Investimenti sostenibili 4.0: bando per le PMI del SUD

È stato firmato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy il nuovo bando “Investimenti sostenibili 4.0” riservato alle PMI del Sud che realizzano programmi di investimento a contenuto tecnologico, coerenti con il piano Transizione 4.0. Il bando sarà seguito da un avviso che definirà il termine di apertura dello sportello e le modalità di presentazione della domanda di agevolazione.

Soggetti beneficiari

Possono accedere al bando le micro, piccole e medie imprese che abbiano una sede operativa nelle seguenti regioni:

  • Basilicata
  • Calabria
  • Campania
  • Molise
  • Puglia
  • Sicilia
  • Sardegna

Le imprese devono essere già costituite ed iscritte nel Registro Imprese come attive.

Inoltre, al momento di presentazione della domanda, devono:

  • essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali aventi finalità liquidatorie;
  • trovarsi in regime di contabilità ordinaria e disporre di almeno 2 bilanci approvati e depositati presso il Registro delle imprese oppure aver presentato, nel caso di imprese individuali e società di persone, almeno 2 dichiarazioni dei redditi;
  • essere in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa edilizia e urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della salvaguardia dell'ambiente ed essere in regola in relazione agli obblighi contributivi;
  • aver restituito somme dovute a seguito di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero delle Imprese e del made in Italy;
  • non aver effettuato, nei 2 anni precedenti la presentazione della domanda, una delocalizzazione verso l'unità produttiva oggetto dell'investimento e impegnarsi a non farlo anche fino ai 2 anni successivi al completamento dell'investimento stesso.

Inoltre I programmi di investimento dovranno essere finalizzati allo svolgimento delle seguenti attività economiche:

  • attività manifatturiere di cui alla sezione C della classificazione ATECO (con esclusione del settore siderurgico, del carbone, della costruzione navale, delle fibre sintetiche, dei trasporti e delle relative infrastrutture, nonché della produzione della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche);
  • servizi alle imprese di cui ai seguenti codici ATECO:
    • 00.0 (limitatamente al trattamento delle acque reflue di origine industriale tramite processi fisici, chimici e biologici come diluizione, screening, filtraggio, sedimentazione, ecc.)
    • 1 (limitatamente a quelli di origine industriale e commerciale)
    • 3 (limitatamente a quelli di origine industriale e commerciale)
    • 52
    • 29
    • 2
    • 61
    • 62
    • 1
    • 70
    • 71
    • 72
    • 73
    • 20
    • 92
    • 1
    • 01.1

Interventi ammissibili

Come già detto, gli investimenti devono avere le caratteristiche dell’innovazione, della sostenibilità e dell’elevato contenuto tecnologico compatibile con il piano Transizione 4.0. I programmi di spesa dovranno prevedere l’utilizzo di una delle seguenti tecnologie abilitanti (che deve risutare preponderante rispetto ai costi ammissibili del programma):

  • Advanced manufacturing solution;
  • Additive manufacturing;
  • Realtà aumentata;
  • Simulation;
  • Integrazione orizzontale e verticale;
  • Internet of things e Industrial internet;
  • Cloud;
  • Cybersecurity;
  • Big data e Analytics;
  • Intelligenza artificiale;

Spese ammissibili

I programmi di spesa devono prevedere spese ammissibili non inferiori complessivamente a 750.000 euro e non superiori a 5 milioni di euro e, comunque, al 70% del fatturato dell’ultimo bilancio approvato e depositato, ovvero, nel caso di imprese individuali e società di persone, dell’ultima dichiarazione dei redditi.

Le spese ammissibili sono le seguenti:

  1. macchinari, impianti e attrezzature;
  2. opere murarie, nei limiti del 40% delle spese ammissibili;
  3. programmi informatici e licenze correlati all'utilizzo dei beni materiali riferibili a macchinari, impianti e attrezzature;
  4. acquisizione di certificazioni di sistemi di gestione ambientali o di efficienza energetica;
  5. spese per servizi avanzati di consulenza specialistica relativi all’applicazione di una o più delle tecnologie abilitanti ammissibili, nei limiti del 5% dell’importo delle spese di cui alle lettere a) e b);
  6. per i progetti di investimento volti al miglioramento della sostenibilità energetica dell’impresa: spese per servizi di consulenza diretti alla definizione della diagnosi energetica relativa all’unità produttiva oggetto delle misure di efficientamento energetico, nel limite del 3% dell’importo complessivo delle spese ammissibili e a condizione che l’effettuazione della diagnosi non costituisca un adempimento obbligatorio per l’impresa.

