Ritorna, in parte, l’esenzione Irpef per terreni agricoli

Con l’ultima Legge di Bilancio, il Governo aveva abrogato la norma che concedeva l’esenzione da Irpef per i redditi dominicali e agrari concessa ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali (IAP) iscritti nella previdenza agricola.

Dopo le forti proteste degli agricoltori, con la conversione in legge del Decreto Milleproroghe si registra un parziale dietrofront.

È stato infatti previsto, per gli anni 2024 e 2025, che i redditi dominicali e agrari dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali (con esclusione delle società agricole che hanno optato per la tassazione dei redditi su base catastale, mentre l’agevolazione dovrebbe essere applicabile alle società semplici) concorrono alla formazione del reddito complessivo in percentuali diverse secondo i seguenti scaglioni:

  • fino a 10.000 euro, per uno 0%;
  • oltre 10.000 euro e fino a 15.000 euro, per un 50%;
  • integralmente per la parte eccedente i 15.000 euro.

Viene quindi azzerata l’Irpef fino a 10.000 euro e ridotta a metà per gli ulteriori 5.000 euro, mentre permane il ritorno alla normale imposizione Irpef per i redditi superiori.

Decreto agrivoltaico: via libera dal Ministero dell’Ambiente

È stato finalmente pubblicato l’atteso decreto che regolamenta un nuovo incentivo per l’installazione di impianti fotovoltaici avanzati nel settore agricolo.

In particolare, il decreto incentiva i c.d. impianti agrivoltaici di natura sperimentale, cioè quelli che adottano congiuntamente:

  • soluzioni integrate innovative con montaggio dei moduli elevati da terra, anche prevedendo la rotazione dei moduli stessi, comunque in modo da non compromettere la continuità delle attività di coltivazione agricola e pastorale, anche eventualmente consentendo l’applicazione di strumenti di agricoltura digitale e di precisione;
  • sistemi di monitoraggio che consentano di verificare l’impatto dell’installazione fotovoltaica sulle colture, il risparmio idrico, la produttività agricola per le diverse tipologie di colture, la continuità delle attività delle aziende agricole interessate.

Soggetti beneficiari

Possono accedere al beneficio:

  • imprenditori agricoli in forma individuale o societaria anche cooperativa;
  • società agricole;
  • consorzi costituiti tra due o più imprenditori agricoli e/o società agricole imprenditori agricoli;
  • associazioni temporanee di imprese agricole;
  • associazioni temporanee di imprese, che includono almeno uno dei soggetti precedenti.

I soggetti beneficiari dovranno garantire la continuità dell’attività di coltivazione agricola e pastorale sottostante l’impianto.

Interventi e spese ammissibili

L’allegato 1 del decreto fissa i limiti di costo massimo ammissibili per ogni impianto. In particolare:

  • per gli impianti con potenza fino a 300kW, il costo massimo ammissibile è di € 1.700 per kW
  • per gli impianti con potenza superiore a 300kW, il costo massimo ammissibile è di € 1.500 per kW

Nei limiti dei superiori costi massimi, sono ammissibili le seguenti tipologie di spesa:

  1. realizzazione di impianti agrivoltaici avanzati (moduli fotovoltaici, inverter strutture per il montaggio dei moduli, sistemi elettromeccanici di orientamento moduli, componentistica elettrica);
  2. fornitura e posa in opera dei sistemi di accumulo;
  3. attrezzature per il sistema di monitoraggio ivi inclusi l’acquisto o l’acquisizione di programmi informativi funzionali alla gestione dell’impianto;
  4. connessione alla rete elettrica nazionale;
  5. opere edili strettamente necessarie alla realizzazione dell’intervento;
  6. acquisto, trasporto e installazione macchinari, impianti e attrezzature hardware e software, comprese le spese per la loro installazione e messa in esercizio;
  7. studi di prefattibilità e spese necessarie per attività preliminari;
  8. progettazioni, indagini geologiche e geotecniche il cui onere è a carico del progettista per la definizione progettuale dell’opera;
  9. direzioni lavori, sicurezza, assistenza giornaliera e contabilità lavori;
  10. collaudi tecnici e/o tecnico-amministrativi, consulenze e/o supporto tecnico-amministrativo.

Le spese di cui alle lettere da g) a l) sono finanziabili in misura non superiore al 10% dell’importo ammesso a finanziamento.

Agevolazioni concedibili

Il bando prevede la concessione di due distinti incentivi:

  • un contributo a fondo perduto nella misura massima del 40% dei costi ammissibili;
  • una tariffa incentivante a valere sulla quota di energia elettrica prodotta e immessa in rete.

Procedura di accesso

Il GSE avvierà periodicamente procedure pubbliche mettendo a disposizione contingenti di potenza eventualmente incrementati dalle quote di risorse e contingenti non assegnati nelle procedure

Imprese agricole: un nuovo bando per la diversificazione in attività non agricole

La Regione Siciliana ha pubblicato il bando SRD03 – Investimenti nelle aziende agricole per la diversificazione in attività non agricole, nell’ambito del Piano Strategico della PAC Italia 2023-2027. Il bando è finalizzato ad incentivare gli investimenti per le attività di diversificazione aziendale che favoriscono la crescita economica e lo sviluppo sostenibile nelle zone rurali, contribuendo anche a migliorare l'equilibrio territoriale, sia in termini economici che sociali

Soggetti beneficiari

Il bando è rivolto agli imprenditori agricoli, singoli associati, con esclusione dei soggetti che svolgono esclusivamente attività di selvicoltura e acquacoltura.

