo amministrativo rispetti il requisito dell’età.

Regime agevolato ai fini delle imposte sui redditi

Una prima agevolazione riguarda la possibilità di optare per un nuovo regime per le attività non attratte dal reddito agrario come, ad esempio:

  • la produzione di vegetali su più di due piani
  • l’allevamento eccedente i limiti previsti per l’attrazione nel reddito agrario
  • le attività di manipolazione e trasformazione non comprese nel decreto ministeriale relativo alle attività connesse
  • le attività agrituristiche
  • le attività di produzione di energia elettrica da fonte fotovoltaica o da fonti agroforestali rinnovabili.

Per queste attività, in luogo della tassazione ordinaria, è possibile optare per un regime nel quale:

  • il reddito viene determinato secondo le ordinarie regole del reddito d’impresa;
  • sul reddito viene applicata un’imposta sostitutiva con aliquota del 12,50%.

Agevolazioni sulle imposte indirette

La legge prevede agevolazioni anche nel comparto imposte indirette.

Viene infatti previsto che i giovani imprenditori agricoli, in possesso della qualifica di coltivatore diretto o di imprenditore agricolo professionale, iscritti alla previdenza agricola, possono chiedere la riduzione al 60% delle imposte di registro, ipotecaria e catastale da applicare sul trasferimento a titolo oneroso di terreni agricoli e relative pertinenze. La norma si somma alla agevolazione sulla piccola proprietà contadina, che prevede l’applicazione dell’imposta catastale nella misura dell’1% sui trasferimenti a titolo oneroso di terreni agricoli e relative pertinenze a favore di Cd o Iap iscritti alla previdenza agricola che in atto si impegnino a non interrompere la conduzione del fondo per almeno un quinquennio. Pertanto, un giovane imprenditore agricolo in possesso dei requisiti potrebbe chiedere la riduzione al 60% dell’imposta dell’1%, pagando quindi solo lo 0,6% sul valore del terreno compravenduto.

Altre agevolazioni

La legge introduce anche altre agevolazioni dirette ai giovani imprenditori, quali:

  • il rifinanziamento del fondo per il primo insediamento di giovani imprenditori agricoli, che supporta con aiuti l’acquisto di terreni e beni strumentali;
  • l’introduzione in un credito d’imposta per i giovani imprenditori che sostengono spese per la formazione in materia di gestione dell’azienda agricola. Il credito d’imposta è pari all’80% delle spese sostenute nel 2024 fino ad un massimo di 2.500 euro. Questa misura si applica solo alle imprese individuali che hanno iniziato l’attività dall’1/1/2021;
  • la possibilità di riservare una quota del 50% di posteggi disponibili alle imprese giovanili per l’attività di vendita diretta su aree pubbliche;
  • la priorità del giovane imprenditore agricolo sugli altri aventi diritto, ai fini del diritto di prelazione spettante al coltivatore confinante con il fondo oggetto di vendita.

Ritorna, in parte, l’esenzione Irpef per terreni agricoli

Con l’ultima Legge di Bilancio, il Governo aveva abrogato la norma che concedeva l’esenzione da Irpef per i redditi dominicali e agrari concessa ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali (IAP) iscritti nella previdenza agricola.

Dopo le forti proteste degli agricoltori, con la conversione in legge del Decreto Milleproroghe si registra un parziale dietrofront.

È stato infatti previsto, per gli anni 2024 e 2025, che i redditi dominicali e agrari dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali (con esclusione delle società agricole che hanno optato per la tassazione dei redditi su base catastale, mentre l’agevolazione dovrebbe essere applicabile alle società semplici) concorrono alla formazione del reddito complessivo in percentuali diverse secondo i seguenti scaglioni:

  • fino a 10.000 euro, per uno 0%;
  • oltre 10.000 euro e fino a 15.000 euro, per un 50%;
  • integralmente per la parte eccedente i 15.000 euro.

Viene quindi azzerata l’Irpef fino a 10.000 euro e ridotta a metà per gli ulteriori 5.000 euro, mentre permane il ritorno alla normale imposizione Irpef per i redditi superiori.

