Il DM 11.07.2025 del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, oltre ad aver dato avvio alla nuova misura agevolativa Resto al Sud 2.0 di cui abbiamo parlato nei precedenti articoli, dà il via anche alla nuova agevolazione destinata alle imprese giovanili del Centro-Nord, simile a Resto al Sud 2.0 ma con alcune particolarità. Vediamone le caratteristiche principali.
Soggetti beneficiari
La misura è destinata ai soggetti in possesso dei seguenti requisiti:
- età compresa tra 18 e 35 anni non ancora compiuti;
- status lavorativo di disoccupato, inattivo o inoccupato o, in alternativa, essere in condizione di marginalità, di vulnerabilità sociale o di discriminazione;
- sede operativa dell’impresa in una delle regioni ammesse: Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Trentino-Alto Adige, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto.
Sono invece esclusi dall’agevolazione:
- i soggetti che, nei 6 mesi antecedenti alla presentazione della domanda, siano stati titolari o soci di un’impresa cessata la cui attività risulti identica a quella della nuova iniziativa proposta;
- i soggetti che intendono avviare l’attività nei settori:
- della produzione primaria dei prodotti agricoli, della pesca, dell’acquacoltura
- della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli in alcune casistiche previste dal regolamento de minimis;
- delle attività connesse all’esportazione.
L’agevolazione dà ampia scelta nella forma giuridica e si estende anche alle attività libero-professionali.
In caso di società è ammessa la presenza anche di soci non beneficiari a condizione che il controllo e l’amministrazione della società siano e rimangano, per almeno tre anni, nelle mani dei soci beneficiari dell’agevolazione.
Una volta ottenuta l’agevolazione, scatterà poi un vincolo triennale con i seguenti obblighi:
- divieto di alienazione e distrazione dei beni;
- obbligo di mantenimento dell’attività;
- stabilità territoriale;
- corretta gestione finanziaria.
Contributi erogabili
La misura prevede due tipologie di aiuti, tra loro alternativi, cioè:
- Il voucher a fondo perduto;
- Il contributo per programmi di investimento.
Il voucher a fondo perduto è la via più rapida che riconosce un contributo a fondo perduto nella misura del 100% dell’investimento, coprendo integralmente le spese ammissibili, con un importo massimo di 30.000 euro che sale a 40.000 euro in caso di investimenti 4.0 e green.
Il contributo per programmi di investimento riguarda iniziative più complesse, e prevede una soglia massima di 200.000 euro con contributo così modulato:
- per programmi di investimento fino a 120.000 euro, si arriva al 65% delle spese ammissibili;
- per programmi di investimento superiori a 120.000 euro si arriva al 60% delle spese ammissibili.
Nel caso di contributo per programmi di investimento, diversamente dalla misura Resto al Sud “classica”, la parte non coperta a fondo perduto è a totale carico del proponente.
Il contributo non è cumulabile con altre misure agevolative, con l’eccezione del Fondo di Garanzia per le PMI e della NASpI percepita in un’unica soluzione.
Spese ammissibili
Le spese ammissibili devono essere riconducibili in una delle seguenti categorie:
- macchinari, impianti, attrezzature e arredi nuovi di fabbrica;
- programmi informatici e servizi ICT incluso lo sviluppo di software, app, piattaforme digitali e l’acquisto di licenze;
- immobilizzazioni immateriali, quali brevetti, marchi e la creazione di brand;
- opere edili: solo nei limiti del 50% del totale. Questo tipo di spesa è però totalmente esclusa se si sceglie la via del voucher;
- consulenze: consulenze tecnico-specialistiche fornite da enti del terzo settore, nel limite del 30% del totale.
Presentazione delle domande
Le domande andranno presentate attraverso il portale Invitalia, dal momento dell’apertura dello sportello che, verosimilmente, si avvierà nell’autunno 2025.