Le imprese non devono risultare “in difficoltà” sulla base degli orientamenti comunitari e non devono essere destinatarie di un ordine di recupero pendente per aiuti illegali o incompatibili con il mercato interno.

Sono altresì escluse le imprese agricole che abbiano una dimensione minima inferiore ad una soglia, espressa in termini di produzione standard pari a euro 10.000.

Investimenti ammissibili

Sono ammissibili investimenti per i quali il contributo pubblico sia almeno pari ad euro 20.000 e con un importo massimo di contributo pari ad euro 200.000.

Le attività non agricole ammesse sono le seguenti:

  • agriturismo, con la possibilità di sostenere le seguenti spese:
    • ristrutturazione, recupero, riqualificazione e adeguamento di fabbricati e manufatti aziendali esistenti;
    • acquisto di nuovi macchinari, attrezzature e mobilio;
    • realizzazione siti internet e di tutte le nuove forme di promozione online;
    • installazione e ripristino di impianti termici, elettrici e telefonici dei fabbricati, nonché la realizzazione di servizi e dotazioni durevoli necessari per l’attività da realizzare;
    • acquisto di hardware e software finalizzati alla gestione delle attività agrituristiche;
    • realizzazione di volumi tecnici e servizi igienici strettamente necessari all'attività agrituristica; installazione e/o ripristino degli impianti;
    • opere e attrezzature connesse alle attività da realizzare, quali supporti audio-visivi e multimediali, cartelloni, mini-laboratori da campo, kit didattici, arredi, allestimento di locali e spazi per la degustazione e assaggio di prodotti realizzati in azienda, punti commerciali aziendali destinati alla vendita di prodotti prevalentemente realizzati dall’impresa, giardini didattici;
    • opere connesse al superamento e all'eliminazione delle barriere architettoniche, nonché all'adeguamento alla normativa igienico-sanitaria e di prevenzione dei rischi;
    • acquisto di attrezzature, arredi, corredi, nonché attrezzature info-telematiche per l'accesso a collegamenti a banda larga;
    • realizzazione di interventi per il risparmio idrico, energetico, per la razionale gestione dei rifiuti e per l'approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili;
    • investimenti materiali per gli adeguamenti delle strutture agrituristiche, necessari all'ottenimento della certificazione di qualità dei servizi ricettivi;
    • i seguenti investimenti immateriali: acquisizione o sviluppo di programmi informatici e acquisizione di brevetti, licenze, diritti d'autore, marchi commerciali;
    • sistemazione e adeguamento: di spazi aperti da destinare ad agri-campeggio compresi i servizi igienici e bungalow in legno o materiale a ridotto impatto ambientale; di spazi esterni a verde; di viabilità aziendale di accesso e percorsi per gli ospiti, connessi al fabbricato esistente
    • opere e attrezzature finalizzate ad ampliare l'offerta dei servizi di tipo sportivo, ricreativo, culturale, escursionistico, punti vendita di prodotti aziendali;
  • agricoltura sociale, con la possibilità di sostenere le seguenti spese:
    • opere edili di recupero dei fabbricati aziendali esistenti, riconducibili esclusivamente agli interventi di ristrutturazione, adeguamento, restauro e risanamento conservativo degli spazi interni (spazio giorno, spazio riposo, spazio per i servizi – cucina/bagni), strettamente funzionali alle attività di agricoltura sociale;
    • realizzazione e/o adeguamento degli impianti tecnologici (termico – idrosanitario – elettrico etc.) anche attraverso l’introduzione di tecnologie innovative volte al risparmio energetico e alla utilizzazione di fonti energetiche rinnovabili.
    • sistemazione e messa in sicurezza di percorsi e delle aree esterne prossime agli immobili da destinare ad attività di agricoltura sociale.
    • realizzazione di box per il ricovero dei cavalli e strutture per la conservazione delle attrezzature di tipo prefabbricato in legno, eventualmente mascherati da idonea vegetazione;
    • acquisto di dotazioni strumentali (arredi, attrezzature e segnaletica necessaria) strettamente funzionali allo svolgimento dell’attività;
  • attività educative/didattiche, con la possibilità di sostenere le seguenti spese:
    • interventi di ristrutturazione / restauro / risanamento conservativo, di edifici facenti parte della azienda agricola; eventuali impianti sanitari (realizzazione e/o ristrutturazione bagni) / elettrici / idrici / termici e simili possono rappresentare al massimo il 40% dell’importo come voce impianti rispetto alla spesa totale richiesta in domanda per gli interventi di ristrutturazione / restauro / risanamento conservativo degli edifici;
    • attrezzature specifiche per lo svolgimento dell’attività didattica;
  • trasformazione di prodotti non presenti nell’allegato I TFUE, con la possibilità di sostenere le seguenti spese:
    • interventi di ristrutturazione / restauro / risanamento conservativo di edifici facenti parte della azienda agricola per la realizzazione di locali di caratteristiche adeguate all’impiego quali ricoveri scorte, laboratori per l’attività di trasformazione, sale degustazione e locali vendita; eventuali impianti sanitari (realizzazione e/o ristrutturazione bagni) / elettrici / idrici/termici e simili possono rappresentare al massimo il 40% della spesa totale richiesta in domanda per gli interventi di ristrutturazione / restauro / risanamento conservativo degli edifici;
    • acquisto di attrezzature specifiche per lo svolgimento dell’attività di trasformazione con esclusione dei materiali di consumo, beni non durevoli (cioè, di durata inferiore a 5 anni), minuterie e piccoli attrezzi ad uso manuale;
    • realizzazione siti internet e di tutte le nuove forme di promozione online;
    • acquisto di hardware e software finalizzati alla gestione delle attività;
    • opere e attrezzature connesse alle attività da realizzare;
    • realizzazione di interventi per il risparmio idrico, energetico, per la razionale gestione dei rifiuti e per l'approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili anche di impianti fotovoltaici a terra.