Decreto agrivoltaico: via libera dal Ministero dell’Ambiente

È stato finalmente pubblicato l’atteso decreto che regolamenta un nuovo incentivo per l’installazione di impianti fotovoltaici avanzati nel settore agricolo.

In particolare, il decreto incentiva i c.d. impianti agrivoltaici di natura sperimentale, cioè quelli che adottano congiuntamente:

  • soluzioni integrate innovative con montaggio dei moduli elevati da terra, anche prevedendo la rotazione dei moduli stessi, comunque in modo da non compromettere la continuità delle attività di coltivazione agricola e pastorale, anche eventualmente consentendo l’applicazione di strumenti di agricoltura digitale e di precisione;
  • sistemi di monitoraggio che consentano di verificare l’impatto dell’installazione fotovoltaica sulle colture, il risparmio idrico, la produttività agricola per le diverse tipologie di colture, la continuità delle attività delle aziende agricole interessate.

Soggetti beneficiari

Possono accedere al beneficio:

  • imprenditori agricoli in forma individuale o societaria anche cooperativa;
  • società agricole;
  • consorzi costituiti tra due o più imprenditori agricoli e/o società agricole imprenditori agricoli;
  • associazioni temporanee di imprese agricole;
  • associazioni temporanee di imprese, che includono almeno uno dei soggetti precedenti.

I soggetti beneficiari dovranno garantire la continuità dell’attività di coltivazione agricola e pastorale sottostante l’impianto.

Interventi e spese ammissibili

L’allegato 1 del decreto fissa i limiti di costo massimo ammissibili per ogni impianto. In particolare:

  • per gli impianti con potenza fino a 300kW, il costo massimo ammissibile è di € 1.700 per kW
  • per gli impianti con potenza superiore a 300kW, il costo massimo ammissibile è di € 1.500 per kW

Nei limiti dei superiori costi massimi, sono ammissibili le seguenti tipologie di spesa:

  1. realizzazione di impianti agrivoltaici avanzati (moduli fotovoltaici, inverter strutture per il montaggio dei moduli, sistemi elettromeccanici di orientamento moduli, componentistica elettrica);
  2. fornitura e posa in opera dei sistemi di accumulo;
  3. attrezzature per il sistema di monitoraggio ivi inclusi l’acquisto o l’acquisizione di programmi informativi funzionali alla gestione dell’impianto;
  4. connessione alla rete elettrica nazionale;
  5. opere edili strettamente necessarie alla realizzazione dell’intervento;
  6. acquisto, trasporto e installazione macchinari, impianti e attrezzature hardware e software, comprese le spese per la loro installazione e messa in esercizio;
  7. studi di prefattibilità e spese necessarie per attività preliminari;
  8. progettazioni, indagini geologiche e geotecniche il cui onere è a carico del progettista per la definizione progettuale dell’opera;
  9. direzioni lavori, sicurezza, assistenza giornaliera e contabilità lavori;
  10. collaudi tecnici e/o tecnico-amministrativi, consulenze e/o supporto tecnico-amministrativo.

Le spese di cui alle lettere da g) a l) sono finanziabili in misura non superiore al 10% dell’importo ammesso a finanziamento.

Agevolazioni concedibili

Il bando prevede la concessione di due distinti incentivi:

  • un contributo a fondo perduto nella misura massima del 40% dei costi ammissibili;
  • una tariffa incentivante a valere sulla quota di energia elettrica prodotta e immessa in rete.

Procedura di accesso

Il GSE avvierà periodicamente procedure pubbliche mettendo a disposizione contingenti di potenza eventualmente incrementati dalle quote di risorse e contingenti non assegnati nelle procedure

Imprese agricole: un nuovo bando per la diversificazione in attività non agricole

La Regione Siciliana ha pubblicato il bando SRD03 – Investimenti nelle aziende agricole per la diversificazione in attività non agricole, nell’ambito del Piano Strategico della PAC Italia 2023-2027. Il bando è finalizzato ad incentivare gli investimenti per le attività di diversificazione aziendale che favoriscono la crescita economica e lo sviluppo sostenibile nelle zone rurali, contribuendo anche a migliorare l'equilibrio territoriale, sia in termini economici che sociali

Soggetti beneficiari

Il bando è rivolto agli imprenditori agricoli, singoli associati, con esclusione dei soggetti che svolgono esclusivamente attività di selvicoltura e acquacoltura.

