Energia autoprodotta da fonti rinnovabili: incentivi per le PMI

Le piccole e medie imprese potranno presentare dal 4 aprile al 5 maggio 2025 le istanze per l’accesso alle agevolazioni previste dal bando PNRR “Sostegno per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili”. Vediamo i dettagli.

Soggetti beneficiari

Possono accedere alle agevolazioni le PMI operanti sull’intero territorio nazionale, con esclusione:

  • dei codici ATECO di cui all’allegato 1 del decreto direttoriale del 14 marzo 2025;
  • delle industrie ad alta intensità energetica;
  • delle industrie ad alta emissione di CO2.

Le imprese che operano nel settore della produzione, noleggio e vendita di veicoli possono accedere alle agevolazioni solo qualora i ricavi lordi connessi all’attività svolta nell’unità produttiva oggetto di intervento derivino per almeno il 50% da veicoli a zero emissioni.

Investimenti ammissibili

Gli investimenti ammissibili all’agevolazione sono i seguenti:

  • installazione di impianti solari fotovoltaici, comprese le apparecchiature e tecnologie digitali strettamente funzionali all’operatività degli impianti medesimi e le spese per l’installazione e la messa in esercizio;
  • l’installazione di impianti mini-eolici, comprese le apparecchiature e tecnologie digitali strettamente funzionali all’operatività degli impianti medesimi e le spese per l’installazione e la messa in esercizio.

L’investimento agevolabile può riguardare solo una delle tecnologie summenzionate e deve essere accompagnato da una diagnosi energetica, redatta da un tecnico abilitato, che definisca il profilo di consumo energetico dell’unità produttiva oggetto del programma di investimento e preveda, tra gli interventi da porre in essere per la decarbonizzazione dei processi produttivi di beni e servizi, l’installazione di impianti solari fotovoltaici ovvero di impianti mini eolici, individuando la potenza dell’impianto da installare e dell’eventuale sistema di stoccaggio, nonché la capacità operativa aggiuntiva installata di energia rinnovabile, parametrati rispetto al fabbisogno energetico dell’unità produttiva.

I programmi di spesa:

  • devono prevedere un ammontare di spese ammissibili non inferiore a euro 30.000 e non superiore a euro 1.000.000;
  • devono riguardare immobilizzazioni nuove di fabbrica;
  • dovranno essere completati entro 18 mesi dalla data del provvedimento di concessione.

Agevolazioni concedibili

I programmi di investimento vengono agevolati attraverso la concessione di un contributo in conto impianti nella misura massima:

  • del 30% delle spese per l’installazione degli impianti, in caso di medie imprese;
  • del 40% delle spese per l’installazione degli impianti, in caso di piccole imprese;
  • del 30% delle spese per l’installazione della componente aggiuntiva di stoccaggio di energia elettrica dell’investimento, sia per le piccole che per le medie imprese.

Presentazione della domanda

Come già detto le domande potranno essere presentate dal 4 aprile 2025 al 5 maggio 2025 e verranno valutate sulla base di un punteggio che terrà conto:

  • del rapporto tra la potenza nominale degli impianti e il fabbisogno complessivo annuo di energia dell’unità produttiva oggetto di intervento;
  • dell’incidenza dei costi riferiti ai moduli solari fotovoltaici rispetto all’ammontare complessivo delle spese previste per il medesimo programma di investimento;
  • della sostenibilità economica dell’investimento;
  • del possesso di certificazioni ambientali.

Conto Termico 3.0: le novità per il 2025

È in corso di discussione in Conferenza Stato-Regioni il decreto che disciplina il conto termico 3.0, l’agevolazione che incentiva gli interventi di piccole dimensioni per l’incremento dell’efficienza energetica e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili.

Soggetti beneficiari

Il Conto Termico 3.0 è destinato a una vasta platea di beneficiari, tra cui:

  • Pubbliche amministrazioni, che possono migliorare l’efficienza energetica del proprio patrimonio edilizio;
  • Imprese e soggetti privati, inclusi condomini, che intendono ridurre i consumi energetici;
  • Comunità energetiche rinnovabili, che possono investire in impianti condivisi per l’autoconsumo di energia pulita;
  • ESCO (Energy Service Company), che possono accedere all’incentivo per conto dei propri clienti, facilitando la realizzazione degli interventi.