Per tutti gli interventi sono altresì ammissibili, nel limite massimo del 12% dell’importo dei lavori, le seguenti spese generali:

  • onorari di professionisti e/o consulenti, per:
    • studi di fattibilità;
    • valutazioni di incidenza e di impatto ambientale;
    • stesura e predisposizione di tutti gli elaborati progettuali a corredo della domanda di sostegno;
    • direzione, contabilizzazione, rendicontazione e collaudo dei lavori;
    • predisposizione della documentazione tecnico-contabile e amministrativa ai fini della presentazione della domanda di pagamento anticipo, SAL e saldo, nonché della domanda di sostegno;
    • redazione del piano di sicurezza e coordinamento, nel caso in cui ne ricorrano le condizioni nel cantiere di lavoro.
  • altre spese, quali:
    • spese per consulenze finanziarie;
    • spese per la tenuta di conto corrente, purché trattasi di c/c appositamente aperto e dedicato esclusivamente all’operazione, con esclusione degli interessi passivi;
    • spese per garanzie fideiussorie per la concessione di anticipi;
    • spese inerenti all'obbligo di informazione e pubblicità sugli interventi finanziati dal FEASR;
    • spese relative alle attività svolte dai commercialisti e dai revisori legali sulla base di quanto definito dalle rispettive convenzioni stipulate con la Regione.

Contributo erogato

L’entità del sostegno è pari al 65% per tutte le tipologie di investimento.

Presentazione della domanda

Le domande andranno presentate attraverso il portale SIAN dal 15 ottobre 2023 al 15 febbraio 2024.

Le domande vengono valutate sulla base di una griglia di punteggi allegata al bando, con punteggio minimo di ammissibilità di 50 punti.

Bando per insediamento giovani agricoltori

La Regione Siciliana ha pubblicato il bando SRE01 – Insediamento giovani agricoltori, nell’ambito del Piano Strategico della PAC Italia 2023-2027. Il bando è finalizzato alla concessione di un sostegno a giovani imprenditori agricoli di età fra 18 anni e 41 anni non compiuti che si insediano per la prima volta in un’azienda agricola in qualità di capo dell’azienda, dietro presentazione di un piano aziendale per lo sviluppo dell’attività agricola.

Soggetti beneficiari

Il bando è rivolto ai giovani agricoltori aventi i seguenti requisiti:

  • età compresa tra 18 e 41 anni non compiuti al momento della presentazione della domanda;
  • adeguata formazione o competenza professionale al momento della presentazione della domanda o entro la conclusione del piano aziendale e comunque entro 36 mesi dalla data di notifica del decreto di concessione;
  • presenza di un Piano Aziendale per lo sviluppo dell’attività;
  • necessità di insediarsi per la prima volta in un’azienda agricola in qualità di capo azienda. Il beneficiario può essere già capo azienda di un’impresa agricola e deve essersi insediato da meno di 12 mesi decorrenti dalla data di presentazione della domanda di sostegno;
  • necessità di insediarsi in un’azienda che non deriva da un frazionamento di un’azienda familiare di proprietà di parenti o affini entro il 2° grado o da una suddivisione di una società in cui siano presenti, in qualità di soci e/o amministratori, parenti o affini entro il 1° grado;
  • non aver già beneficiato del premio di primo insediamento nell’ambito della politica di sviluppo rurale comunitaria;
  • avere un insediamento in aziende con produzione standard:
    • uguale o maggiore di euro 8.000,00 per le aziende localizzate nelle Isole minori e per le aziende localizzate in Zone svantaggiate e montane;
    • uguale o maggiore di euro 10.000,00 per le aziende localizzate in altre zone diverse da quelle sopracitate;
    • minore di euro 250.000 in tutti i casi.

Beneficio concesso

Il sostegno è pari ad Euro 50.000, concesso forfettariamente a seguito di piena e regolare attuazione del Piano Aziendale.

L’importo viene erogato in due rate:

  • il 40% a titolo di acconto, a seguito della decisione con cui è concesso il sostegno;
  • il 60% a saldo dopo la verifica della piena attuazione del Piano Aziendale.

Il Piano Aziendale dovrà descrivere lo sviluppo dell’attività agricola, evidenziando anche eventuali fabbisogni formativi e di consulenza, e dovrà essere sottoscritto da tecnici abilitati e debitamente asseverato.