Le imprese non devono risultare “in difficoltà” sulla base degli orientamenti comunitari e non devono essere destinatarie di un ordine di recupero pendente per aiuti illegali o incompatibili con il mercato interno.

Sono altresì escluse le imprese agricole che abbiano una dimensione minima inferiore ad una soglia, espressa in termini di produzione standard pari a euro 10.000.

Investimenti ammissibili

Sono ammissibili investimenti per i quali il contributo pubblico sia almeno pari ad euro 20.000 e con un importo massimo di contributo pari ad euro 200.000.

Le attività non agricole ammesse sono le seguenti:

  • agriturismo, con la possibilità di sostenere le seguenti spese:
    • ristrutturazione, recupero, riqualificazione e adeguamento di fabbricati e manufatti aziendali esistenti;
    • acquisto di nuovi macchinari, attrezzature e mobilio;
    • realizzazione siti internet e di tutte le nuove forme di promozione online;
    • installazione e ripristino di impianti termici, elettrici e telefonici dei fabbricati, nonché la realizzazione di servizi e dotazioni durevoli necessari per l’attività da realizzare;
    • acquisto di hardware e software finalizzati alla gestione delle attività agrituristiche;
    • realizzazione di volumi tecnici e servizi igienici strettamente necessari all'attività agrituristica; installazione e/o ripristino degli impianti;
    • opere e attrezzature connesse alle attività da realizzare, quali supporti audio-visivi e multimediali, cartelloni, mini-laboratori da campo, kit didattici, arredi, allestimento di locali e spazi per la degustazione e assaggio di prodotti realizzati in azienda, punti commerciali aziendali destinati alla vendita di prodotti prevalentemente realizzati dall’impresa, giardini didattici;
    • opere connesse al superamento e all'eliminazione delle barriere architettoniche, nonché all'adeguamento alla normativa igienico-sanitaria e di prevenzione dei rischi;
    • acquisto di attrezzature, arredi, corredi, nonché attrezzature info-telematiche per l'accesso a collegamenti a banda larga;
    • realizzazione di interventi per il risparmio idrico, energetico, per la razionale gestione dei rifiuti e per l'approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili;
    • investimenti materiali per gli adeguamenti delle strutture agrituristiche, necessari all'ottenimento della certificazione di qualità dei servizi ricettivi;
    • i seguenti investimenti immateriali: acquisizione o sviluppo di programmi informatici e acquisizione di brevetti, licenze, diritti d'autore, marchi commerciali;
    • sistemazione e adeguamento: di spazi aperti da destinare ad agri-campeggio compresi i servizi igienici e bungalow in legno o materiale a ridotto impatto ambientale; di spazi esterni a verde; di viabilità aziendale di accesso e percorsi per gli ospiti, connessi al fabbricato esistente
    • opere e attrezzature finalizzate ad ampliare l'offerta dei servizi di tipo sportivo, ricreativo, culturale, escursionistico, punti vendita di prodotti aziendali;
  • agricoltura sociale, con la possibilità di sostenere le seguenti spese:
    • opere edili di recupero dei fabbricati aziendali esistenti, riconducibili esclusivamente agli interventi di ristrutturazione, adeguamento, restauro e risanamento conservativo degli spazi interni (spazio giorno, spazio riposo, spazio per i servizi – cucina/bagni), strettamente funzionali alle attività di agricoltura sociale;
    • realizzazione e/o adeguamento degli impianti tecnologici (termico – idrosanitario – elettrico etc.) anche attraverso l’introduzione di tecnologie innovative volte al risparmio energetico e alla utilizzazione di fonti energetiche rinnovabili.
    • sistemazione e messa in sicurezza di percorsi e delle aree esterne prossime agli immobili da destinare ad attività di agricoltura sociale.
    • realizzazione di box per il ricovero dei cavalli e strutture per la conservazione delle attrezzature di tipo prefabbricato in legno, eventualmente mascherati da idonea vegetazione;
    • acquisto di dotazioni strumentali (arredi, attrezzature e segnaletica necessaria) strettamente funzionali allo svolgimento dell’attività;
  • attività educative/didattiche, con la possibilità di sostenere le seguenti spese:
    • interventi di ristrutturazione / restauro / risanamento conservativo, di edifici facenti parte della azienda agricola; eventuali impianti sanitari (realizzazione e/o ristrutturazione bagni) / elettrici / idrici / termici e simili possono rappresentare al massimo il 40% dell’importo come voce impianti rispetto alla spesa totale richiesta in domanda per gli interventi di ristrutturazione / restauro / risanamento conservativo degli edifici;
    • attrezzature specifiche per lo svolgimento dell’attività didattica;
  • trasformazione di prodotti non presenti nell’allegato I TFUE, con la possibilità di sostenere le seguenti spese:
    • interventi di ristrutturazione / restauro / risanamento conservativo di edifici facenti parte della azienda agricola per la realizzazione di locali di caratteristiche adeguate all’impiego quali ricoveri scorte, laboratori per l’attività di trasformazione, sale degustazione e locali vendita; eventuali impianti sanitari (realizzazione e/o ristrutturazione bagni) / elettrici / idrici/termici e simili possono rappresentare al massimo il 40% della spesa totale richiesta in domanda per gli interventi di ristrutturazione / restauro / risanamento conservativo degli edifici;
    • acquisto di attrezzature specifiche per lo svolgimento dell’attività di trasformazione con esclusione dei materiali di consumo, beni non durevoli (cioè, di durata inferiore a 5 anni), minuterie e piccoli attrezzi ad uso manuale;
    • realizzazione siti internet e di tutte le nuove forme di promozione online;
    • acquisto di hardware e software finalizzati alla gestione delle attività;
    • opere e attrezzature connesse alle attività da realizzare;
    • realizzazione di interventi per il risparmio idrico, energetico, per la razionale gestione dei rifiuti e per l'approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili anche di impianti fotovoltaici a terra.