Spese ammissibili

Tra le principali spese ammissibili rientrano:

  • Interventi di isolamento termico come la coibentazione di pareti, tetti e pavimenti per ridurre la dispersione di calore;
  • Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale: installazione di caldaie a condensazione, pompe di calore e sistemi ibridi ad alta efficienza;
  • Installazione di impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria e/o integrazione al riscaldamento;
  • Sistemi di building automation: implementazione di dispositivi per il controllo automatico degli impianti termici ed elettrici;
  • Installazione di impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica da fonte solare.

Agevolazione concedibile

L’ammontare dell’incentivo varia in base alla tipologia di intervento e alle caratteristiche dell’edificio. In generale, la copertura arriva fino al 65% delle spese sostenute. Tuttavia, in casi specifici, il contributo può raggiungere il 100%.

Ad esempio:

  • Fino al 100% per interventi su immobili scolastici pubblici o strutture sanitarie pubbliche, incluse quelle residenziali e assistenziali,
  • Fino al 100% per interventi realizzati in comuni con meno di 15.000 abitanti, un incentivo pensato per sostenere i territori più piccoli e svantaggiati.

Presentazione della domanda

Una volta completato l’iter di approvazione del decreto, dovrà essere seguita una procedura specifica:

  1. Presentazione della domanda: tramite il portale dedicato del Gestore dei Servizi Energetici (GSE), fornendo tutta la documentazione richiesta.
  2. Valutazione della richiesta: il GSE esamina la domanda e verifica la conformità degli interventi alle disposizioni del decreto.
  3. Erogazione dell'incentivo: una volta approvata la richiesta, l'incentivo viene erogato direttamente al beneficiario, generalmente in un'unica soluzione per importi fino a 5.000 euro.

Fondi per la digitalizzazione di liberi professionisti

La Regione Siciliana ha approvato il decreto che introduce agevolazioni per la digitalizzazione di liberi professionisti che abbiano la dimensione di microimpresa. L’intervento si inserisce tra gli obiettivi strategici volti a creare un’Europa più competitiva e intelligente attraverso la promozione di una trasformazione economica innovativa e intelligente e della connettività regionale alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC). La misura, che verrà gestita da Irfis a valere sul Fondo Sicilia si cui alla legge regionale n. 1/2019, verrà trasferita in un imminente avviso che aprirà i canali per la presentazione delle domande.

Soggetti beneficiari

Potranno beneficiare dei fondi i liberi professionisti aventi le seguenti caratteristiche:

  • avere la dimensione di microimpresa;
  • se uomini, avere un’età compresa tra 18 e 36 anni. Non è previsto alcun limite di età in caso di donne;

Spese ammissibili

La misura è volta a finanziare progetti finalizzati alla digitalizzazione che includano in particolare spese per acquisto di beni e servizi, ivi comprese spese di consulenze e/o di formazione.

Agevolazioni concedibili

L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto a copertura di una percentuale delle spese sostenute tra il 65% e il 70% in funzione della dimensione dell’impresa richiedente.

L’agevolazione può raggiungere un massimo di € 20.000.

Presentazione della domanda

Come detto, si è in attesa di un apposito avviso che verrà pubblicato sul sito di Irfis.

Ires premiale: le condizioni per avere l’aliquota al 20%

Una delle novità della Legge di Bilancio è rappresentata dalla possibilità, per le società e gli enti soggetti ad Ires, di beneficiare per l’esercizio 2025 di una riduzione dell’aliquota di 4 punti percentuali al verificarsi di determinate condizioni, volte ad assicurare il reimpiego di risorse per finalità aziendali.

Vediamo quali sono le condizioni previste:

  • In primo luogo è necessario che venga accantonato, in un’apposita riserva, almeno l’80% degli utili dell’esercizio in corso al 31 dicembre 2024;
  • è poi necessario che un ammontare non inferiore al 30% dei suddetti utili accantonati, e comunque non inferiore al 24% degli utili d’esercizio in corso al 31.12.2023, sia destinato a investimenti relativi all’acquisto di beni strumentali nuovi, destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato e che presentino le caratteristiche del piano Transizione 0. Detti investimenti andranno effettuati a decorrere dall’1.1.2025 ed entro la presentazione della dichiarazione dei redditi relativa a detto periodo d’imposta e non potranno essere inferiori a 20.000 euro;
  • altra condizione prevista è che nel periodo d’imposta 2025 il numero di unità lavorative per anno non sia diminuito rispetto alla media del triennio precedente;
  • è altresì richiesto che siano effettuate nuove assunzioni di lavoratori dipendenti con contratto di lavoro a tempo indeterminato in misura tale da garantire un incremento occupazionale di almeno l'1% del numero di lavoratori dipendenti a tempo indeterminato mediamente occupato nel periodo d'imposta precedente e, comunque, in misura non inferiore a una nuova assunzione;
  • infine è richiesto che l'impresa non abbia fatto ricorso all'istituto della cassa integrazione nell'esercizio in corso al 31 dicembre 2024 o in quello successivo.