Presentazione della domanda

Le domande dovranno essere rilasciate attraverso il portale SIAN a partire dal 15 ottobre 2023 e per novanta giorni.

ISMEA: Contributi a fondo perduto per l’innovazione in agricoltura

È stato approvato nel mese di agosto il decreto del MASAAF che disciplina i criteri di attuazione del Fondo per l’innovazione in agricoltura, che prevede contributi a fondo perduto per le imprese agricole e ittiche. Vediamo in dettaglio i criteri di accesso previsti dal decreto:

Soggetti beneficiari

L’ammissione ai benefici è prevista per le piccole e medie imprese, singole o associate, ivi comprese le loro cooperative e associazione, che abbiano i seguenti requisiti:

  • essere iscritte al registro imprese come impresa agricola, impresa ittica o impresa agromeccanica;
  • risultare attive da almeno due anni dalla presentazione della domanda
  • avere sede operativa nel territorio nazionale
  • non essere in difficoltà
  • effettuare investimenti in innovazione tecnologica di importo non inferiore a 70.000 euro (10.000 euro per il settore della pesca) e non superiore a 500.000 euro
  • non rientrare tra le imprese che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea.

Agevolazioni concedibili

Il contributo massimo concedibile per le imprese agricole o ittiche è il seguente:

  • il 75% per importi fino a 100.000 euro
  • il 65% per importi da 100.001 a 200.000 euro
  • il 55% per importi da 200.001 a 300.000 euro
  • il 45% per importi da 300.001 a 500.000 euro

In ogni caso per le imprese agricole il contributo potrà avere un’intensità massima di aiuto pari al 65% dei costi ammissibili, incrementata all’80% per i giovani agricoltori. Ci spieghiamo meglio con qualche esempio:

  • un’impresa agricola che fa un investimento di 90.000 euro calcolerà il primo limite (75%) e poi a questo applicherà la percentuale di intensità massima di aiuto (65%), per un contributo che sarà pari a 43.875 euro;
  • un’impresa agricola qualificabile come “giovane”, che fa un investimento di 250.000 euro calcolerà il primo limite (55%) e poi a questo applicherà l’intensità massima di aiuto (80%), per un contributo che sarà pari a 110.000 euro.

Per le imprese ittiche l’intensità massima di aiuto è pari al 50% dei costi ammissibili.

Per le imprese agromeccaniche (e per le imprese agricole che svolgono un’attività agricola che non rientra nell’ambito di applicazione degli artt. 14 e 17 dell’ABER), il contributo massimo concedibile è il seguente:

  • il 100% per importi fino a 100.000 euro
  • il 90% per importi da 100.001 a 200.000 euro
  • l’80% per importi da 200.001 a 300.000 euro
  • il 70% per importi da 300.001 a 500.000 euro

Per le imprese agromeccaniche non vi è limitazione di intensità massima di aiuto, ma gli aiuti sono concessi in regime de minimis, quindi con un limite complessivo di aiuti dello stesso tipo nel triennio che non può eccedere i 200.000 euro. Quindi un’impresa agromeccanica che non abbia beneficiato di aiuti de minimis nel triennio e faccia un investimento di 300.000 euro, calcolerà il contributo al 90%, pari ad euro 270.000, ma non potrà ricevere più di 200.000 euro.

In aggiunta al contributo a fondo perduto, sulla parte di investimento non coperta dal fondo perduto le imprese agricole possono beneficiare di una garanzia fino all’80% su eventuale finanziamento bancario.

Beni agevolabili

Il contributo a fondo perduto è erogabile per l’acquisto di:

  • macchine, strumenti e attrezzature per l’agricoltura che abbiano uno i seguenti requisiti:
    • presenza o compatibilità con un sistema ISOBUS o equivalente con funzionalità task controller;
    • presenza di un sistema di interconnessione leggera che sia in grado di trasmettere dati in uscita, funzionali, a titolo esemplificativo, a soddisfare i requisiti ulteriori di telemanutenzione e/o telediagnosi e/o controllo in remoto e di monitoraggio continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo;
    • presenza di un sistema di guida automatica o semi automatica;
    • presenza di un sistema di telemanutenzione e/o telediagnosi e/o controllo in remoto;
    • presenza di soluzioni proprietarie per controllo a rateo variabile, controllo sezioni o strategie di guida parallela;
    • presenza di un sistema di gestione intelligente dell’irrigazione attraverso sensing delle condizioni irrigue del terreno o della coltura e utilizzo di algoritmi di supporto alle decisioni che consentano di stabilire le strategie migliori per ottimizzare la resa e minimizzare il consumo di risorse idriche;
  • macchine mobili non stradali per agricoltura e zootecnica che abbiano entrambi i seguenti requisiti:
    • motorizzazione elettrica (cosiddette “macchine a zero emissioni”)
    • destinazione ad attività agricole o zootecniche;
  • macchine per la zootecnica che abbiano almeno uno dei seguenti requisiti:
    • sistema di interconnessione leggera in grado di trasmettere dati in uscita, funzionali, a titolo esemplificativo, a soddisfare i requisiti ulteriori di telemanutenzione e/o telediagnosi e/o controllo in remoto e di monitoraggio continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo;
    • sistema di monitoraggio continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo mediante opportuni set di sensori;
  • trattrici agricole che abbiamo almeno uno dei seguenti requisiti:
    • presenza di un sistema ISOBUS o equivalente, per garantire la necessaria interoperabilità con le attrezzature portate;
    • presenza di un sistema di guida automatica o semiautomatica basata su GPS, per garantire una maggiore precisione nelle lavorazioni e quindi anche una maggiore efficienza in termini di consumi;
    • presenza di un sistema di monitoraggio continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo mediante opportuni set di sensori;
  • investimenti per la pesca e l’acquacoltura collegati ai seguenti interventi:
    • attrezzature di bordo volte alla riduzione dell'emissione di sostanze inquinanti o gas a effetto serra nonché ad aumentare l'efficienza energetica dei pescherecci;
    • attrezzi da pesca innovativi e selettivi;
    • strumenti e attrezzature innovative di bordo che migliorano la qualità dei prodotti della pesca;
    • macchinari, strumenti e attrezzature per l’acquacoltura utili alla riduzione dell'impatto negativo o l'accentuazione degli effetti positivi sull'ambiente, nonché l'uso più efficiente delle risorse utilizzate nel processo;
    • macchinari, strumenti e attrezzature volti all'ottenimento di una considerevole riduzione nell'impatto delle imprese dell'acquacoltura sull'utilizzo e sulla qualità delle acque, in particolare tramite la riduzione del quantitativo utilizzato d'acqua o di sostanze chimiche, antibiotici e altri medicinali o il miglioramento della qualità delle acque in uscita, anche facendo ricorso a sistemi di acquacoltura multitrofica ovvero che aumentino l’efficienza energetica e favoriscano l’utilizzo delle fonti rinnovabili.

I beni devono essere nuovi di fabbrica.

Presentazione delle domande

Le domande verranno gestite da ISMEA su portale dedicato che verrà aperto con successivo avviso che verrà pubblicato a breve. Il criterio di esame delle domande sarà cronologico e, in caso di ammissione, il contributo a fondo perduto viene erogato in un’unica soluzione a seguito di presentazione di documentazione giustificativa dell’investimento effettuato.

ISMEA: in arrivo una garanzia per il finanziamento delle rinnovabili in agricoltura

È stata approvata dalla Commissione Europea una forma di garanzia che potrà essere erogata da ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) e destinata al finanziamento di impianti per la produzione di energia rinnovabile.

La garanzia, fruibile dalle imprese operanti nei settori dell’agricoltura, della silvicoltura, della pesca e dell’acquacoltura, colpite dal grave turbamento dell’economia causato dall’aggressione russa contro l’Ucraina, sarà del tutto gratuita e coprirà finanziamenti della durata massima di 8 anni (di cui almeno 1 di preammortamento) il cui importo non potrà superare 250.000 euro.

La garanzia potrà essere erogata soltanto per progetti avviati successivamente all’entrata in funzione della garanzia e potrà essere richieste dalle PMI regolarmente iscritte al Registro delle Imprese con la qualifica di impresa agricola o di impresa ittica. L’impresa dovrà dichiarare di aver registrato un aumento dei costi per energia nel corso del 2022 rispetto al 2021.

Non possono invece accedere le imprese:

  • con esposizioni classificate come sofferenze ai sensi della disciplina bancaria
  • che presentano, nei confronti delle banche, esposizioni classificate come inadempienze probabili o scadute o sconfinamenti deteriorati
  • che abbiano a carico protesti, procedure esecutive o iscrizioni pregiudizievoli
  • rientranti tra quelle che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione Europea
  • che rientrano nella definizione di impresa in difficoltà
  • soggette a sanzioni adottate dall’Unione Europea

Le domande andranno inoltrate per il tramite delle banche o degli altri soggetti finanziatori ai quali l’impresa si rivolgerà per la richiesta di finanziamento, con apertura del portale nel mese di settembre ed entro il 12 dicembre 2023.

I progetti di investimento dovranno essere completati ed operativi entro 24 mesi dalla data di concessione dell’aiuto ed entro tale data il soggetto finanziatore deve completare l’erogazione del finanziamento.

Bando Parco Agrisolare: nuova opportunità per il fotovoltaico in agricoltura

Il Ministero delle Politiche Agricole ha stanziato un miliardo di euro per la nuova versione del Bando Parco Agrisolare, che si pone all’interno del PNRR al fine di attuare la rivoluzione verde e la transizione ecologica.

Soggetti beneficiari

Possono beneficiare del bando:

  • gli imprenditori agricoli, in forma individuale o societaria
  • le imprese agroindustriali
  • le cooperative agricole e loro consorzi
  • i soggetti summenzionati costituiti in forma aggregata (es. associazioni temporanee di imprese, raggruppamenti temporanei di impresa, comunità energetiche rinnovabili)

Sono esclusi i soggetti esonerati dalla tenuta della contabilità Iva, aventi un volume d’affari annuo inferiore ad Euro 7.000.