Per tutti gli interventi sono altresì ammissibili, nel limite massimo del 12% dell’importo dei lavori, le seguenti spese generali:

  • onorari di professionisti e/o consulenti, per:
    • studi di fattibilità;
    • valutazioni di incidenza e di impatto ambientale;
    • stesura e predisposizione di tutti gli elaborati progettuali a corredo della domanda di sostegno;
    • direzione, contabilizzazione, rendicontazione e collaudo dei lavori;
    • predisposizione della documentazione tecnico-contabile e amministrativa ai fini della presentazione della domanda di pagamento anticipo, SAL e saldo, nonché della domanda di sostegno;
    • redazione del piano di sicurezza e coordinamento, nel caso in cui ne ricorrano le condizioni nel cantiere di lavoro.
  • altre spese, quali:
    • spese per consulenze finanziarie;
    • spese per la tenuta di conto corrente, purché trattasi di c/c appositamente aperto e dedicato esclusivamente all’operazione, con esclusione degli interessi passivi;
    • spese per garanzie fideiussorie per la concessione di anticipi;
    • spese inerenti all'obbligo di informazione e pubblicità sugli interventi finanziati dal FEASR;
    • spese relative alle attività svolte dai commercialisti e dai revisori legali sulla base di quanto definito dalle rispettive convenzioni stipulate con la Regione.

Contributo erogato

L’entità del sostegno è pari al 65% per tutte le tipologie di investimento.

Presentazione della domanda

Le domande andranno presentate attraverso il portale SIAN dal 15 ottobre 2023 al 15 febbraio 2024.

Le domande vengono valutate sulla base di una griglia di punteggi allegata al bando, con punteggio minimo di ammissibilità di 50 punti.