Agevolazioni concedibili

Le agevolazioni, che arrivano ad una copertura massima delle spese ammissibili pari al 75% (salvo che per le spese di consulenza che vengono coperte solo al 50%), vengono erogate secondo le seguenti modalità:

  • finanziamento a tasso zero, per il 40% dell’ammontare complessivo delle spese ammissibili. La durata massima del piano di rimborso è di 7 anni con pagamento di due rate semestrali posticipate, scadenti il 31 maggio e il 30 novembre di ogni anno;
  • contributo in conto impianti, per il 35% dell’ammontare complessivo delle spese ammissibili.

Credito d’imposta Mezzogiorno: istanze da presentare a partire dall’8 giugno

Con provvedimento dell’1 giugno 2023 l’Agenzia delle Entrate ha finalmente approvato il nuovo modello di comunicazione per la fruizione del Credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno. Dall’8 giugno, quindi, sarà possibile beneficiare del credito per gli investimenti fatti nel 2023.

Ricordiamo che il credito d’imposta Mezzogiorno rappresenta un’ottima opportunità di copertura degli investimenti realizzati da imprese del Sud Italia, sia per l’alta percentuale di credito (al 45% per le piccole imprese), sia per la cumulabilità con il credito d’imposta sui beni strumentali 4.0.

Vediamo nel dettaglio le caratteristiche del credito d’imposta.

Imprese beneficiarie

Le imprese beneficiarie possono avere qualsiasi natura giuridica e dimensione (con l’esclusione delle grandi imprese), a prescindere dal settore economico e del regime contabile adottato, purché producano reddito d’impresa e con eccezione delle imprese operanti nei seguenti settori:

  • industria siderurgica
  • industria carbonifera
  • costruzione navale
  • fibre sintetiche
  • trasporti e relative infrastrutture
  • produzione e distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche
  • settore creditizio, finanziario e assicurativo

Sono inoltre escluse le imprese c.d. in difficoltà secondo gli orientamenti comunitari.

Investimenti agevolabili

Gli investimenti agevolabili devono riguardare esclusivamente:

  • impianti
  • macchinari
  • attrezzature

destinati a strutture produttive ubicate nelle zone assistite (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna, Molise e Abruzzo). In determinati casi è agevolabile anche il c.d. software applicativo.

Inoltre l’investimento deve riguardare necessariamente e alternativamente:

  • la creazione di un nuovo stabilimento
  • l’ampliamento della capacità produttiva di uno stabilimento esistente
  • la diversificazione della produzione di uno stabilimento per ottenere prodotti mai fabbricati precedentemente
  • un cambiamento fondamentale del processo produttivo.

Sono esclusi dall’agevolazione:

  • gli investimenti di mera sostituzione
  • gli investimenti in beni merce
  • gli acquisti di materiali di consumo
  • gli investimenti in beni usati.

Misura del contributo

Il contributo viene erogato sotto forma di credito d’imposta, calcolato in percentuale sull’imponibile al netto Iva.

La misura del credito è pari:

  • al 45% per le piccole imprese
  • al 35% per le medie imprese
  • al 25% per le grandi imprese

Il credito è inoltre cumulabile con aiuti “de minimis” e altri aiuti di Stato aventi ad oggetto i medesimi costi ammessi al beneficio. In particolare il credito risulta cumulabile con la misura a favore degli investimenti in beni strumentali 4.0 che può portare la misura del credito d’imposta fino al 65% del costo del bene nel 2023.

Modalità di fruizione

Il credito d’imposta può essere fruito solo in compensazione, previa presentazione di una domanda all’Agenzia delle Entrate e la relativa accettazione.

Legge di bilancio: misure per gli investimenti produttivi

La legge di bilancio contiene alcune misure volte a favorire degli investimenti produttivi, in continuità con le misure già esistenti che subiscono delle piccole modifiche.