Entità del contributo

L’entità del contributo a fondo perduto è variabile a seconda della tipologia di attività esercitata e, precisamente:

  • pari all’80% per le aziende agricole attive nella produzione primaria, con vincolo di autoconsumo anche condiviso
  • pari all’80% per le imprese attive nel settore della trasformazione di prodotti agricoli, senza vincolo di autoconsumo
  • pari al 30% per le summenzionate imprese, senza vincolo di autoconsumo

Investimenti ammissibili

Il bando riguarda l’acquisto e l’installazione di impianti fotovoltaici, da realizzarsi sui tetti/coperture di fabbricati strumentali all’attività agricola, zootecnica e agroindustriale e, in particolare:

  • acquisto e posa di moduli fotovoltaici, inverter, software di gestione, ulteriori componenti di impianto
  • sistemi di accumulo
  • fornitura e messa in opera dei materiali necessari alla realizzazione degli interventi
  • costi di connessione alla rete

Il limite massimo di spesa è di 1.500 Euro per kWp per l’installazione dei pannelli fotovoltaici, che vengono incrementati di ulteriori 1.000 Euro per kWh ove siano installati sistemi di accumulo.

In ogni caso la spesa massima ammissibile per i sistemi di accumulo non può eccedere 100.000 Euro. Qualora vengano installati anche dispositivi di ricarica elettrica per la mobilità sostenibile e per le macchine agricole, potrà essere riconosciuta un’ulteriore spesa massima di 30.000 Euro.

sono altresì ammissibili le seguenti spese funzionali all’installazione:

  • rimozione e smaltimento dell’amianto dai tetti
  • realizzazione dell’isolamento termico dei tetti
  • realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto

Per questi interventi la spesa massima ammissibile è di Euro 700/kWp.

Non sono invece ammissibili i seguenti costi:

  • servizi di consulenza continuativi o periodici o connessi alla consulenza fiscale, alla consulenza legale o alla pubblicità;
  • acquisto di beni usati;
  • acquisto di beni in leasing;
  • acquisto di beni e prestazioni non direttamente identificabili come connessi all’intervento di efficienza energetica o all’installazione dell’impianto per la produzione da fonti rinnovabili;
  • acquisto di dispositivi per l’accumulo dell’energia prodotta da impianti fotovoltaici già esistenti;
  • lavori in economia;
  • pagamenti a favore di soggetti privi di partita IVA;
  • prestazioni gestionali;
  • acquisto e modifica di mezzi di trasporto;
  • spese effettuate o fatturate al soggetto beneficiario da società con rapporti di controllo o di collegamento, come definito dall’articolo 2359 del Codice civile o che abbiano in comune soci, amministratori o procuratori con poteri di rappresentanza; tali spese potranno essere ammissibili solo se l’impresa destinataria documenti, al momento della presentazione della domanda di partecipazione al presente bando, che tale società è l’unico fornitore di tale impianto o strumentazione;
  • pagamenti effettuati cumulativamente, in contanti e in compensazione.

Termini per la presentazione della domanda

I termini verranno stabiliti con successivo avviso ma consigliamo agli interessati di iniziare a predisporre il relativo progetto in quanto, tra gli allegati previsti, è inclusa una relazione tecnica asseverata da parte di un professionista abilitato che dovrà contenere:

  • descrizione del sito e dei lavori oggetto dell’istanza di contributo;
  • stima preliminare dei costi e dei lavori, distinti per tipologie di intervento;
  • cronoprogramma delle attività tecnico-amministrative necessarie alla realizzazione di ciascuno degli interventi per cui si chiede l’agevolazione, dal momento della concessione del contributo sino alla conclusione dei lavori nel rispetto delle tempistiche previste dal PNRR;
  • descrizione dei lavori, che deve contenere le specifiche tecniche dei materiali utilizzatiper ciascuno degli interventi per cui si chiede l’agevolazione, nel rispetto del principio “non arrecare un danno significativo”;
  • visura del catasto fabbricati;
  • documentazione atta all’identificazione del fabbricato;
  • dossier fotografico ante operam per documentare lo stato dei luoghi e eventuali coperture in amianto alla data di presentazione della domanda;
  • ogni altra richiesta disciplinata dall’avviso.

Credito d’imposta carburanti in agricoltura: proroga al primo trimestre 2023

Le Legge di Bilancio proroga anche per il primo trimestre 2023 l’agevolazione, introdotta inizialmente per il primo trimestre 2022 dal D.L. 21/2022 e da ultimo prorogata per il quarto trimestre 2022 con il D.L. 144/2022, per le imprese esercenti attività agricola e della pesca, nonché alle imprese esercenti attività agromeccanica, in relazione al carburante acquistato per la trazione dei mezzi utilizzati.

Il credito d’imposta, pari al 20% del costo sostenuto, spetta anche per la spesa sostenuta per l’acquisto del gasolio e della benzina utilizzati per il riscaldamento delle serre e dei fabbricati produttivi adibiti all’allevamento degli animali. Quest’ultima agevolazione è però limitata alle imprese esercenti attività agricola e della pesca, con esclusione quindi di quelle esercenti attività agromeccanica.

Il credito è utilizzabile in compensazione orizzontale entro il 30 giugno 2023, a seguito di proroga prevista sempre dalla Legge di Bilancio. In alternativa all’utilizzo del credito, è possibile effettuare una cessione dello stesso ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli intermediari finanziari, senza facoltà di successiva cessione, salva la possibilità di due ulteriori cessioni solo se effettuate a favore di soggetti qualificati (banche e intermediari finanziari). Per il credito del primo trimestre 2023 il termine per effettuare la compensazione o la cessione è più lungo, arrivando al 31 dicembre 2023.