Bando per insediamento giovani agricoltori

La Regione Siciliana ha pubblicato il bando SRE01 – Insediamento giovani agricoltori, nell’ambito del Piano Strategico della PAC Italia 2023-2027. Il bando è finalizzato alla concessione di un sostegno a giovani imprenditori agricoli di età fra 18 anni e 41 anni non compiuti che si insediano per la prima volta in un’azienda agricola in qualità di capo dell’azienda, dietro presentazione di un piano aziendale per lo sviluppo dell’attività agricola.

Soggetti beneficiari

Il bando è rivolto ai giovani agricoltori aventi i seguenti requisiti:

  • età compresa tra 18 e 41 anni non compiuti al momento della presentazione della domanda;
  • adeguata formazione o competenza professionale al momento della presentazione della domanda o entro la conclusione del piano aziendale e comunque entro 36 mesi dalla data di notifica del decreto di concessione;
  • presenza di un Piano Aziendale per lo sviluppo dell’attività;
  • necessità di insediarsi per la prima volta in un’azienda agricola in qualità di capo azienda. Il beneficiario può essere già capo azienda di un’impresa agricola e deve essersi insediato da meno di 12 mesi decorrenti dalla data di presentazione della domanda di sostegno;
  • necessità di insediarsi in un’azienda che non deriva da un frazionamento di un’azienda familiare di proprietà di parenti o affini entro il 2° grado o da una suddivisione di una società in cui siano presenti, in qualità di soci e/o amministratori, parenti o affini entro il 1° grado;
  • non aver già beneficiato del premio di primo insediamento nell’ambito della politica di sviluppo rurale comunitaria;
  • avere un insediamento in aziende con produzione standard:
    • uguale o maggiore di euro 8.000,00 per le aziende localizzate nelle Isole minori e per le aziende localizzate in Zone svantaggiate e montane;
    • uguale o maggiore di euro 10.000,00 per le aziende localizzate in altre zone diverse da quelle sopracitate;
    • minore di euro 250.000 in tutti i casi.

Beneficio concesso

Il sostegno è pari ad Euro 50.000, concesso forfettariamente a seguito di piena e regolare attuazione del Piano Aziendale.

L’importo viene erogato in due rate:

  • il 40% a titolo di acconto, a seguito della decisione con cui è concesso il sostegno;
  • il 60% a saldo dopo la verifica della piena attuazione del Piano Aziendale.

Il Piano Aziendale dovrà descrivere lo sviluppo dell’attività agricola, evidenziando anche eventuali fabbisogni formativi e di consulenza, e dovrà essere sottoscritto da tecnici abilitati e debitamente asseverato.

Presentazione della domanda

Le domande dovranno essere rilasciate attraverso il portale SIAN a partire dal 15 ottobre 2023 e per novanta giorni.

ISMEA: Contributi a fondo perduto per l’innovazione in agricoltura

È stato approvato nel mese di agosto il decreto del MASAAF che disciplina i criteri di attuazione del Fondo per l’innovazione in agricoltura, che prevede contributi a fondo perduto per le imprese agricole e ittiche. Vediamo in dettaglio i criteri di accesso previsti dal decreto:

Soggetti beneficiari

L’ammissione ai benefici è prevista per le piccole e medie imprese, singole o associate, ivi comprese le loro cooperative e associazione, che abbiano i seguenti requisiti:

  • essere iscritte al registro imprese come impresa agricola, impresa ittica o impresa agromeccanica;
  • risultare attive da almeno due anni dalla presentazione della domanda
  • avere sede operativa nel territorio nazionale
  • non essere in difficoltà
  • effettuare investimenti in innovazione tecnologica di importo non inferiore a 70.000 euro (10.000 euro per il settore della pesca) e non superiore a 500.000 euro
  • non rientrare tra le imprese che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea.