Credito d’imposta 4.0

L’intervento sul 4.0 si limita ad ampliare il termine per l’effettuazione degli investimenti in beni materiali per chi era riuscito a prenotare le maggiori aliquote di credito pagando almeno il 20% della spesa entro il 31 dicembre 2022.

Rispetto alla normativa originaria, infatti, il termine entro il quale gli investimenti devono essere completati passa dal 30 giugno 2023 al 30 settembre 2023. In questo modo si può mantenere la stessa struttura di incentivo (40% fino a 2,5 milioni di euro, 20% fino a 10 milioni di euro e 10% fino a 20 milioni di euro) prevista dalla normativa sino al 2022.

Nessuna proroga, invece, per gli investimenti in beni immateriali che quindi dovranno essere completati entro il 30 giugno 2023.

Nuova Sabatini

Anche per la legge Sabatini sono previsti piccoli ritocchi.

Vengono integrate le risorse stanziate con 150 milioni di euro, di cui 30 milioni per il 2023 e 40 milioni per ciascun anno dal 2024 al 2026

Viene inoltre prorogato di sei mesi il termine per l’ultimazione degli investimenti con contratto di finanziamento stipulato dall’1 gennaio 2022 al 30 giugno 2023.

Fondo di garanzia PMI

Viene prorogato al 31 dicembre 2023 il termine finale per l’applicazione della più favorevole disciplina transitoria del Fondo di garanzia per le PMI e il fondo viene rifinanziato con 720 milioni di euro.

Investimenti del Sud Italia

Oltre a prevedere la proroga fino al 31 dicembre 2023 del credito d’imposta per investimenti nel Mezzogiorno, si proroga anche il credito d’imposta per le zone ZES (Zone economiche speciali) e anche il credito d’imposta per le spese documentate relative alla messa in funzione di impianti di compostaggio presso i centri agroalimentari presenti nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia e Sicilia.

Credito d’imposta per investimenti del Mezzogiorno prorogato fino al 2022

Proroga biennale per il credito d’imposta per investimenti nel Mezzogiorno, uno strumento molto utile per le imprese che vogliono investire nella propria attività, in quanto consente importanti percentuali di credito d’imposta. Vediamolo nel dettaglio:

Imprese beneficiarie

Le imprese beneficiarie possono avere qualsiasi natura giuridica e dimensione, a prescindere dal settore economico e del regime contabile adottato, purché producano reddito d’impresa e con eccezione delle imprese operanti nei seguenti settori:

  • industria siderurgica
  • industria carbonifera
  • costruzione navale
  • fibre sintetiche
  • trasporti e relative infrastrutture
  • produzione e distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche
  • settore creditizio, finanziario e assicurativo

Sono inoltre escluse le imprese c.d. in difficoltà secondo gli orientamenti comunitari.

Investimenti agevolabili

Gli investimenti agevolabili devono riguardare esclusivamente:

  • impianti
  • macchinari
  • attrezzature

destinati a strutture produttive ubicate nelle zone assistite (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna, Molise e Abruzzo).

Inoltre l’investimento deve riguardare necessariamente e alternativamente:

  • la creazione di un nuovo stabilimento
  • l’ampliamento della capacità produttiva di uno stabilimento esistente
  • la diversificazione della produzione di uno stabilimento per ottenere prodotti mai fabbricati precedentemente
  • un cambiamento fondamentale del processo produttivo.

Sono esclusi dall’agevolazione:

  • gli investimenti di mera sostituzione
  • gli investimenti in beni merce
  • gli acquisti di materiali di consumo
  • gli investimenti in beni usati.

Misura del contributo

Il contributo viene erogato sotto forma di credito d’imposta, calcolato in percentuale sull’imponibile al netto Iva.

La misura del credito è pari:

  • al 45% per le piccole imprese
  • al 35% per le medie imprese
  • al 25% per le grandi imprese

Il credito è inoltre cumulabile con aiuti “de minimis” e altri aiuti di Stato aventi ad oggetto i medesimi costi ammessi al beneficio. In particolare il credito risulta cumulabile con la misura a favore degli investimenti in beni strumentali nuovi che, se applicabile al medesimo investimento, può portare la misura del credito d’imposta fino al 95% del costo del bene.

Modalità di fruizione

Il credito d’imposta può essere fruito solo in compensazione, previa presentazione di una domanda all’Agenzia delle Entrate e la relativa accettazione.

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