Con la Legge di Bilancio viene altresì prorogato al 16 marzo 2023 il termine entro cui i beneficiari dell’agevolazione, a pena di decadenza dal diritto alla fruizione di quanto non ancora fruito, sono tenuti a inviare all’agenzia delle Entrate un’apposita comunicazione sull’importo del credito maturato nell’esercizio 2022.

Il beneficio dovrebbe applicarsi sia alle attività che producono reddito d’impresa che a quelle che producono reddito agrario, anche se non vi è stato alcun chiarimento in merito da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Legge di Bilancio: le misure a favore dell’agricoltura

La Legge di Bilancio 2023 prevede svariati articoli e misure a favore del mondo agricolo. Vediamo le principali.

Credito d’imposta per acquisto di carburanti

Facendo seguito alle misure introdotte con i Decreti Aiuti, la Legge di Bilancio prevede, a favore delle imprese esercenti l’attività agricola e della pesca e agromeccanica di cui al codice ATECO 1.61, un credito d’imposta del 20% della spesa sostenuta (al netto dell’Iva) nel primo trimestre 2023 per l’acquisto di gasolio e benzina per la trazione dei mezzi utilizzati.

Il beneficio viene riconosciuto anche per l’acquisto di benzina e gasolio utilizzati per il riscaldamento delle serre e dei fabbricati adibiti all’allevamento degli animali.

Il credito d’imposta può essere utilizzato in compensazione entro il 31.12.2023, non è soggetto ad imposizione e può essere oggetto di cessione per intero e senza facoltà di successiva cessione, salvo la possibilità di due ulteriori cessioni a favore di banche e intermediari autorizzati.

Esenzione Irpef redditi dominicali e agrari

Viene prorogata per l’anno 2023 l’esenzione Irpef dei redditi dominicali e agrari dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali.

Decontribuzione giovani imprenditori agricoli

Viene prorogato al 2023 il beneficio contributivo riservato ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali con età inferiore a 40 anni che si iscrivono alla previdenza agricola nel 2023. Per questi soggetti viene disposto l’esonero contributivo al 100% per un periodo di 24 mesi.

Agevolazioni per la piccola proprietà contadina

Vengono estese le agevolazioni previste per la piccola proprietà contadina, di cui al D.L. 194/2009, anche agli atti di trasferimento a titolo oneroso di terreni e relative pertinenze, qualificati agricoli in base agli strumenti urbanistici vigenti, posti in essere a favore di persone fisiche di età inferiore ai quaranta anni che dichiarino, nell’atto di trasferimento, di voler conseguire entro il termine di 24 mesi l’iscrizione nell’apposita gestione previdenziale e assistenziale prevista per i coltivatori diretti e gli IAP.

L’agevolazione consiste nelle imposte di registro e ipotecaria in misura fissa e nell’imposta catastale nella misura dell’1%.

Prestazioni occasionali

L’agevolazione, che sarà oggetto di apposita trattazione in un successivo articolo, si applica anche alle attività lavorative di natura occasionale svolte nell’ambito di attività agricole di carattere stagionale per un periodo non superiore a 45 giorni nel corso dell’anno solare.

Viene altresì abrogata la norma secondo cui per le prestazioni rese nel settore agricolo il prestatore ha l’obbligo di autocertificare che nell’anno precedente non era iscritto negli elenchi anagrafici del settore agricolo.

Rideterminazione del valore dei terreni con destinazione agricola

Viene riaperta per l’ennesima volta la possibilità di rivalutare il valore di acquisto dei terreni e delle partecipazioni in società per i beni posseduti alla data dell’1.1.2023.

A tal fine andrà redatta una perizia entro il 30.6.2023 ed entro la medesima data andrà versata un’imposta sostitutiva del 14% sul valore così determinato. In alternativa il versamento può essere ripartito in un massimo di tre rate di pari importo di cui la prima entro il 30.6.2023 e le altre, maggiorate con gli interessi annui del 3%, entro il 30.6.2024 e il 30.6.2025.

Divieto di pratiche commerciali sleali nella filiera agricola e agroalimentare

Con il D.Lgs. 198/2021 è stata data attuazione ad una direttiva UE in materia di pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese della filiera agricola e alimentare.

La nuova disciplina è applicabile a tutte le cessioni di prodotti agricoli e alimentari eseguite da fornitori stabiliti sul territorio nazionale, indipendentemente dal fatturato, e con esclusione delle cessioni concluse direttamente tra fornitori e consumatori, introducendo norme che prevalgono su qualsiasi altra norma contrastante.

Vediamo alcune delle principali previsioni della normativa.

Obbligo di forma scritta

Tra le previsioni inderogabili vi è quella per la quale i contratti di cessione di prodotti agricoli e alimentari devono essere obbligatoriamente conclusi mediante atto scritto stipulato prima della consegna ed indicante la durata, la quantità e le caratteristiche del prodotto oggetto di cessione, il prezzo, le modalità di consegna e di pagamento.