Agevolazioni concedibili

Il contributo massimo concedibile per le imprese agricole o ittiche è il seguente:

  • il 75% per importi fino a 100.000 euro
  • il 65% per importi da 100.001 a 200.000 euro
  • il 55% per importi da 200.001 a 300.000 euro
  • il 45% per importi da 300.001 a 500.000 euro

In ogni caso per le imprese agricole il contributo potrà avere un’intensità massima di aiuto pari al 65% dei costi ammissibili, incrementata all’80% per i giovani agricoltori. Ci spieghiamo meglio con qualche esempio:

  • un’impresa agricola che fa un investimento di 90.000 euro calcolerà il primo limite (75%) e poi a questo applicherà la percentuale di intensità massima di aiuto (65%), per un contributo che sarà pari a 43.875 euro;
  • un’impresa agricola qualificabile come “giovane”, che fa un investimento di 250.000 euro calcolerà il primo limite (55%) e poi a questo applicherà l’intensità massima di aiuto (80%), per un contributo che sarà pari a 110.000 euro.

Per le imprese ittiche l’intensità massima di aiuto è pari al 50% dei costi ammissibili.

Per le imprese agromeccaniche (e per le imprese agricole che svolgono un’attività agricola che non rientra nell’ambito di applicazione degli artt. 14 e 17 dell’ABER), il contributo massimo concedibile è il seguente:

  • il 100% per importi fino a 100.000 euro
  • il 90% per importi da 100.001 a 200.000 euro
  • l’80% per importi da 200.001 a 300.000 euro
  • il 70% per importi da 300.001 a 500.000 euro

Per le imprese agromeccaniche non vi è limitazione di intensità massima di aiuto, ma gli aiuti sono concessi in regime de minimis, quindi con un limite complessivo di aiuti dello stesso tipo nel triennio che non può eccedere i 200.000 euro. Quindi un’impresa agromeccanica che non abbia beneficiato di aiuti de minimis nel triennio e faccia un investimento di 300.000 euro, calcolerà il contributo al 90%, pari ad euro 270.000, ma non potrà ricevere più di 200.000 euro.

In aggiunta al contributo a fondo perduto, sulla parte di investimento non coperta dal fondo perduto le imprese agricole possono beneficiare di una garanzia fino all’80% su eventuale finanziamento bancario.

Beni agevolabili

Il contributo a fondo perduto è erogabile per l’acquisto di:

  • macchine, strumenti e attrezzature per l’agricoltura che abbiano uno i seguenti requisiti:
    • presenza o compatibilità con un sistema ISOBUS o equivalente con funzionalità task controller;
    • presenza di un sistema di interconnessione leggera che sia in grado di trasmettere dati in uscita, funzionali, a titolo esemplificativo, a soddisfare i requisiti ulteriori di telemanutenzione e/o telediagnosi e/o controllo in remoto e di monitoraggio continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo;
    • presenza di un sistema di guida automatica o semi automatica;
    • presenza di un sistema di telemanutenzione e/o telediagnosi e/o controllo in remoto;
    • presenza di soluzioni proprietarie per controllo a rateo variabile, controllo sezioni o strategie di guida parallela;
    • presenza di un sistema di gestione intelligente dell’irrigazione attraverso sensing delle condizioni irrigue del terreno o della coltura e utilizzo di algoritmi di supporto alle decisioni che consentano di stabilire le strategie migliori per ottimizzare la resa e minimizzare il consumo di risorse idriche;
  • macchine mobili non stradali per agricoltura e zootecnica che abbiano entrambi i seguenti requisiti:
    • motorizzazione elettrica (cosiddette “macchine a zero emissioni”)
    • destinazione ad attività agricole o zootecniche;
  • macchine per la zootecnica che abbiano almeno uno dei seguenti requisiti:
    • sistema di interconnessione leggera in grado di trasmettere dati in uscita, funzionali, a titolo esemplificativo, a soddisfare i requisiti ulteriori di telemanutenzione e/o telediagnosi e/o controllo in remoto e di monitoraggio continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo;
    • sistema di monitoraggio continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo mediante opportuni set di sensori;
  • trattrici agricole che abbiamo almeno uno dei seguenti requisiti:
    • presenza di un sistema ISOBUS o equivalente, per garantire la necessaria interoperabilità con le attrezzature portate;
    • presenza di un sistema di guida automatica o semiautomatica basata su GPS, per garantire una maggiore precisione nelle lavorazioni e quindi anche una maggiore efficienza in termini di consumi;
    • presenza di un sistema di monitoraggio continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo mediante opportuni set di sensori;
  • investimenti per la pesca e l’acquacoltura collegati ai seguenti interventi:
    • attrezzature di bordo volte alla riduzione dell'emissione di sostanze inquinanti o gas a effetto serra nonché ad aumentare l'efficienza energetica dei pescherecci;
    • attrezzi da pesca innovativi e selettivi;
    • strumenti e attrezzature innovative di bordo che migliorano la qualità dei prodotti della pesca;
    • macchinari, strumenti e attrezzature per l’acquacoltura utili alla riduzione dell'impatto negativo o l'accentuazione degli effetti positivi sull'ambiente, nonché l'uso più efficiente delle risorse utilizzate nel processo;
    • macchinari, strumenti e attrezzature volti all'ottenimento di una considerevole riduzione nell'impatto delle imprese dell'acquacoltura sull'utilizzo e sulla qualità delle acque, in particolare tramite la riduzione del quantitativo utilizzato d'acqua o di sostanze chimiche, antibiotici e altri medicinali o il miglioramento della qualità delle acque in uscita, anche facendo ricorso a sistemi di acquacoltura multitrofica ovvero che aumentino l’efficienza energetica e favoriscano l’utilizzo delle fonti rinnovabili.

