Il Decreto Aiuti-bis è intervenuto per sbloccare l’empasse sulla circolazione dei crediti connessi con i bonus edilizi qualificando meglio le casistiche in cui si verifica la cosiddetta “responsabilità solidale”, cioè quando l’acquirente di un credito (anche lo stesso fornitore che ha accettato lo sconto in fattura) può essere considerato responsabile nel caso in cui il credito ceduto/scontato risulti poi inesistente.

L’intervento legislativo specifica che la responsabilità si limita esclusivamente ai casi di dolo o colpa grave, escludendo la colpa lieve. Chi acquista è quindi responsabile soltanto se connivente in una frode o se, usando la normale diligenza, avrebbe potuto accorgersene.

Questa limitazione di responsabilità non è, però, per tutti. Essa è infatti limitata soltanto ai crediti che circolano assistiti da visti di conformità, asseverazioni di congruità e attestazioni tecniche. E per tutti gli altri?

La domanda è lecita perché esistono ancora in circolazione due tipologie di crediti non assistiti da visto e asseverazione:

  • i crediti per le spese sostenute sino al 12 novembre 2021, quando ancora visto e asseverazioni non erano neanche previsti legislativamente
  • i crediti per le spese relative a interventi in edilizia libera o di importo complessivo non superiore a 10.000 euro, per i quali visto e asseverazioni non sono necessari

Per questi crediti il Decreto Aiuti-bis offre una possibilità di ravvedimento “ora per allora” per ottenere la limitazione della responsabilità: acquisire oggi il visto di conformità e l’asseverazione anche per i crediti che non lo prevedono.

Questa disposizione avrà quindi verosimilmente due conseguenze:

  • per i crediti ormai circolanti e sprovvisti di visto e asseverazione, si tenterà di sanare le mancanze documentali con gravi difficoltà, visto che per molte cose sarà necessario ottenere la collaborazione del primo cedente;
  • per i nuovi crediti che potrebbero circolare senza visto e asseverazione – quelli cioè legati ad interventi di edilizia libera o di importo non superiore a 10.000 euro – i cessionari chiederanno visto e asseverazioni anche quando non necessari, rendendo più lente e onerose le pratiche di cessione.