La società decade dall’agevolazione qualora:

  • provveda alla distribuzione della quota di utile accantonata entro il secondo esercizio successivo a quello in corso al 31 dicembre 2024;
  • provveda alla dismissione, cessione a terzi, destinazione a finalità estranee all'esercizio dell'impresa ovvero alla destinazione a strutture produttive localizzate all'estero, anche se appartenenti allo stesso soggetto, dei beni oggetto di investimento entro il quinto periodo d'imposta successivo a quello nel quale è stato realizzato l'investimento.

Come si vede, per beneficiare di una riduzione modesta del carico fiscale, è necessario rispettare condizioni pesanti che, nella maggior parte dei casi, renderanno poco fruita questa agevolazione.

Zes Unica: dal Decreto Coesione un nuovo esonero contributivo

È ormai finalmente operativo il bando destinato alle imprese del Sud Italia e che sostiene progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nell’ambito della Strategia nazionale di specializzazione intelligente (SNSI). Vediamone le caratteristiche principali.

Soggetti beneficiari

Possono accedere al contributo:

  • tutte le imprese, di qualsiasi dimensione, purché abbiano almeno due bilanci approvati al momento della presentazione della domanda di agevolazioni ed esercitino attività industriali, agroindustriali, artigiane e di servizi all’industria;
  • le imprese agricole che operino come soggetti co-proponenti;
  • i Centri di ricerca.

I progetti possono essere presentati sia singolarmente che in forma congiunta. In quest’ultimo caso possono essere presenti un numero massimo di 5 imprese e l’importo progettuale a carico di ciascuna impresa deve essere di valore non inferiore a 3.000.000 euro.

I progetti, come detto, dovranno essere realizzati nelle Regioni meno sviluppate (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) e dovranno prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a euro 3.000.000 e non superiori a euro 20.000.000.

Progetti e spese ammissibili

I progetti ammissibili alle agevolazioni devono prevedere la realizzazione di attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale, finalizzate alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti, tramite lo sviluppo delle tecnologie abilitanti fondamentali, nell’ambito delle aree tematiche e delle traiettorie di sviluppo definite dalla Strategia nazionale di specializzazione intelligente ovvero nell’ambito di altre aree tematiche e traiettorie di sviluppo non rientranti nella predetta Strategia, al fine di contribuire ad alimentare il processo di scoperta imprenditoriale e il conseguente adattamento evolutivo della stessa.

Le spese ammesse sono le seguenti:

  • il personale dell’impresa proponente, limitatamente a tecnici, ricercatori e altro personale ausiliario, nella misura in cui sono impiegati nelle attività di ricerca e di sviluppo oggetto del progetto. Sono esclusi i costi del personale con mansioni amministrative, contabili e commerciali;
  • gli strumenti e le attrezzature, nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati per il progetto di ricerca e sviluppo. Nel caso in cui il periodo di utilizzo per il progetto degli strumenti e delle attrezzature sia inferiore all’intera vita utile del bene, sono ammissibili unicamente le quote di ammortamento fiscali ordinarie relative al periodo di svolgimento del progetto;
  • i servizi di consulenza, di ricerca contrattuale e gli altri servizi utilizzati per l’attività del progetto di ricerca e sviluppo, inclusa l’acquisizione o l’ottenimento in licenza dei risultati di ricerca, dei brevetti e del know-how, tramite una transazione effettuata alle normali condizioni di mercato;
  • le spese generali relative al progetto;
  • i materiali utilizzati per lo svolgimento del progetto.