I beni devono essere nuovi di fabbrica.

Presentazione delle domande

Le domande verranno gestite da ISMEA su portale dedicato che verrà aperto con successivo avviso che verrà pubblicato a breve. Il criterio di esame delle domande sarà cronologico e, in caso di ammissione, il contributo a fondo perduto viene erogato in un’unica soluzione a seguito di presentazione di documentazione giustificativa dell’investimento effettuato.

ISMEA: in arrivo una garanzia per il finanziamento delle rinnovabili in agricoltura

È stata approvata dalla Commissione Europea una forma di garanzia che potrà essere erogata da ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) e destinata al finanziamento di impianti per la produzione di energia rinnovabile.

La garanzia, fruibile dalle imprese operanti nei settori dell’agricoltura, della silvicoltura, della pesca e dell’acquacoltura, colpite dal grave turbamento dell’economia causato dall’aggressione russa contro l’Ucraina, sarà del tutto gratuita e coprirà finanziamenti della durata massima di 8 anni (di cui almeno 1 di preammortamento) il cui importo non potrà superare 250.000 euro.

La garanzia potrà essere erogata soltanto per progetti avviati successivamente all’entrata in funzione della garanzia e potrà essere richieste dalle PMI regolarmente iscritte al Registro delle Imprese con la qualifica di impresa agricola o di impresa ittica. L’impresa dovrà dichiarare di aver registrato un aumento dei costi per energia nel corso del 2022 rispetto al 2021.

Non possono invece accedere le imprese:

  • con esposizioni classificate come sofferenze ai sensi della disciplina bancaria
  • che presentano, nei confronti delle banche, esposizioni classificate come inadempienze probabili o scadute o sconfinamenti deteriorati
  • che abbiano a carico protesti, procedure esecutive o iscrizioni pregiudizievoli
  • rientranti tra quelle che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione Europea
  • che rientrano nella definizione di impresa in difficoltà
  • soggette a sanzioni adottate dall’Unione Europea

Le domande andranno inoltrate per il tramite delle banche o degli altri soggetti finanziatori ai quali l’impresa si rivolgerà per la richiesta di finanziamento, con apertura del portale nel mese di settembre ed entro il 12 dicembre 2023.

I progetti di investimento dovranno essere completati ed operativi entro 24 mesi dalla data di concessione dell’aiuto ed entro tale data il soggetto finanziatore deve completare l’erogazione del finanziamento.

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