Con l’ultima Legge di Bilancio, il Governo aveva abrogato la norma che concedeva l’esenzione da Irpef per i redditi dominicali e agrari concessa ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali (IAP) iscritti nella previdenza agricola.
Dopo le forti proteste degli agricoltori, con la conversione in legge del Decreto Milleproroghe si registra un parziale dietrofront.
È stato infatti previsto, per gli anni 2024 e 2025, che i redditi dominicali e agrari dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali (con esclusione delle società agricole che hanno optato per la tassazione dei redditi su base catastale, mentre l’agevolazione dovrebbe essere applicabile alle società semplici) concorrono alla formazione del reddito complessivo in percentuali diverse secondo i seguenti scaglioni:
- fino a 10.000 euro, per uno 0%;
- oltre 10.000 euro e fino a 15.000 euro, per un 50%;
- integralmente per la parte eccedente i 15.000 euro.
Viene quindi azzerata l’Irpef fino a 10.000 euro e ridotta a metà per gli ulteriori 5.000 euro, mentre permane il ritorno alla normale imposizione Irpef per i redditi superiori.