Disegno di legge di bilancio – Proroga di crediti d’imposta

Nella bozza di disegno di legge di bilancio, circolata negli scorsi giorni, si è potuto avere un quadro delle possibili proroghe di crediti d’imposta per il prossimo anno.

Ferma restando la possibilità di ulteriori cambiamenti prima dell’approvazione definitiva, che dovrebbe avvenire entro la fine dall’anno, vediamo quali saranno i principali crediti d’imposta prorogati:

Credito d’imposta per investimenti nel Mezzogiorno

Viene prorogato fino al 31 dicembre 2022 il credito d’imposta, introdotto nel 2015, che consente di beneficiare di un credito fino al 45% per gli investimenti in impianti, macchinari e attrezzature, facenti parte di un progetto di investimento iniziale e destinati a strutture produttive nelle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia).

Credito d’imposta ricerca e sviluppo potenziato nelle aree del Mezzogiorno

Proroga al 2022 anche per il credito d’imposta per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo nel Mezzogiorno. Rimangono inalterate le aliquote (25% per le grandi imprese, 35% per le medie imprese, 45% per le piccole imprese.

Credito d’imposta investimenti in pubblicità

Anche il credito d’imposta per investimenti in pubblicità – effettuati sui giornali, quotidiani e periodici anche online - viene prorogato al 2022, con il medesimo regime “speciale” previsto per il 2020, che prevede un credito del 50% sul valore degli investimenti effettuati (e non solo sull’incremento rispetto all’anno precedente) e un tetto di spesa massimo di 50 milioni di euro annui.

Tax credit edicole

Al 2022 va anche il credito d’imposta per le edicole e i rivenditori al dettaglio di quotidiani, riviste e periodici, anch’esso nel regime “speciale” previsto per il 2020, con un aumento da 2.000 a 4.000 euro dell‘importo massimo concedibile e aggiungendo le spese per energia elettrica, telefono, collegamento a internet e consegna a domicilio a quelle già finanziate (Imu, Tasi, Cosap, Tari, canoni di locazione).

Credito d’imposta investimenti in beni strumentali

Va al 2022, con estensione al giugno 2023 per gli investimenti “prenotati” entro il 2022, anche il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali, che è quello che sembra subire le maggiori modifiche.

In primo luogo vengono potenziate le aliquote agevolative per il 2021 come segue:

  • per i beni materiali e immateriali ordinari:
    • aliquota base 10% con tetto di 2 milioni di euro per i beni materiali e di 1 milione di euro per i beni immateriali
    • nel caso di strumenti per lo smart-working 15%
  • per i beni materiali 4.0:
    • 50% fino a 2,5 milioni di euro
    • 30% oltre 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro
    • 10% oltre 10 milioni di euro e fino a 20 milioni di euro
  • per i beni immateriali 4.0:
    • aliquota base 20% fino ad 1 milione di euro

Viene inoltre accorciato il tempo di fruizione a 3 esercizi, ridotti ad 1 nel caso di investimenti in beni ordinari per soggetti con ricavi o compensi inferiori a 5 milioni di euro.

Credito d’imposta ricerca, sviluppo, innovazione e design

Il credito viene prorogato al 2022 con potenziamento delle aliquote e dei massimali di credito d’imposta e modifiche volte a chiarirne l’ambito applicativo. Viene anche introdotto l’obbligo di asseverazione tecnica.

Credito d’imposta formazione 4.0

Viene infine prorogato al 2022 anche il credito d’imposta formazione 4.0, ampliando le voci agevolabili alle spese del personale non dipendente, ai servizi di consulenza connessi alla formazione, ai costi di esercizio e alle spese generali indirette strettamente inerenti.

Sono confermate le aliquote (dal 30% al 50%) con incremento al 60% in caso di lavoratori svantaggiati o molto svantaggiati.

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AMPLIATO IL CREDITO D’IMPOSTA EDICOLE

La Legge di bilancio 2019 ha istituto un credito d’imposta a favore delle edicole fruibile negli anni 2019 e 2020, con beneficiari gli esercenti di attività commerciali che operano esclusivamente nel settore della vendita al dettaglio di giornali, riviste e periodici. Il credito d’imposta spettava anche ai seguenti soggetti, esercenti anche altre attività, purché rappresentassero l’univo punto vendita di giornali, riviste e periodici nel comune:

  • rivendite di generi di monopolio
  • rivenite di carburanti e di oli minerali
  • bar, inclusi gli esercizi posti nelle aree di servizio delle autostrade e nell'interno di stazioni ferroviarie, aeroportuali e marittime, ed esclusi altri punti di ristoro, ristoranti, rosticcerie e trattorie
  • strutture di vendita, con un limite minimo di superficie di vendita pari a 700 mq
  • esercizi adibiti prevalentemente alla vendita di libri e prodotti equiparati, con un limite minimo di superficie di 120 mq
  • esercizi a prevalente specializzazione di vendita, con esclusivo riferimento alla vendita delle riviste di identica specializzazione.

Il credito d’imposta spetta nella misura massima di Euro 2.000,00 per anno e per ogni esercente ed è parametrato agli importi pagati a titolo di IMU, TASI, COSAP e TARI (con riferimento ai locali ove si svolge l’attività) nonché ad eventuali spese di locazione o altre spese.

La novità della Legge di bilancio 2020 è rappresentata dall’estensione del credito d’imposta a tutti  i soggetti che non svolgono l’attività di vendita al dettaglio di giornali, riviste e periodici, anche qualora il loro punto vendita non fosse l’unico presente nel comune.

Le domande per fruire del credito d’imposta per l’anno 2020 andranno presentate dall’1 settembre al 30 settembre 2020 tramite i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.

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