Agevolazioni concedibili

I soggetti proponenti possono beneficiare di due diverse forme di agevolazione:

  • finanziamento agevolato, per una percentuale del 50% delle spese ammissibili, concesso con tasso pari al 20% del tasso di riferimento e con durata da 4 a 15 anni;
  • contributo alla spesa per una percentuale delle spese ammissibili pari a:
    • 30% per le piccole imprese;
    • 25% per le medie imprese;
    • 15% per le grandi imprese;
    • 10% di maggiorazione (in questo caso il finanziamento scende dal 50% al 40%) spettante in caso di progetto:
      • realizzato interamente nelle Regioni meno sviluppate;
      • realizzato nell’ambito di un progetto congiunto:
        • realizzato congiuntamente tra più imprese proponenti che siano tra loro indipendenti;
        • in cui ciascuna impresa non sostenga, da sola, più del 70% dei costi complessivi ammissibili e in cui sia presente almeno una PMI tra le imprese proponenti;
      • che preveda un’ampia diffusione dei risultati attraverso conferenze, pubblicazioni, banche dati di libero accesso o software open source o gratuito;
      • che preveda l’impegno dell’impresa beneficiaria a rendere disponibili alle parti interessate nello Spazio economico europeo, con frequenza costante, i risultati dell’attività di ricerca e sviluppo finanziata che siano protetti da diritti di proprietà intellettuale, attraverso licenze per l’utilizzo degli stessi, a prezzo di mercato e condizioni non esclusive e non discriminatorie

Termini di presentazione

Le domande potranno essere presentate a partire dal 10 settembre 2024.

FRI-TUR: torna l’incentivo per le strutture ricettive

Sono stati riaperti i termini per la presentazione di istanze a valore dell’incentivo denominato FRI-Tur e gestito da Invitalia, che punta alla riqualificazione delle strutture ricettive, favorendone al contempo la riqualificazione in chiave sostenibile e digitale.

Vediamone le principali caratteristiche:

Soggetti beneficiari

L’accesso al beneficio è riservato a:

  • alberghi
  • agriturismi
  • strutture ricettive all’aria aperta
  • imprese del comparto turistico, ricreativo, fieristico e congressuale
  • stabilimenti balneari
  • complessi termali
  • porti turistici
  • parchi tematici, inclusi quelli acquatici e faunistici

al fine di accedere all’agevolazione le imprese:

  • devono gestire un’attività ricettiva o un servizio turistico in immobili o aree di proprietà di terzi o essere proprietari degli immobili presso cui è esercitata l’attività che è oggetto dell’intervento
  • essere regolarmente costituite e iscritte nel registro delle imprese
  • essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti e non trovarsi in stato di liquidazione anche volontaria o di fallimento
  • avere una stabile organizzazione di impresa sul territorio nazionale
  • essere in regola con le disposizioni in materia di normativa edilizia, urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni, della salvaguardia dell’ambiente e con gli obblighi contributivi
  • essere in regime di contabilità ordinaria
  • essere in possesso di una positiva valutazione del merito di credito da parte di una banca finanziatrice e di una delibera di finanziamento rilasciata da quest’ultima
  • adottare un apposito regime di contabilità separata laddove operanti nel settore agricolo o della pesca

Interventi ammissibili

Gli interventi ammessi al fondo rotativo riguardano:

  • riqualificazione energetica
  • riqualificazione antisismica
  • eliminazione delle barriere architettoniche
  • manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, installazione di manufatti leggeri
  • per gli stabilimenti termali, realizzazione di piscine termali
  • digitalizzazione
  • acquisto e rinnovo di arredi
  • spese per prestazioni professionali

Il dettaglio delle spese ammissibili per ogni tipologia di intervento è contenuto in un apposito documento, ma con le seguenti limitazioni generali:

  • suolo aziendale e sue sistemazioni, nella misura massima del 5%
  • fabbricati, opere murarie e assimilate, nella misura massima del 50%
  • macchinari, impianti e attrezzature varie, nuovi di fabbrica senza alcuna limitazione
  • investimenti in digitalizzazione, esclusi i costi di intermediazione, nella misura massima del 5%
  • servizi di progettazione relativi alle precedenti voci di spesa, nella misura massima complessiva del 2%

I progetti dovranno avere un importo minimo, al netto dell’Iva, di 500.000 euro e un importo massimo di 10 milioni di euro, e dovranno essere realizzati entro il 31 dicembre 2025.