La forma scritta può essere soddisfatta attraverso documenti di trasporto o di consegna, fatture, ordini di acquisto, a condizione che gli elementi sopra indicati siano stati precedentemente concordati con un accordo quadro.

Durata minima

La durata minima dei contratti è fissata in dodici mesi, ad eccezione dei casi in cui una durata minore sia giustificata, anche dalla stagionalità dei prodotti, e sia concordata dalle parti contraenti o risulti da un contratto stipulato con l’assistenza delle rispettive organizzazioni professionali maggiormente rappresentative a livello nazionale e presenti in almeno cinque camere di commercio, anche attraverso articolazioni territoriali e di categoria.

Al di fuori delle deroghe ammesse, la durata inferiore a quella minima si considera comunque pari a dodici mesi.

Tale disposizione non si applica nel caso in cui l’acquirente svolge attività di somministrazione di alimenti e bevande in pubblico esercizio.

Termini di pagamento

E’ considerato pratica commerciale sleale il il mancato rispetto dei termini di pagamento (rispettivamente 30 giorni per i beni deperibili e 60 per quelli non deperibili, successivi alla consegna o al termine stabilito per la consegna, a seconda di quale delle due date sia successiva); in questi casi il creditore ha diritto inderogabilmente agli interessi legali di mora maggiorati di quattro punti a partire dal giorno successivo alla scadenza del termine.

Altre pratiche vietate

Tra le altre pratiche commerciali vietate dalla normativa troviamo:

  • l’annullamento di ordini per prodotti deperibili con un preavviso inferiore a 30 giorni;
  • la modifica unilaterale delle condizioni di acquisto quanto a luogo, tempi e modalità della fornitura, quantitativi, termini di pagamento e prestazioni accessorie;
  • l’addebito al fornitore della responsabilità per il deterioramento dei prodotti quando tale deterioramento non sia stato causato da colpa o negligenza del fornitore stesso;
  • l’acquisizione, l’utilizzo o la divulgazione illecita, da parte dell’acquirente o di soggetti facenti parte della medesima centrale o gruppo d’acquisto dell’acquirente, di segreti commerciali del fornitore ai sensi del decreto legislativo n. 63/2018 che ha recepito la Direttiva (UE) 2016/943 sulla protezione del know-how riservato e delle informazioni commerciali riservate (segreti commerciali) contro l'acquisizione, l'utilizzo e la divulgazione illeciti;
  • le minacce di ritorsioni e le richieste di risarcimento da parte dell’acquirente per i costi sostenuti per l’esame dei reclami dei clienti;
  • le richieste al fornitore di restituzione di beni invenduti senza corresponsione di pagamento per gli stessi o per il loro smaltimento, di farsi carico dei costi di pubblicità, marketing, scontistica e del personale impiegato per organizzare gli spazi di vendita dei prodotti del fornitore, salvo che dette pratiche non siano state concordate nel contratto di cessione o in accordo quadro in termini chiari ed univoci;
  • acquisto di prodotti agricoli e alimentari attraverso il ricorso a gare e aste elettroniche a doppio ribasso;
  • imposizione di condizioni contrattuali particolarmente gravose, come quella di rivendere i prodotti al di sotto dei costi di produzione;
  • mancata osservanza dell’obbligo di stipula del contratto per iscritto prima della consegna, nonché l’omissione del prezzo e dei criteri per la sua determinazione, della quantità e qualità dei prodotti, della durata del contratto, delle scadenze e procedure di pagamento, delle modalità di raccolta e consegna dei prodotti agricoli e delle norme applicabili in caso di forza maggiore;
  • imposizione di prestazioni accessorie che non abbiano connessioni oggettive con la cessione del prodotto oggetto del contratto;
  • esclusione dell’applicazione di interessi di mora e delle spese di recupero crediti a danno del creditore;
  • inserimento di clausola contrattuale che imponga al fornitore l’emissione della fattura dopo un termine minimo rispetto alla consegna del prodotto;
  • imposizione da parte del fornitore all’acquirente di prodotti con date di scadenza breve rispetto alla vita residua del prodotto, del mantenimento di un certo assortimento dei prodotti del fornitore con inserimento di quelli nuovi e di collocamento degli stessi in posizioni favorite negli scaffali.

Sanzioni

Il mancato rispetto delle previsioni del decreto, comporta sanzioni molto severe, posto che per alcune violazioni la pena può arrivare fino al 5% del fatturato realizzato nell’ultimo esercizio precedente all’accertamento con dei minimi d’importo che vanno dai 1.000 ai 30.000 euro. Nel caso in cui si accerta che nonostante l’inibizione da parte dell’ICQRF (Istituto per il Controllo della Qualità e la Repressione delle Frodi) viene mantenuta una pratica commerciale vietata, è applicata la sanzione massima per il tipo di violazione con limite massimo del 10% del fatturato. Lo stesso limite è previsto per reiterata violazione con sanzione aumentata fino al doppio di quella prevista per la specifica disposizione e fino al triplo per ulteriori reiterazioni.

Decorrenza

Le nuove disposizioni si applicano ai contratti conclusi successivamente alla data del 15 dicembre 2021 di entrata in vigore del decreto, mentre i contratti stipulati anteriormente dovranno essere resi conformi entro il termine di sei mesi dalla suddetta data.

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