I finanziamenti effettuati dai soci a favore della società, in particolare quelli infruttiferi, devono essere gestiti con particolare attenzione per evitare che l'Amministrazione Finanziaria possa considerarli una reimmissione in azienda di utili occulti sottratti alla tassazione.
La Corte di Cassazione ha più volte ribadito che, affinché un finanziamento soci possa essere legittimamente opponibile al Fisco, è necessaria la regolarità formale sia delle delibere assembleari sia delle relative scritture contabili. In assenza di questi requisiti, il finanziamento potrebbe essere riclassificato come utile occulto con conseguenti sanzioni fiscali.
Presunzioni e accertamento fiscale
L'Agenzia delle Entrate può effettuare un accertamento induttivo quando riscontra sistematici versamenti da parte dei soci, specialmente se questi non hanno le disponibilità finanziarie coerenti con l'entità dei versamenti stessi. Questi finanziamenti, se non supportati da delibere assembleari formali, possono essere considerati utili non dichiarati reinvestiti in azienda.
Come rendere il finanziamento opponibile al Fisco
Per tutelarsi dalle contestazioni fiscali, è fondamentale che i finanziamenti soci rispettino alcuni criteri essenziali:
- delibera assembleare formale: l'assemblea dei soci deve formalizzare con una delibera specifica l'erogazione del finanziamento, indicandone chiaramente l'importo, le modalità, e la natura infruttifera o fruttifera del prestito;
- registrazione contabile: l'operazione deve essere regolarmente iscritta nelle scritture contabili e chiaramente documentata nel bilancio di esercizio, in particolare nella nota integrativa.
- coerenza temporale: le delibere e le registrazioni contabili devono essere effettuate tempestivamente e coerentemente con la situazione finanziaria e i risultati economici della società.
Onere della prova
In caso di contestazione fiscale, la società deve essere pronta a dimostrare che i finanziamenti effettuati dai soci provengono da risorse personali o da prestiti familiari e non da utili aziendali sottratti a tassazione. Questo significa che è consigliabile conservare traccia documentale delle disponibilità economiche personali dei soci.
Rischio di postergazione
Oltre ai rischi fiscali, i finanziamenti soci possono essere soggetti alla postergazione secondo l’art. 2467 del Codice Civile, se concessi in un momento di squilibrio finanziario della società. In tali casi, il rimborso ai soci è subordinato alla soddisfazione degli altri creditori, soprattutto in situazioni di crisi aziendale o fallimento.
Conclusione e raccomandazioni pratiche
Per evitare la riqualificazione dei finanziamenti soci come utili occulti e garantire la trasparenza contabile e fiscale dell'operazione, è fondamentale:
- Predisporre sempre una delibera assembleare formale e dettagliata.
- Tenere scritture contabili precise e tempestive.
- Documentare adeguatamente le disponibilità finanziarie personali dei soci.
Questi accorgimenti, se correttamente applicati, permettono di tutelarsi efficacemente da contestazioni fiscali ed evitare pesanti sanzioni.