Agevolazioni concesse

La misura prevede due tipologie di contributi:

  • contributo diretto alla spesa, erogato in base dalla dimensione dell’impresa e alla localizzazione dell’investimento, per un importo massimo del 35% delle spese ammissibili
  • finanziamento agevolato, con durata compresa tra 4 e 15 anni, compreso un preammortamento massimo di 3 anni, con un tasso dello 0,5%

Al finanziamento agevolato deve essere abbinato anche un finanziamento bancario a tasso di mercato e per pari importo e durata, erogato da una banca aderente all’iniziativa.

Presentazione della domanda

La domanda può essere presentata dal 1° luglio 2024 fino al 31 luglio 2024.

Le domande verranno esaminate in ordine cronologico di presentazione.

Agricoltura: gli interventi previsti dal D.L. 63/2024

Il recente Decreto Legge n. 63/2024, rubricato “Disposizioni urgenti per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, nonché per le imprese di interesse strategico nazionale”, introduce novità per il comparto agricolo. Vediamo le principali.

Sospensione ratei

Per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura che, nell’anno 2023, hanno subito una riduzione del volume d’affari pari ad almeno il 20% rispetto all’anno precedente, previa presentazione di autocertificazione che attesti detta condizione, possono richiedere la sospensione per dodici mesi del pagamento della parte capitale della rata dei mutui e degli altri finanziamenti a rimborso rateale in scadenza nell’anno 2024.

Sono escluse dal beneficio le imprese le cui esposizioni creditizie siano classificate come deteriorate.

Sgravi contributivi dipendenti

Vengono confermati gli sgravi contributivi per gli agricoltori che si trovano in zone classificate come montane. Tale sgravio per il 2024 sarà pari al 75% degli oneri contributivi a carico delle imprese per i lavoratori dipendenti.

Credito d’imposta per acquisto di beni strumentali

Viene introdotto per l’anno 2024 un credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali, fruibile dalle strutture produttive operanti nella ZES Unica del Mezzogiorno.

Sono agevolabili gli investimenti effettuati sino al 15 novembre 2024 relativi all’acquisto, anche mediante contratti di locazione finanziaria, di nuovi macchinari, impianti e attrezzature varie destinati a strutture produttive già esistenti o che vengono impiantate nel territorio, nonché all'acquisto di terreni e all'acquisizione, alla realizzazione ovvero all'ampliamento di immobili strumentali.

Il valore dei terreni e degli immobili non può superare il 50 per cento del valore complessivo

dell'investimento agevolato. Non sono agevolabili i progetti di investimento di importo inferiore a 50.000 euro.

Per l’operatività del credito si dovrà attendere un apposito decreto attuativo da emanarsi a cura del Ministero dell’agricoltura.

Novità per il fotovoltaico

Il decreto prevede che nelle zone che, nei piani urbanistici, risultano classificate come agricole, è fatto divieto di installare fotovoltaico a terra, mentre continuano ad essere possibili le installazioni su pannelli rialzati in modo da continuare le coltivazioni agricole del terreno.

Tali limitazioni non trovano applicazione nel caso di progetti realizzati con fondi PNRR o per quelli volti alla costituzione di una comunità energetica rinnovabile.

Nuove agevolazioni per l’imprenditoria agricola giovanile

Con l’approvazione della legge 36/2024, vengono introdotti nuovi incentivi per l’imprenditoria giovanile in agricoltura.

Le agevolazioni sono destinate sia agli imprenditori individuali che alle società sotto qualsiasi forma costituite e che esercitano esclusivamente attività agricole. Il requisito dell’età è soddisfatto:

  • in caso di impresa individuale, se l’imprenditore è di età compresa tra 18 e 41 anni;
  • in caso di società di persone e cooperative, se almeno la metà dei soci è costituita da imprenditori agricoli individuali di età compresa tra 18 e 41 anni;
  • in caso di società di capitali se, oltre alla maggioranza del capitale è detenuto da soci di età compresa tra 18 e 41 anni, anche la maggioranza dell’organo amministrativo rispetti il requisito dell’età.

Regime agevolato ai fini delle imposte sui redditi

Una prima agevolazione riguarda la possibilità di optare per un nuovo regime per le attività non attratte dal reddito agrario come, ad esempio:

  • la produzione di vegetali su più di due piani
  • l’allevamento eccedente i limiti previsti per l’attrazione nel reddito agrario
  • le attività di manipolazione e trasformazione non comprese nel decreto ministeriale relativo alle attività connesse
  • le attività agrituristiche
  • le attività di produzione di energia elettrica da fonte fotovoltaica o da fonti agroforestali rinnovabili.

Per queste attività, in luogo della tassazione ordinaria, è possibile optare per un regime nel quale:

  • il reddito viene determinato secondo le ordinarie regole del reddito d’impresa;
  • sul reddito viene applicata un’imposta sostitutiva con aliquota del 12,50%.

Agevolazioni sulle imposte indirette

La legge prevede agevolazioni anche nel comparto imposte indirette.

Viene infatti previsto che i giovani imprenditori agricoli, in possesso della qualifica di coltivatore diretto o di imprenditore agricolo professionale, iscritti alla previdenza agricola, possono chiedere la riduzione al 60% delle imposte di registro, ipotecaria e catastale da applicare sul trasferimento a titolo oneroso di terreni agricoli e relative pertinenze. La norma si somma alla agevolazione sulla piccola proprietà contadina, che prevede l’applicazione dell’imposta catastale nella misura dell’1% sui trasferimenti a titolo oneroso di terreni agricoli e relative pertinenze a favore di Cd o Iap iscritti alla previdenza agricola che in atto si impegnino a non interrompere la conduzione del fondo per almeno un quinquennio. Pertanto, un giovane imprenditore agricolo in possesso dei requisiti potrebbe chiedere la riduzione al 60% dell’imposta dell’1%, pagando quindi solo lo 0,6% sul valore del terreno compravenduto.

Altre agevolazioni

La legge introduce anche altre agevolazioni dirette ai giovani imprenditori, quali:

  • il rifinanziamento del fondo per il primo insediamento di giovani imprenditori agricoli, che supporta con aiuti l’acquisto di terreni e beni strumentali;
  • l’introduzione in un credito d’imposta per i giovani imprenditori che sostengono spese per la formazione in materia di gestione dell’azienda agricola. Il credito d’imposta è pari all’80% delle spese sostenute nel 2024 fino ad un massimo di 2.500 euro. Questa misura si applica solo alle imprese individuali che hanno iniziato l’attività dall’1/1/2021;
  • la possibilità di riservare una quota del 50% di posteggi disponibili alle imprese giovanili per l’attività di vendita diretta su aree pubbliche;
  • la priorità del giovane imprenditore agricolo sugli altri aventi diritto, ai fini del diritto di prelazione spettante al coltivatore confinante con il fondo oggetto di vendita.

Regime lavoratori impatriati: cosa cambia dal 2024

Con l’approvazione del decreto in materia di fiscalità internazionale – D.Lgs. 209/2023 – è stata disposta l’abrogazione del precedente regime agevolativo per i c.d. lavoratori impatriati, cioè un regime che mirava ad incentivare il ritorno in Italia di forze lavorative precedentemente residenti all’estero.

Il precedente regime è stato sostituito da uno nuovo, più restrittivo rispetto al precedente.

Il nuovo regime si applica esclusivamente ai seguenti redditi:

  • redditi di lavoro dipendente
  • redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente
  • redditi di lavoro autonomo derivanti dall’esercizio di arti e professioni

vengono quindi esclusi sia il reddito d’impresa che il reddito di lavoro autonomo diversi da quelli prodotti nell’esercizio di arti e professioni.

Il regime si applica ovviamente a chi trasferisce la residenza nel territorio dello Stato, comportando una riduzione della base imponibile del 50% fino ad un limite massimo di 600.000 euro. Viene quindi eliminata la previsione di maggior favore, che prevedeva una riduzione del 90% per chi trasferiva la propria residenza in una regione del Mezzogiorno.

Ai fini della concessione dell’agevolazione è necessario rispettare le seguenti condizioni:

  • i lavoratori si devono impegnare a risiedere fiscalmente in Italia per un periodo di tempo corrispondente a 4 anni;
  • i lavoratori non devono essere stati fiscalmente residenti in Italia nei 3 periodi d'imposta precedenti il loro trasferimento. Se il lavoratore presta l’attività lavorativa nel territorio dello Stato in favore dello stesso soggetto presso il quale è stato impiegato all'estero prima del trasferimento oppure in favore di un soggetto appartenente al suo stesso gruppo, il requisito minimo di permanenza all'estero è di:
    • 6 periodi d'imposta, se il lavoratore non è stato in precedenza impiegato in Italia in favore dello stesso soggetto oppure di un soggetto appartenente al suo stesso gruppo;
    • 7 periodi d'imposta, se il lavoratore, prima del suo trasferimento all'estero, è stato impiegato in Italia in favore dello stesso soggetto oppure di un soggetto appartenente al suo stesso gruppo;
  • l’attività lavorativa deve essere prestata per la maggior parte del periodo d'imposta nel territorio dello Stato;
  • i lavoratori devono essere in possesso di requisiti di elevata qualificazione o specializzazione cioè:
    • chi è in possesso di un diploma di laurea (almeno triennale)
    • chi è in possesso dei requisiti per l’accesso ad una professione regolamentata
    • chi è in possesso di un titolo di studio attestante il conseguimento di una qualifica professionale che rientri nei livelli 1, 2 e 3 della classificazione ISTAT delle professioni CP 2011

La durata dell’agevolazione è fissata in 5 periodi d’imposta, eliminando le precedenti durate differenziate, con inizio dal periodo di imposta in cui è avvenuto il trasferimento della residenza fiscale in Italia.

L’agevolazione passa dal 50% al 60% nei seguenti casi:

  • il lavoratore si trasferisce in Italia con un figlio minore;
  • in caso di nascita di un figlio ovvero di adozione di un minore di età durante il periodo di fruizione del presente regime. In tale caso il beneficio è fruito a partire dal periodo d'imposta in corso al momento della nascita o dell'adozione e per il tempo residuo di fruibilità dell'agevolazione

in questo caso la maggiore agevolazione di cui al punto precedente si applica a condizione che, durante il periodo di fruizione del regime da parte del lavoratore, il figlio minore di età, ovvero il minore adottato, sia residente nel territorio dello Stato.

Limitatamente ai soggetti che trasferiscono la propria residenza anagrafica nell'anno 2024 le nuove disposizioni si applicano per ulteriori 3 periodi di imposta nel caso in cui il contribuente è divenuto proprietario, entro la data del 31.12.2023 e, comunque, nei 12 mesi precedenti al trasferimento, di un’unità immobiliare di tipo residenziale adibita ad abitazione principale in Italia. In tal caso i redditi, negli ulteriori 3 periodi di imposta, concorrono alla formazione del reddito complessivo limitatamente al 50% del loro ammontare.

Fare Impresa in Sicilia: ecco il bando per imprese costituite da meno di 3 anni

Dopo una lunga attesa è stato finalmente pubblicato il bando Fare Impresa in Sicilia, un bando pensato più per le nuove imprese e le imprese costituite da meno di 3 anni.

Vediamo nel dettaglio le principali caratteristiche del bando.

Beneficiari

Potranno accedere al bando:

  • I giovani di età compresa tra 18 e i 46 anni non compiuti alla data di presentazione della domanda e/o le donne di qualsiasi età che risultino residenti in Sicilia o vi trasferiscano la residenza entro sessanta giorni (centoventi se residenti all’estero) dalla comunicazione del provvedimento di concessione e che entro tale termine si costituiscano in forma di impresa (individuale o societaria);
  • le MPI (micro e piccole imprese) che abbiano almeno una unità produttiva o una stabile organizzazione con sede legale ed operativa in Sicilia, o che si impegnino a costituirla entro il termine di sessanta giorni dalla comunicazione del provvedimento di concessione e che abbiano altresì i seguenti requisiti:
    • essere iscritte presso il Registro delle imprese e risultare attive da non più di 36 mesi
    • se costituite in forma di società, anche cooperativa, avere una compagine sociale composta, in maggioranza, da persone fisiche aventi i requisiti di cui al punto precedente che detengano almeno il 51% del capitale sociale.

Settori esclusi

Sono escluse le attività ricomprese nei settori identificati dai seguenti codici ATECO:

  • A – Agricoltura, Silvicoltura e Pesca – Intero settore
  • C – Attività manifatturiere – Esclusivamente per i seguenti settori:
    • 12 – Industria del tabacco
    • 19 – Fabbricazione di Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio
    • 24 – Metallurgia
  • O – Amministrazione pubblica e difesa; Assicurazione sociale obbligatoria
  • P – Istruzione
  • T – Attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico; produzione di beni e servizi indifferenziati per uso proprio da parte di famiglie e convivenze
  • U – Organizzazioni ed organismi extraterritoriali.

Interventi finanziabili

Ogni programma di spesa avrà un costo ammissibile non inferiore a 50.000 euro e non superiore a 300.000 euro e una durata di attuazione non superiore a 24 mesi. Il contributo massimo spettante non potrà superare i 200.000 euro, in quanto l’agevolazione viene erogata nell’ambito del regime de minimis.

I programmi di spesa finanziabili dovranno perseguire le seguenti finalità:

  • la fornitura di nuovi prodotti e/o servizi al mercato, ovvero la combinazione di prodotti e/o servizi in grado di differenziare l’impresa sul mercato rispetto ai concorrenti;
  • apportare cambiamenti su processi produttivi e/o di erogazione di servizi o parti di essi in grado di migliorarne l’efficienza e l’efficacia complessiva;
  • introdurre prodotti, servizi e/o processi che generano come effetto l’ampliamento a nuovi target di consumatori o di utenza;
  • soddisfare i bisogni culturali, sociali e sociosanitari, in modo più efficace rispetto alle alternative esistenti;
  • valorizzare attività di ricerca e sviluppo.

Spese ammissibili

All’interno dei programmi di spesa summenzionati, le spese finanziabili saranno ricomprese nelle seguenti categorie:

  • Opere edili aventi ad oggetto interventi di ristrutturazione e/o manutenzione straordinaria connessa all’esercizio dell’attività economica promossa (entro il limite massimo del 30% del totale dei costi ammissibili – 40% per le imprese con ATECO 55 “Alberghi ed altre strutture simili”, 56.01 “Ristoranti in sede fissa” e 56.03 “Bar”);
  • Macchinari, impianti tecnologici, attrezzature e arredi nuovi di fabbrica;
  • Programmi informatici e servizi per le TIC (entro il limite massimo del 15% del totale dei costi ammissibili);
  • Formazione specialistica rivolta al personale di cui è previsto l’impiego in attuazione del progetto imprenditoriale (entro il limite del 7% del totale dei costi ammissibili)

Saranno finanziabili anche gli automezzi, la cui spesa verrà però analizzata al fine di rilevarne l’effettiva inerenza rispetto al ciclo produttivo.

Agevolazioni concesse

L’agevolazione concessa è rappresentata da un contributo a fondo perduto pari al 90% dei costi ammissibili.

Presentazione delle domande

Le domande potranno essere presentate dal 20/02/2024 e fino al 27/02/2024.

La posizione di ciascuna istanza, nella graduatoria di selezione, sarà determinata sulla base del rapporto tra la parte di costi finanziata direttamente dal proponente (cofinanziamento privato) e il costo totale lordo del programma di investimento. A parità di rapporto, si andrà in ordine cronologico di presentazione.

Procedura di selezione

La procedura sarà valutata a sportello sulla base dei seguenti criteri:

  1. adeguatezza e coerenza delle competenze possedute dal soggetto proponente o dai relativi soci rispetto alla specifica attività prevista dal progetto imprenditoriale;
  2. capacità di presidiare gli aspetti del processo tecnico-produttivo e organizzativo;
  3. potenzialità del mercato di riferimento, vantaggio competitivo dell’iniziativa e relative strategie di marketing;
  4. fattibilità e sostenibilità tecnica e qualità economico-finanziaria dell’iniziativa in termini di economicità della proposta, adeguatezza e sostenibilità del business plan e prospettive di crescita dell’impresa;
  5. Contributo allo sviluppo sostenibile (nuove attività di impresa delle filiere della green e della blue economy);
  6. Contributo alla transizione digitale.
Semplifica la tua ricerca di informazioni utili

Iscriviti alla nostra Newsletter gratuita

Parla con noi

Se hai bisogno di una squadra di consulenti che ha a cuore le tue esigenze, vieni a trovarci allo studio.
Oppure chiama, manda una mail, un fax, un messaggio su whatsapp o sui social…
Ti servono solo un paio di minuti, contattaci adesso.

  • Via J.F.Kennedy, 63- 98051 Barcellona P.G. (ME)
  • +39 090 9796698

  • + 39 090 5720002
Studio Mamì - Logo Footer

Studio Mamì | Via J.F.Kennedy, 63 - 98051 Barcellona P.G. (ME) | Tel +39 090 9796698 - Fax +39 090 5720002 - info@studiomami.it | P. IVA: 02121020834

Privacy Policy
Cookie Policy
Credits
Firma Elettronica Avanzata

Benvenuto sul sito dello Studio Mamì

KbxBotIcon